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Foto La Thuile:
2012, 2009, 2008
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Cartello turistico
Area La Thuile
La Thuile lungo la Dora di Verney
Stemma araldico
Panorama di La Thuile

La Thuile è situato in Valle d'Aosta. Il 9 maggio si festeggia il Patrono, San Nicola. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale di San Nicola (ricostruita nel 1796); Cappella di San Rocco (1630), detta anche della Rana; Cappella di Pont-Serrand.

Il Santo Patrono, Nicola (nato a Patara nel 270 circa e morto a Myra il 6 dicembre 343?) è stato il Vescovo di quest'ultima località sita in Licia (oggi Demre, nella parte anatolica della Turchia). Protettore dei bambini e dei marinai ed in generale di chiunque si trovi in circostanze sfavorevoli è noto anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus) ed in Italia a quello di Babbo Natale.

Confina con i comuni di: La Salle, Valgrisenche, Prè-Saint-Didier, Morgex, Courmayeur, Avise e Arvier.

Indice

Ritratto della Città

Monumento ai caduti

In epoca romana si chiamava Ariolica, mentre il nome di Thuilia appare poco dopo l'Anno Mille, per poi diventare La Thuile nel 1760 e restare tale fino al oggi, esclusa la breve parentesi del fascismo che impose il nome di Porta Littoria.

Inizialmente le foreste di conifere facevano da contorno agli alpeggi e ai campi di segale e avena. Con la scoperta di giacimenti carboniferi si trasformò in una cittadina mineraria.

Lasciati i giacimenti carboniferi, La Thuile, con gli anni, si è trasformata in uno dei centri turistici più rinomati della Valle d'Aosta rimanendo un borgo di montagna molto ben attrezzato, accogliente nelle sue forme ed ancorato alle sue origini.

Risulta soprattutto un luogo di notevole rilevanza storica per le vicende di cui è stata testimone sin dai tempi di Augusto.

Frazioni

Frazione Thovex
Frazione Petite Golette
Frazione Bathieu
  • Buic
  • Thovex
  • Moulin
  • Villaret
  • Bathieu
  • Entrèves
  • Petite Golette
  • Grande Golette
  • Pont Serrand
  • Arly
  • Les Granges

Caratteristiche del Territorio

Il territorio comunale, completamente montuoso, dispone di un'unica area pianeggiante e prativa costituita dalla conca alla confluenza del "Torrente del Rutor" con la "Dora di Verney". Il Capoluogo e le sue Frazioni (quasi) senza alcuna soluzione di continuità costituiscono un unico agglomerato urbano, a forma quasi circolare.

Comprende le seguenti vallate principali: vallone "Belle Combe", vallone di "Pointeilles", vallata della "Dora di Verney"(che dal Colle del Piccolo San Bernardo giunge a La Thuile capoluogo, per poi preseguire - con andamento nord est - alla volta del Comune di Prè-Saint-Didier), vallone di "Breuil", vallone di "Chavannes" e vallone di "Orgeres".

Sotto il profilo morfologico si pongono in evidenza: il "Monte Rutor" (q.3.481) con l'omonimo ghiacciaio ed i laghi del "Rutor" e dei "Seracs", laghi di "Belle Combe", ghiacciaio di "Monte Valaisan", Lago Verney, ghiacciai di "Breuil" e di "Chavannes".

Tutto il territorio comunale consente gite, escursioni, arrampicate ,traversate di ghiacciai e d'inverno attività sciistica (con tutti i livelli di difficoltà).

