GUIDA Otranto
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Otranto prospera nell’XI secolo con i traffici dei mercanti [[Venezia|veneziani]], ragusani e dalmati. | Otranto prospera nell’XI secolo con i traffici dei mercanti [[Venezia|veneziani]], ragusani e dalmati. | ||
| + | In questo periodo vide la luce il Monastero di San Nicola di Casole posto poco fuori della città. Si trattava di un istituto gestito da monaci basiliani, che quindi praticavano il rito bizantino. Curavano uno scriptorium per la copiatura dei testi ed una emorme biblioteca densa di volumi classici. | ||
| + | Intorno a Casole si costituì il nucleo di quello che poi sarebbero divenute le moderne università degli Studi occidentali. Era infatti d'uso consentire lo studio a tutti coloro che lo chiedessero e che venisse loro fornito anche vitto e alloggio del tutto gratuito, il tutto con a disposizione una grande mole di sapere. Da Casole uscì una scuola letteraria salentina che poetava in greco volgare ancor prima di quello che sarebbe avvenuto a Palermo da lì a poco. | ||
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| + | Inoltre da Casole ogni mattina Pantaleone partiva alla volta di Otranto per incellare quel maestoso mosaico che copre il pavimento della Cattedrale dell'Annunziata che ancora oggi affascina studiosi e storici. | ||
Nel '''1480''', fu aggredita dai turchi di Maometto II, intervenuti nell’ambito delle lotte fra Venezia e [[Napoli]]. E’ in quell’occasione che i turchi sterminarono gli abitanti, oltre al vescovo e al clero, nel triste e famoso eccidio dei “martiri d’Otranto”. | Nel '''1480''', fu aggredita dai turchi di Maometto II, intervenuti nell’ambito delle lotte fra Venezia e [[Napoli]]. E’ in quell’occasione che i turchi sterminarono gli abitanti, oltre al vescovo e al clero, nel triste e famoso eccidio dei “martiri d’Otranto”. | ||
Versione delle 21:14, 14 apr 2010
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Otranto è situato in Puglia, in Provincia di Lecce. Tra gli edifici religiosi: Santuario Santa Maria dei Martiri, Chiesa dell'Immacolata. Da Vedere: Castello Aragonese.
Confina con i comuni di: Cannole, Carpignano Salentino, Minervino di Lecce, Palmariggi, Uggiano La Chiesa, Santa Cesarea Terme, Giurdignano e Melendugno.
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Storia
Otranto è stata un centro greco con il nome di Hydruntum, fondata, forse, da Taranto.
Divenne, in seguito, municipio romano e fu importante porto dell’Adriatico in età repubblicana, prima che il primato le fosse strappato da Brindisi. Otranto continuò, comunque, a svolgere una funzione importante nelle rotte verso l’Epiro anche in epoca successiva, e veniva considerata come ultimo terminale della via Traiana.
La città fu occupata solo per un anno dai Longobardi (758 d.C.); con l’avvento dei Bizantini, fu un importante centro del dominio greco nel Mezzogiorno, capoluogo della provincia (detta Terra d’Otranto). Il primo vescovo idruntino risale al VI secolo; il vescovo fu dipendente da Costantinopoli dal IX secolo: dopo la parantesi ortodossa, Otranto ritorna al culto romano solo nel X secolo.
La città cadde in mano dei Normanni solo nel 1070.
Otranto prospera nell’XI secolo con i traffici dei mercanti veneziani, ragusani e dalmati. In questo periodo vide la luce il Monastero di San Nicola di Casole posto poco fuori della città. Si trattava di un istituto gestito da monaci basiliani, che quindi praticavano il rito bizantino. Curavano uno scriptorium per la copiatura dei testi ed una emorme biblioteca densa di volumi classici. Intorno a Casole si costituì il nucleo di quello che poi sarebbero divenute le moderne università degli Studi occidentali. Era infatti d'uso consentire lo studio a tutti coloro che lo chiedessero e che venisse loro fornito anche vitto e alloggio del tutto gratuito, il tutto con a disposizione una grande mole di sapere. Da Casole uscì una scuola letteraria salentina che poetava in greco volgare ancor prima di quello che sarebbe avvenuto a Palermo da lì a poco.
Inoltre da Casole ogni mattina Pantaleone partiva alla volta di Otranto per incellare quel maestoso mosaico che copre il pavimento della Cattedrale dell'Annunziata che ancora oggi affascina studiosi e storici.
Nel 1480, fu aggredita dai turchi di Maometto II, intervenuti nell’ambito delle lotte fra Venezia e Napoli. E’ in quell’occasione che i turchi sterminarono gli abitanti, oltre al vescovo e al clero, nel triste e famoso eccidio dei “martiri d’Otranto”.
La città, ripresasi dopo la strage, fu sottoposta ad un’opera di ulteriori fortificazioni.
Fu presa, ancora, da Venezia – per alcuni mesi – e, nuovamente, dai Turchi nel 1537 e nel 1638.
In seguito, l’importanza strategica del porto d’Otranto decadde sempre di più e lo stesso porto si impaludò.
Recentemente, con lo sviluppo turistico del Salento, Otranto è diventata uno dei più importanti centri balneari della Puglia adriatica.
Dove Mangiare
- Ristorante Ai Bastioni, Via Del Porto
- Ristorante Da Umberto, Via Frassanito
- Ristorante Il Corsaro, Via Immacolata, 28
- Ristorante Il Gambero, Via Litoranea
- Ristorante La Terrazza, Via Padre Scupoli, 13
- Ristorante Peccato Di Vino, Via Rondachi, 7/9
- Ristorante Pizzeria Il Castello, Piazza Castello, 19
- Ristorante Pizzeria Il Ghiottone, Via Lungomare Kennedy, 3
Biblioteche
- Biblioteca arcivescovile, Via Rondachi, 8
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Agimi - Centro Albanese di Terra D'Otranto, Colle Dei Martiri
- Associazione Comunità Emmaus 3, Az.da Maramonte Nuovo Prov.Otr-Mart
- Associazione Pro Loco Porto Badisco, Località Porto Badisco
- Confraternita di Misericordia di Otranto, Colle Dei Martiri
- Nuovi Orizzonti Don Tonino Bello Onlus, Via Pendinelli
Informazioni Utili
Bibliografia
- Guida di Otranto. La città, il territorio, la costa, M. Cazzato - A. Costantini - V. De Vitis - L. Manni, Ed. Congedo
- Otranto nella storia, Grazio Gianfreda, Edizioni Del Grifo (1997)
- Otranto nascosta. Archeologia, grotte, villaggi rupestri, cripte, chiese, Grazio Gianfreda, Edizioni Del Grifo (1997)
- Ricerca e sogno. Terra d'Otranto dal Cinquecento al Settecento, Fernando Cezzi, Ed. Argo (2002)
Memorie Storiche
Il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:
Otranto, sede arcivescovile, piccola città, da cui la provincia trasse il suo nome, posta presso al capo d'Otranto, che forma ivi un piccolo porto, innalzata in quel luogo che volgarmente dicesi calcagno dello stivale.






