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Foto Avigliana:
2012, 2009, 2008

Avigliana è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 24 giugno si festeggia il Patrono, San Giovanni Battista. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Giovanni (XIII-XIV secolo); Chiesa di Santa Maria; Chiesa di San Pietro. Da Vedere: Torre dell'Orologio; il Castello.

Confina con i comuni di: Giaveno, Trana, Valgioie, Reano, Sant'Ambrogio di Torino, Villar Dora, Almese, Buttigliera Alta e Caselette. E' a circa venticinque chilometri da Torino.

Indice

Storia

Dalle origini al Medioevo

Avigliana è una delle città più grandi della provincia torinese. Affonda le sue radici già nella preistoria. Diversi scavi archeologici effettuati nel corso degli anni, infatti, hanno portato alla luce reperti dell'età del ferro e del bronzo. Ma è con l'insediamento Celtico del 595 a.C.che la città iniziò a definire la sua storia e quindi la sua identità. Fu fondata dal principe Gallo Belloveso dal quale prese anche il nome Abellio , per la sua vegetazione tanto rigogliosa e variegata. I Celti lasciarono molte trecce della loro presenza nel territorio. Tra i ritrovamenti emersero altari, croci o pietre, molto probabilmente utilizzate dai Druidi (autorità spirituali della tribù celtica) durante cerimonie religiose in onore delle dee Matrone, divinità femminili il cui culto era molto diffuso tra i popoli nordici. Secoli dopo la città fu chiamata "ad fines Corti" dai latini perché situata al confine del regno di Corzio. Il Borgo era, in effetti, un punto di transito essenziale per tutti i viaggiatori, spece i commercianti intenti ad attraversare l'ager taurinensis per fare affare nella Val di Susa o nelle città limitrofe. Le terre di Avigliano furono più volte teatro di importanti battaglie. Si narra addirittura che Carlo Magno vi avesse sconfitto Desiderio, sovrano dei Longobardi. Non a caso, proprio su quelle terre, l'Ordine dei benedettini vi costruì un ospedale per curare pellegrini o anche soldati di diversi schieramenti. Dell'edificio oggi non resta più nulla distrutto durante le incursioni saracena. Per evitare quindi ulteriori attacchi dei barbari, Arduini III, detto il Glabro, diede ordini, agli inizi dell'anno mille, di edificare un castello a protezione della città. Tale attività assieme alla ricostruzione di mezza valle devastata, produsse la prima documentazione ufficiale relativa ad Avigliana, tutt'oggi conservata nel fornitissimo Archivio Storico comunale. Sempre in quegli anni nacque il borgo nuovo per volere della contessa Adelaide, nipote di Arduino, e sposa in terze nozze del conte Oddone di Savoia. Con l'arrivo della corta Savoia la città si riempì ben presto della creme dell'aristocrazia piemontese. Per dare lustro ad Avigliana, quindi, e incentivare conseguentemente gli investimenti, vennero costruiti nuove strade, statue, portici e palazzi pubblici. Il borgo divenne, dunque, un luogo di estrema raffinatezza ed eleganza, ciononostante non disegnò di ospitare, al suo interno, eventi e fiere popolari che tanto giovavano all'economia cittadina. Alla fine del secolo Avigliana fu sconvolta da nuovi tumulti . Venne conquistata da Enrico IV figlio di Federico Barbarossa, che per lo scopo non risparmiò nè le popolazioni nè le abitazioni. Il castello venne completamente demolito, annientando quindi il cuore difensivo della città. Alla morte di Enrico salì al trono il filgio Tommaso I, il quale ristabilì la pace partendo dalla ricostruzione delle strade e del castello precedentemente distrutto.


Dall'Umanesimo al 1800

Nel corso dei secoli Avigliana acquisì un ruolo sempre più importante nella provincia torinese. I conti Savoia, infatti, la scelsero come residenza per la propria corte. Essa divenne in pochi anni il centro della politica e della mondanità dell'aristocrazia Sabauda, privilegio che perse quando alla fine del XIV secolo i Savoia si trasferirono di nuovo a Torino. Il 17 agosto del 1650 un nuovo scontro tra francesi e piemontesi causò nuove vittime e danni. Anche in questa vota i più forti si rivelarono i rancesi. Tra le fila dell'esercito piemontese si contava una difesa di appena 500 uomini, troppo esigua, quindi, per difendere la popolazione ed evitare che la città fosse rasa al suolo. Sul fronte amministrativo si registrò un'importante cambiamento. Avigliana fu ceduta, per la prima volta in tutta la sua sotria, come feudo da Emanuele II ai Provana di Beinette. Era il 1659. Diverse famiglie si alternarono al governo della città fin quando, alla morte dell'ultimo nobile, verso la fine del XIX secolo fu affidata alle suore del Sacro Cuore. Nonostante l'importanza della città e il lustro delle famiglie al suo governo, non si riuscirono ad evitare nuove incursioni nemiche. Avigliana, priva di fortificazioni e di un esercito attrezzato e potente, cadde nuovamente in mani di eserciti ostili provocando ulteriori morti e danni. Una tregue si raggiunse solo nel 1714 con la pace di Rastadt, grazie alla quale la popolazione riuscì a concentrarsi sul porprio sviluppo economico. Oltre all'agricolura Avigliana divenne anche un fiorente centro del commercio tessile; attraverso le acque dei laghi del Dora, infatti, si ottenne forza motrice utile per avviare fabbriche di panni e tintorie. Nel 1773 il matrimonio di Maria Teresa di Savoia con il conte d'Artois (futuro Carlo X) segnò un'epocale cambiamento nei rapporti tra gli Aviglianesi e i Francesi. La nuova amicizia fece sì che Francia e Piemonte lottassero fianco a fianco contro l'Austria. Dall'unione Franco- Piemontese nacquero, inoltre, la ferrovia Torino-Susa, il traforo del Frejus e la Torino-Lione.

