GUIDA Torino/Personalità Illustri/Campo Politico
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| + | *'''Camillo Benso Conte di Cavour''' | ||
| + | :Nacque a '''Torino''' il 10 agosto 1810 ed ivi morì il 6 giugno 1861. Aristocratico liberale, viaggiò molto spesso all'estero, studiando lo sviluppo economico di paesi europei più avanzati industrialmente (come la '''Francia''' e l' '''Inghilterra''' ) documentandosi sulle innovazioni tecnologiche e fu uno dei massimi artefici dell' '''Unità Nazionale Italiana''' e '''Primo Ministro''' del '''Re Vittorio Emanuele II''' . Apparve sulla scena politica piemontese alla vigilia dell’anno 1848 quale fondatore del giornale "Il Risorgimento" (testata liberale e moderata) e come '''Deputato''' eletto nel primo Parlamento. Fu poi nominato '''Ministro''' ed infine, dall’anno 1852 fino all’anno 1859 fu capo del '''Governo piemontese''' . Durante il suo mandato politico imboccò la via dell'industrializzazione, facendo costruire canali per l'irrigazione e favorendo le redditizie colture del riso, del grano e del vino. Agevolò il potenziamento delle industrie esistenti (soprattutto quella tessile) stimolando la creazione di nuove (come le acciaierie); diede un fortissimo impulso alla rete stradale e ferroviaria, nonché a quella delle telecomunicazioni (rete telegrafica) ; favorì il commercio con la realizzazione di una marina mercantile che fece rifiorire il porto di [[Genova]] . | ||
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Versione delle 13:08, 5 mar 2018
Personalità Illustri di Torino/Campo Politico
- Giovanni Battista Cassinis
- Nacque a Masserano (ex Provincia di Biella ), il 25 febbraio 1806 e morì a Torino il 18 dicembre 1866. Laureatosi in Giurisprudenza presso l' Università di Torino , iniziò la sua carriera professionale e politica dapprima come Consigliere municipale della sua città natia, poi come rappresentante del collegio di Salussola (nella I legislatura) del Parlamento Subalpino , quindi Deputato (nella IV legislatura) , divenendo uno dei maggiori collaboratori di Camillo Benso Conte di Cavour . Divenne Ministro di Grazia e Giustizia ed orientò la propria attività sull'estensione dei codici piemontesi alle Province annesse ed all'elaborazione di un nuovo Codice Civile. Assunse, in seguito, la carica di Ministro degli Interni , ruolo che lo portò a compiere nel meridione d'Italia una lunga missione tesa ad accelerare la procedura di unificazione nazionale e, successivamente, fu Giureconsulto del Foro di Torino e Statista nel Regno d'Italia . Venne eletto il 26 maggio 1863 quale Presidente della Camera dei Deputati (nell'VIII legislatura) e due anni più tardi nominato Senatore del Regno . Fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .
- Curiosità:
- - La città di Torino, nella quale lo statista chiuse la sua parabola esistenziale, lo ricorda con un Monumento (eseguito dall’ Artista Odoardo Tabacchi e situato in Via Bertola , nella zona sud-est del Giardino della La Cittadella all’angolo con Corso Siccardi ) che lo indica come “Rettissimo d'animo, coltissimo d'ingegno, nel foro torinese valente giureconsulto, nel Regno d'Italia benemerito statista che tenne degnamente gli uffici di guardasigilli, di presidente della Camera dei deputati, di senatore. Meritò ed ebbe universale stima e rispetto”.
- - È sepolto nel Cimitero Monumentale della città.
- Michelangelo Brofferio (chiamato "Angelo")
- Nacque a Castelnuovo Calcea il 6 dicembre 1802 e morì a Minusio (in Svizzera ) il 25 maggio 1866. Discendente da una famiglia di dottori benestanti, ricevette un'educazione illuminista ed anticlericale.Dopo aver frequentato il Liceo ad Asti si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza in Torino che dovette però abbandonare per sfuggire alla dura repressione messa in atto dopo le sommosse anti monarchiche alle quali aveva preso parte. Allontanato anche dall'Università, iniziò a scrivere drammi sulla libertà, ma le sue rappresentazioni furono censurate. Nell’anno 1822 fu riammesso all'ateneo e si laureò in Giurisprudenza (nel frattempo, ispirandosi a Vittorio Alfieri , continuò a scrivere commedie che furono portate in scena anche all'estero con successo). Conobbe numerosi patrioti e rivoluzionari che rafforzarono il suo odio verso i governi reazionari e nell’anno 1831 entrò a far parte della massoneria "Franchi Muratori", ragion per la quale fu arrestato ed in seguito rilasciato, dopo aver reso una confessione sull'organizzazione della società segreta. Nell’anno 1835 iniziò la collaborazione con il giornale "Il Messaggiere Torinese", divenendone il Direttore; si occupò di letteratura, teatro e critica di costume e, nell’anno 1840, curò un periodico (ad uscita settimanale) di tono progressista ed a finalità divulgativo-enciclopediche.Otto anni più tardi fu eletto parlamentare subalpino; appoggiò la Costituente Italiana nell'anno successivo ed il riconoscimento della Repubblica Romana ( che vedeva la decadenza del governo temporale del Papa). Nell’anno 1864 fu tra gli oppositori del trasferimento della Capitale da Torino a Firenze , come conseguenza degli accordi franco-italiani, che fece esplodere nel centro cittadino torinese gravi tumulti che si conclusero con 30 morti ed oltre 200 feriti.
