GUIDA  Sparone

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==Storia==
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Si tratta di una località molto antica: nella frazione '''Vasario''' sono stati ritrovati reperti '''preistorici'''. E' molto probabile ci fosse un vero e proprio nucleo già durante l'Età del Ferro, quando queste valli erano popolate dalle tribù dei '''Salassi''' e da quelle '''Celto-Liguri'''; così come è verosimile ipotizzare un insediamento romano, anche se non sono state trovate nè tracce archivistiche nè materiali sulla presenza latina in questo preciso punto.
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A Sparone sicuramente era un '''castrum longobardo'''; l'etimologia, infatti, sarebbe legata ad un termine longobardo,'' sparr-sparron'', che indicava la pertica che attestava la proprietà germanica del terreno. Esistono, inoltre, tracce archivistiche di un '''castrum Perticae''' che rafforzerebbe questa tesi.
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La valle dell'Orco è sicuramente un centro molto attivo nell'alto Medioevo: qui vicino è la famosa Rocca di Arduino di [[Ribordone]] ed è certo che l'antico Castello di ''Sparrono'', come è indicato nelle più antiche cronache, fosse diventato di proprietà proprio del famoso re d'Italia.
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A quel tempo, in queste località, inoltre, ci furono diverse battaglie. Arduino si scontrò con l'Imperatore Enrico II. Gli Sparonesi resistettero al punto che l'imperatore fu costretto a levare l'assedio, durato oltre un anno, dal 1004 al 1005
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Con la frantumazione del Marchesato d'[[Ivrea]], Sparone è parte della marca arduinica di [[Torino]]. La marca era un territorio vassallo del Regno d'Italia e del Sacro Romano Impero che raggiunse l'acme sotto '''Olderico Manfredi II'''; con il matrimonio della figlia di questi, '''Adelaide di [[Susa]]''', con '''Oddone di Savoia''', il dominio sulla regione passò così ai Savoia che infeudarono a Sparone i '''San Martino''' e i '''Valperga'''.
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Nel 1338 i conti concedono gli '''Statuti comunali ottriati''', cioè interamente scritti dall'autorità nobiliare.
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La presenza dei Valperga e dei San Martino fu foriera di parecchi tumulti giacchè queste famiglie furono acerrime nemiche, essendo l'una guelfa e l'altra ghibellina, una legata ai Savoia e l'altra al '''marchese del Monferrato'''.
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I monferrini erano, infatti, nemici dei Savoia e volevano contrastare il loro disegno egemonico. Le lotte nobiliari si sovrapposero presto alla '''rivolta dei Tuchini''', una ''jacqueriè'' pauperista che sorse contro i soprusi nobiliari, soprattutto a causa delle ''enclosures'' e della limitazione degli usi civici: in pratica i nobili cercavano di privatizzare i beni comuni, come terre, pascoli, frutta, e di trasformarli in beni del Comune, sottoposto alla signoria feudale. Il tuchinaggio venne, così, utilizzato dai marchesi del Monferrato per rovesciare l'influenza sabauda: la pace arrivò con la definitiva vittoria contro i Paleologi monferrini ottenuta dal duca '''Vittorio Amedeo II''' che sottomise il marchese.
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Da quel momento Sparone segue le sorti dello Stato Sabaudo.
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Il comune vanta un'antichissima '''tradizione ramiera'''; probabilmente le miniere furono già scoperte dai Romani.
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In un consegnamento del 1583 è fatta menzione della '''Roggia delle Fucine''' o Roggia del Mulino che è, probabilmente, la più antica di Sparone.
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Fra Settecento ed Ottocento il territorio, grazie all'energia idraulica di cui sono ricche le valli e che ha trainato la '''Rivoluzione Industriale''' in [[Piemonte]], si arricchì della operosa presenza di molte officine e fucine, delle quali, una fra le più antiche è ancora visibile in località '''Sommavilla'''.
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Alla produzione ramiera si affiancarono officine ed industrie meccaniche, soprattutto quelle specializzate nella produzione di oggetti in gomma.
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==Da Vedere==
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*'''Parrocchiale di San Giacomo'''. Si tratta di una costruzione settecentesca che conserva un pregevole ciclo di affreschi di Silvestro di Montanaro e un bel coro.
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*'''Chiesa di Santa Croce'''. E' l'antica parrocchiale, risale all'XI secolo ed è posta in prossimità delle mura del poderoso ''castrum Perticae'', oramai quasi completamente distrutto. La chiesa conserva interessanti affreschi di scuola defendetesca.
  