Dal '800 ad Oggi

A metà ottocento la città fu protagonista di un'altra importante fusione economica. Un gruppo di 5 banchieri assieme alla società Alfredo Nobel diedero vita alla "Società Anonima per la Fabbricazione della Dinamite Brevetto Nobel". Avigliana si trasformò ben presto in uno dei più importanti centri del commercio militare d'Europa. E' noto che tale concetrazione delle fabbriche provocò i bombardamenti sulla città della Seconda Guerra Mondiale. Avigliana mantiene ancora oggi un ruolo di rilievo in questo campo indistriale. Le sue fabbriche producono non solo materiali ad uso militare, ma ferro cotone. Alcune tra le più importante multinazionali hanno impiantato in città loro sedi, tra queste va ricordata la Fiat. Nonostante i primati e i risultati che queste posso vantare, Avigliana resta comunque, una città dall'anima fortemente culturale e artistica. Ogni anno milioni di visitatori ammirano gli antichi splendori del borgo medievale e gli sfarzi delle imponenti residenze Sabaude, fiore all'occhiello per tutta la provincia Torinese.

Da Vedere

Castello fortificato del borgo antico
Il Castello ha antiche origine risalenti all'alto medioevo. Menzionato in documenti ufficiali del 1058 e 1061 fu la residenza del marchese Arduino V e dei Savoia negli anni successivi. Ricoprì un ruolo strategico nel corso degli anni a difesa della città assaltata in più di un occasione da eserciti barbarici e francesi. Il Castello divenne, dunque, un centro di difesa ma anche di comando attorno al quale si sviluppo il borgo antico della città.
Centro Storico
Il centro storico di Avigliana posto a nord lungo la strada di Francia, con i suoi tre borghi altomedievali, le cinta murarie e le torri difensive, racchiude in se un immenso patrimonio storico che testimonia l'importanza politica e artistica dell'intera Val di Susa. Nelle passeggiate del centro non può mancare una visita al Borgo nuovo, nei pressi di via Porta Ferrara, nato per volere di Adelaide, moglie di Oddone di Savoia, allo scopo di ospitare i tanti nobili provenienti da tutta Europa per far visita alla corte Sabauda. Per accogliere quindi ospiti di tale rango vennero progettati palazzi, strade e ornamenti di rara fattura e grazie. Ne è un esempio il settecentesco palazzo del Municipio ma non mancano tracce di medioevo; sempre nel centro infatti spicca una ampio pozzo risalente al 1300. Il borgo si presenta dunque, agli occhi dei suoi visitatori, in perfetta armonia di stili dove è possibile perdesi in uno stesso istante nel mistero e fascino del gotico e nell'eleganza e raffinatezza del tardogotico.
Parco Naturale, Telefono 011/9313000‎ 011/9328055
Il parco è situato alle porte della Val di Susa e racchiude al suo interno risorse naturale di grande interesse. Fu aperto al pubblico per la prima volte nel 1980 dalla Regione Piemonte per tutelare l'equilibrio ecologico di terreni e laghi a forte rischio inquinamento e vandalismo. La riserva si estende su 400 ettari con un'altitudine media di 350 metri ed ospita tre differenti tipologie di vegetazione: quella lacustre, la palude e quella boschiva con piante di latifoglie situate alle pendici delle colline circostanti. Da antichi scavi archeologici sono emersi reperti risalenti a 4000/3000 mila anni fa che hanno indotti gli studiosi a ritenere che la terra fosse anticamente utilizzata come insediamento per palafitte. Il parco è abitato da diverse specie animali, in particolare vi migrano molte specie di uccelli, alcuni tra i più rari sono oggetto di studio per i tanti appassionati frequentatori dell'oasi che assieme all'osservazione di esemplari rari posso anche praticare sport all'aria aperta come la vela e il canottaggio.

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Piazza Conte Rosso, 20

Complessi Bandistici

  • Società Filarmonica Santa Cecilia, Via Montenero, 4

Numeri Utili

  • Comune di Avigliana, Telefono 011/979111 e fax 011/9769108
  • Polizia Municipale, Telefono 011/9367638 e fax 011/9328877
  • Ospedale ASL 5 Avigliana, Telefono 011/40171
  • Guardia medica, Telefono 011/9359797
  • Ufficio Turismo, Telefono 334 6034334

Informazioni Utili

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