- Curiosità:
- - Fortemente legato alla cultura, scrisse moltissime canzoni in Piemontese, soprattutto legate al concetto di Patria Italiana e di indipendenza dallo straniero; alcune di esse furono interpretate da Gipo Farassino nell'album "Guarda che bianca luna", dell’anno 1974.
- La stèila dël Piemont del 1847
- Dal prim di ch' i eu fait la sapa
- d' canté d'arie an stil monfrin,
- për gnun Prinsi, për gnun Papa
- i eu mai fait ël buratin.
- Sensa mai perde l'aptit,
- pr'esse pòver, pr'esse cit,
- sospirand, i aussava 'l front
- vers la stèila dël Piemont!
- - La città di Torino gli ha dedicato un Monumento marmoreo (eseguito dall’Artista Gabriele Ambrosio e posto nel giardino della La Cittadella, all`angolo tra Corso Siccardi e Piazza Albarello ) che ritrae l`avvocato in posizione eretta con una lunga redingote e un pesante mantello. Un gesto teatrale della mano destra raccoglie e scosta la cappa lasciando intravvedere una pila di libri accatastati ai suoi piedi, mentre la mano sinistra è levata al petto in tono enfatico.
- Massimo Taparelli, Marchese d'Azeglio
- Nacque a Torino il 24 ottobre 1798 (dalla nobile famiglia Taparelli di Lagnasco ,della Provincia di Cuneo – dal Marchese Cesare Taparelli, noto esponente della Restaurazione sabauda e del cattolicesimo subalpino e da Cristina Morozzo di Bianzè - ed imparentati con la Famiglia Balbo - di cui Cesare Balbo era suo cugino primo - già discendenti dei più antichi Marchesi di Ponzone, feudatari del vercellese e viveronese ) ed ivi morì il 15 gennaio 1866. A causa dell'occupazione napoleonica,fu costretto a vivere con la famiglia, per qualche anno, a Firenze dove studiò presso le Scuole Pie di Via Larga . Dopo la caduta di Napoleone Bonaparte rientrarono a Torino e, Massimo , frequentò l' Università di Filosofia . Abbracciò per poco tempo la carriera militare, a causa di dissensi nei confronti della classe aristocratica, ed entrò nella Guardia Provinciale con mansioni di segretariato, presso l'Ambasciata sarda in Roma . Qui decise di intraprendere la carriera artistica di poeta e di pittore, alterandosi tra i salotti intellettuali di Roma , Firenze e Milano (dove conobbe Giulia, la figlia di Alessandro Manzoni che poi sposò).Tornò dunque a Torino , dove cominciò ad interessarsi di politica attraverso il Re Carlo Alberto , con approccio liberale moderato ( sincero patriota, cosciente delle grandi differenze tra i vari Regni d'Italia , fu deciso a rispettare i sovrani legittimi e fu contrario ad un'unificazione a sola guida piemontese, auspicando la creazione di una confederazione di stati sul modello dell'Unità tedesca). Divenne Primo Ministro del Regno di Sardegna dall’anno 1849 all’anno 1852 (al termine della Prima Guerra d'Indipendenza) e fu Senatore del Regno di Sardegna dall’anno 1853. Nell’anno 1859, dopo la cacciata delle truppe pontificie, ebbe l'incarico di costituire un governo provvisorio a Bologna e l’anno successivo venne nominato Governatore della Provincia di Milano (carica che tenne per quasi due anni). Durante gli ultimi anni di vita, trascorsi sul Lago Maggiore , si dedicò alla stesura delle sue memorie, pubblicate postume nell’anno 1867, con il titolo "I miei ricordi" .
- Curiosità :
- - Le sue spoglie riposano nella parte storica (porticato) del Cimitero Monumentale della città.
- Camillo Benso Conte di Cavour
- Nacque a Torino il 10 agosto 1810 ed ivi morì il 6 giugno 1861. Aristocratico liberale, viaggiò molto spesso all'estero, studiando lo sviluppo economico di paesi europei più avanzati industrialmente (come la Francia e l' Inghilterra ) documentandosi sulle innovazioni tecnologiche e fu uno dei massimi artefici dell' Unità Nazionale Italiana e Primo Ministro del Re Vittorio Emanuele II . Apparve sulla scena politica piemontese alla vigilia dell’anno 1848 quale fondatore del giornale "Il Risorgimento" (testata liberale e moderata) e come Deputato eletto nel primo Parlamento. Fu poi nominato Ministro ed infine, dall’anno 1852 fino all’anno 1859 fu capo del Governo piemontese . Durante il suo mandato politico imboccò la via dell'industrializzazione, facendo costruire canali per l'irrigazione e favorendo le redditizie colture del riso, del grano e del vino. Agevolò il potenziamento delle industrie esistenti (soprattutto quella tessile) stimolando la creazione di nuove (come le acciaierie); diede un fortissimo impulso alla rete stradale e ferroviaria, nonché a quella delle telecomunicazioni (rete telegrafica) ; favorì il commercio con la realizzazione di una marina mercantile che fece rifiorire il porto di Genova .






