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Foto Locana: 2012, 2009, 2008 |
Locana è situato nel Piemonte, ai confini con la Valle d'Aosta, in Provincia di Torino. L'otto settembre si festeggia il Patrono, Natività di Maria Vergine. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli; Santuario di Sant'Anna (in località Meinardi); Cappella di Fey.
Confina con i comuni di: Sparone, Monastero di Lanzo, Corio, Chialamberto, Coassolo Torinese, Ribordone, Noasca, Ronco Canavese, Cantoira e Cogne.
Il comune fa parte del territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Indice |
Storia
Le prime tracce archivistiche su Locana risalgono al 1185. Il borgo fu al centro di una grossa disputa territoriale fra i conti di Valperga e di San Martino che portò, addirittura, i primi a cercare di detronizzarli anche da Front (XIV secolo). Fra la fine del 1200 e l'inizio del Trecento il borgo è animato da una violenta contrapposizione con le popolazioni delle Valli di Lanzo e da molte rivolte pauperistiche.
Il tuchinaggio, in particolare, durerà fino al Quattrocento seminando molta violenza. Soltanto nel 1448 con l'arrivo dei Savoia le rivolte saranno definitivamente sedate.
Nei secoli si sono susseguite violente inondazioni del torrente Orco, la più virulenta delle quali, nel 1628, distrusse anche l'antica chiesa parrocchiale di San Meinerio.
Fra Settecento ed Ottocento, nella valle, si sviluppano molti molini ad acqua: nel 1719 in Locana esistevano già una struttura protoindustriale di mulini in località Chironio, Fredisso, Molera, Praie, Pratolungo, Precaria, Pianotnetto e Chiavaria.
Altra risorsa strategica, conosciuta da secoli, erano le miniere di calce, che si decide di utilizzare sempre più intensamente nel XIX secolo. Molto diffuse erano anche le cave di feldspato e di pietre da macine.
Durante il XIX secolo Locana è protagonista della rivoluzione industriale: il borgo si riempie di opifici, molini, fucine, ferriere e botteghe per la lavorazione del rame.
Alla fine dell'Ottocento, si decide di sfruttare positivamente la ricchezza di acque del territorio al fine di produrre energia elettrica.
Grazie a questo potenziale decolla l'Aem, l'Azienda Elettrica Municipale, una delle principali della valle dell'Orco. Dopo un primo tentativo nel 1916, la centrale è portata a regime nel 1929.
Grandi lavori pubblici giungono nel dopoguerra, sempre finalizzati alla canalizzazione e allo sfruttamento delle acque. La centrale di Bardonetto è del 1940; nel 1953 terminano i lavori della diga di Valsoera; nel 1955 è pronta la diga di Telessio; l'ultima grande opera, la diga dell'Eugio, è del 1959.
Altra grande ricchezza territoriale è l'ambiente. Il comune, infatti, sorge nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Si tratta del del secondo Parco nazionale più antico d'Italia, istituito con regio decreto nel 1922, pochi mesi dopo il Parco nazionale d'Abruzzo. Ma, in realtà, la protezione dell'area è più antica. Sono del 1821 le Lettere Patenti con le quali il governo piemontese proibiva la caccia allo stambecco.
Da vedere
- Il territorio comunale è ricco di reperti di archeologia industriale come molini e fucine
- Tipiche e diffuse sono le classiche lobbie canavesane (tipica abitazione locale)
- Santuario di Sant'Anna, ai Menardi, a 1438 metri di altezza: opera ottocentesca neoromanica di Camillo Boggio
Curiosità
Locana è la capitale dei magnin e degli spaciafurnej. Erano, infatti, molto apprezzati i calderai e gli spazzacamini locali che giravano in bici per tutto il Piemonte, fino alla Svizzera e alla Francia.
Il territorio produce pregiati formaggi d'alpeggio come la quajà.
A Locana è nato Gian Domenico Serra (1885 - 1958), illustre glottologo e docente presso le Università di Napoli, Cagliari e Cluji (Romania)
Memorie Storiche
In Corografia fisica, storica e statistica (1837) così viene descritto il comune:
Locana giace in fondo ad una vallata chiusa tra due montagne, alla sinistra dell'Orco. Molto popoloso è questo comune, avendo i suoi abitanti varj mezzi d'impiegare l'opra loro in officine di ferro ed in altri rami d'industria. Nel capoluogo trovasi un'arcipretura parrocchiale ed una confraternita: entro il confine comunitativo sono disseminati fino a trentotto oratorj campestri.