 
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Sparone è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 25 luglio si festeggia il Patrono, San Giacomo Apostolo. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Giacomo; Chiesa di Santa Croce.

Confina con i comuni di: Locana, Corio, Forno Canavese, Pont-Canavese, Ribordone, Pratiglione, Ronco Canavese, Alpette e Canischio.

Storia

Si tratta di una località molto antica: nella frazione Vasario sono stati ritrovati reperti preistorici. E' molto probabile ci fosse un vero e proprio nucleo già durante l'Età del Ferro, quando queste valli erano popolate dalle tribù dei Salassi e da quelle Celto-Liguri; così come è verosimile ipotizzare un insediamento romano, anche se non sono state trovate nè tracce archivistiche nè materiali sulla presenza latina in questo preciso punto.

A Sparone sicuramente era un castrum longobardo; l'etimologia, infatti, sarebbe legata ad un termine longobardo, sparr-sparron, che indicava la pertica che attestava la proprietà germanica del terreno. Esistono, inoltre, tracce archivistiche di un castrum Perticae che rafforzerebbe questa tesi.

La valle dell'Orco è sicuramente un centro molto attivo nell'alto Medioevo: qui vicino è la famosa Rocca di Arduino di Ribordone ed è certo che l'antico Castello di Sparrono, come è indicato nelle più antiche cronache, fosse diventato di proprietà proprio del famoso re d'Italia. A quel tempo, in queste località, inoltre, ci furono diverse battaglie. Arduino si scontrò con l'Imperatore Enrico II. Gli Sparonesi resistettero al punto che l'imperatore fu costretto a levare l'assedio, durato oltre un anno, dal 1004 al 1005

Con la frantumazione del Marchesato d'Ivrea, Sparone è parte della marca arduinica di Torino. La marca era un territorio vassallo del Regno d'Italia e del Sacro Romano Impero che raggiunse l'acme sotto Olderico Manfredi II; con il matrimonio della figlia di questi, Adelaide di Susa, con Oddone di Savoia, il dominio sulla regione passò così ai Savoia che infeudarono a Sparone i San Martino e i Valperga.

Nel 1338 i conti concedono gli Statuti comunali ottriati, cioè interamente scritti dall'autorità nobiliare.

La presenza dei Valperga e dei San Martino fu foriera di parecchi tumulti giacchè queste famiglie furono acerrime nemiche, essendo l'una guelfa e l'altra ghibellina, una legata ai Savoia e l'altra al marchese del Monferrato.

I monferrini erano, infatti, nemici dei Savoia e volevano contrastare il loro disegno egemonico. Le lotte nobiliari si sovrapposero presto alla rivolta dei Tuchini, una jacqueriè pauperista che sorse contro i soprusi nobiliari, soprattutto a causa delle enclosures e della limitazione degli usi civici: in pratica i nobili cercavano di privatizzare i beni comuni, come terre, pascoli, frutta, e di trasformarli in beni del Comune, sottoposto alla signoria feudale. Il tuchinaggio venne, così, utilizzato dai marchesi del Monferrato per rovesciare l'influenza sabauda: la pace arrivò con la definitiva vittoria contro i Paleologi monferrini ottenuta dal duca Vittorio Amedeo II che sottomise il marchese.

Da quel momento Sparone segue le sorti dello Stato Sabaudo.

Il comune vanta un'antichissima tradizione ramiera; probabilmente le miniere furono già scoperte dai Romani. In un consegnamento del 1583 è fatta menzione della Roggia delle Fucine o Roggia del Mulino che è, probabilmente, la più antica di Sparone.

Fra Settecento ed Ottocento il territorio, grazie all'energia idraulica di cui sono ricche le valli e che ha trainato la Rivoluzione Industriale in Piemonte, si arricchì della operosa presenza di molte officine e fucine, delle quali, una fra le più antiche è ancora visibile in località Sommavilla.

Alla produzione ramiera si affiancarono officine ed industrie meccaniche, soprattutto quelle specializzate nella produzione di oggetti in gomma.

Da Vedere

  • Parrocchiale di San Giacomo. Si tratta di una costruzione settecentesca che conserva un pregevole ciclo di affreschi di Silvestro di Montanaro e un bel coro.
  • Chiesa di Santa Croce. E' l'antica parrocchiale, risale all'XI secolo ed è posta in prossimità delle mura del poderoso castrum Perticae, oramai quasi completamente distrutto. La chiesa conserva interessanti affreschi di scuola defendetesca.

Complessi Bandistici

  • Società Filarmonica Sparonese, Piazza Municipio, 1