Da Vedere

Personalità Illustri

  • San Bernardo
Nacque nell’anno 996 a Menthon-Saint-Bernard ( Francia ) e morì nell’anno 1008 a Novara . Giunto in Valle d’Aosta in giovane età, presso uno zio che era Arcidiacono della Cattedrale di Aosta , fece il novizio e poi fu ordinato Sacerdote. Si dedicò con tanto zelo all’opera missionaria che, quando suo zio morì, diventò lui stesso Arcidiacono della Cattedrale di Aosta. Per le sue molte opere Bernardo di Mentone fu proclamato Santo e fu chiamato l’”Apostolo delle Alpi”. Egli è divenuto il patrono degli alpinisti e degli sciatori ed a lui è stata dedicata una preghiera che un tempo tutti recitavano prima di avventurarsi in montagna :’’O San Bernardo, che per le tue eroiche virtù vivi attraverso i secoli e fosti stabilito patrono degli alpinisti e degli alpigiani, intercedi affinché si rimanga lontano da ogni pericolo. Tu che ti conservasti puro come le nevi fra le quali vivesti, forte come i monti che valicasti, accompagnaci nelle nostre ascensioni, affinché non ci manchi lo spirito e si rinvigoriscano le membra. Insegnaci ad amare il nostro Creatore. Così dopo aver ammirate le meravigliose bellezze della natura, allietati nello spirito, irrobustiti nel corpo, ritorniamo con serenità al compimento dei nostri doveri, al servizio di Dio e della Patria amatissima’’.
  • Chanoux Pietro
Nacque a Champorcher(Aosta) nel 1828 e morì al Colle del Piccolo San Bernardo il 9 febbraio 1909. Sacerdote dal 1855 , dall'agosto 1860 fu Rettore dell'Ospizio del Piccolo San Bernardo sotto l’Ordine Mauriziano. Durante il suo mandato organizzò e diresse i lavori di accesso alle cascate del Rutor facendo costruire un ponte sulle stesse; eresse una Cappella sul lago Miserin; creò una biblioteca interessante la botanica, la geologia e l'ecologia delle zone alpine ; mise in luce, nel 1870, le fondamenta di antiche mansiones romane; fece installare presso l'Ospizio un osservatorio meteorologico del quale ne assunse la direzione. Il suo nome è soprattutto legato al Giardino alpino Chanousia,uno dei primi giardini alpini,da lui fondato nei pressi dell'ospizio a quota 2.200 metri .
Lapide commemorativa
  • Conte Gerolamo Ricci d’Andonno
Comandante di un Battaglione Granatieri Reali del Piemonte, operò al “Forte del Traverset” contro l’Esercito Francese a difesa dell’ Ospizio (sito sul Colle del Piccolo San Bernardo )e del “Monte Lance-Branlette” e morì a seguito dei combattimenti il 30 giugno 1793. La sua salma fu trasportata dal Colle del Piccolo San Bernardo a La Thuile e sepolta nella chiesa parrocchiale, sul lato destro, davanti all’altare del Rosario. Nel 1872 (79 anni dopo) una discendente, Carolina Gerenzani Ricci d’Andonno, decise di far scolpire una lapide di marmo bianco (ancor oggi esistente) che ricordasse a tutti il luogo dove riposavano i resti del suo valoroso zio.
  • Gesuita Alberto Falletti ( di Torino )
Cappellano dei Granatieri Reali, impiegato nel Battaglione del Conte Gerolamo Ricci d’Andonno, vittima del suo dovere subì la morte il 17 luglio 1793 e fu sotterrato ai piedi dell’ultimo gradino del coro, proprio in mezzo alla chiesa parrocchiale.
  • Abate Ferdinad Fénoir
Nato nel 1845 a Saint-Pierre , fu famoso per alcune opere di carattere storico e divulgativo circa i soprusi perpetrati dai Francesi durante l’avanzata in Italia , con riferimento alla Valle d'Aosta, nel corso del 1800.Fu Vice-Parroco di La Thuile nel 1872.

Specialità enogastronomiche e dolciarie

  • Salignoùn: tipica ricotta piccante ottenuta dal siero , residuo della lavorazione casearia e arricchito con latte o panna.
  • Reblec: formaggio fresco di pezzatura piccola ricavato dal latte intero . La cagliata è tagliata :a pezzi e viene sottoposta a rivoltamenti e sgocciolature.
  • Seras: ricotta ottenuta dal siero , residuo della lavorazione della Fontina. Può essere consumato fresco oppure salato e stagionato per affumicamento.
  • Saouseusse: salamini di carne bovina e/o suina alla quale, insieme al lardo, vengono aggiunte spezie e aromi.
  • Boudin: chiamati anche sanguinacci, sono insaccati confezionati con sangue di maiale, lardo, patate lesse e aromi.
  • Motsetta: è una carne essiccata di muscolo di vacca, pecora o capra (quella di camoscio o di stambecco è ormai sempre più rara) nata dall’antica esigenza di conservare a lungo la carne per il fabbisogno invernale della famiglia.
  • Tegole: biscotti tipici lavorati prevalentemente con nocciole, zucchero, albume d'uovo, farina ed eventualmente, mandorle e vaniglia.
  • Pan Ner: preparato con farina di segale e di frumento ed acqua.

Curiosità

Costone a quota 2700 metri
  • La festa Patronale dedicata al Santo Nicola,che si celebra secondo il calendario liturgico il 6 dicembre,per motivi climatici è stata fissata ( in tempi remoti ) al 9 maggio ,a memoria della traslazione a Bari delle Sue reliquie.
  • Crocifisso ligneo del XV secolo ( sito nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola)
è venerato per il seguente fatto prodigioso:"Nel 1794 i soldati Francesi avevano distrutto sul loro passaggio ogni cosa;anche la chiesa fu saccheggiata e danneggiata.Soltanto il Crocifisso rimaneva la suo posto,sotto la volta.I soldati decisero di tirarlo giù,dapprima con corde e poi,non riuscendovi,cercando di raggiungerlo direttamente camminando sul cornicione interno della chiesa.Nel compiere l'impresa però alcuni di essi perirono.Gli altri desistettero ed il Crocifisso rimase al suo posto.Nella volta è ancora possibile leggere la seguente iscrizioneHaec Christi imago caeteris cunctis bello vastatis 1794 mirabiliter remansit.( "Fra tutte le cose distrutte nella guerra del 1794,rimase miracolosamente salva questa immagine di Cristo.Dio sia ringraziato.)."
  • Colle del Piccolo San Bernardo
Si narra che un giorno dieci pellegrini , partiti da Aosta , volevano attraversare il Monte di Giove (attuale Colle del Gran San Bernardo ), ma strada facendo furono assaliti dai briganti ed uno di loro perse la vita. Essi spaventati ritornarono in città ad avvertire la popolazione. (San)Bernardo , appena lo seppe, radunò molti uomini e partì per snidare i briganti. Riuscì a cacciarli, fece abbattere la statua di Giove e fece costruire un Ospizio che servisse da ricovero ai viandanti. Anche al passo della Colonna di Giove ( attuale Colle del Piccolo San Bernardo ) successe la stessa cosa. (San)Bernardo, appena seppe dell’insidia dell’”escarboucle”, decise di far costruire anche qui un Ospizio ( che fu dedicato a San Nicola, Santo prediletto da Bernardo ) , fece abbattere la statua di Giove ed al suo posto, in cima alla colonna, fece porre una grande Croce.
  • Colle del Piccolo San Bernardo
Dal Colle del Piccolo San Bernardo passarono molti pellegrini e dopo la costruzione dell’Ospizio, il passo fu attraversato anche da uomini illustri, da Vescovi, da Papi e forse anche da Imperatori. Tra questi vi fu Papa Leone IX, nei primi giorni dell’anno 1049 ( accompagnato dal Segretario Ildebrando). Quest’ultimo , alla morte di Leone IX , fu nominato a sua volta Papa con il nome di Gregorio VII (il famoso Papa che scomunicò l’Imperatore Enrico IV che , per farsi togliere la scomunica , dovette andare a piedi dalla Germania a Canossa (in Toscana).

Leggende

In ogni comunità, nell’ambito delle tradizioni, si tramandano, di generazione in generazione, le leggende locali. Per quanto attiene il Comune di "La Thuile", eccone alcune:

Monte Rutor
  • La leggenda del Rutor:

Nella notte dei tempi, dove ora c’è il grande ghiacciaio del Rutor, c’erano verdi pascoli e alberi fioriti e vi viveva un pastore che aveva molte mucche. Un giorno un mendicante andò a bussare alla sua porta chiedendo umilmente un po’ di latte per intingere il suo pane raffermo. Il pastore, che in quel momento stava riempiendo un enorme calderone di latte assieme a due aiutanti, gli rispose in malo modo di andarsene, aggiungendo che piuttosto il latte lo avrebbe rovesciato tutto per i prati. E così dicendo ordinò ai due servi di eseguire l'ordine. Il mendicante guardò il latte che colava e disse: “Ahimè, come si imbiancano i prati”. Poi alzò gli occhi al cielo e disse: “Ecco, arrivano le nuvole”. Mentre il pastore guardò in alto e vide che molte grandi nuvole scure cominciavano a coprire il sole ed una fitta nebbia si abbassava avvolgendo ogni cosa, il mendicante sparì e cominciò a nevicare. Nevicò per tanti giorni e tante notti, fino a che tutto fu coperto da uno spesso strato di neve, che non si sciolse mai più e formò il grande ghiacciaio del Rutor.

  • Le pecore:

Un pastore, ritornando verso sera dal pascolo, si accorse che gli mancavano una decina di pecore. Le cercò dappertutto per diversi giorni, facendosi aiutare da altri pastori suoi amici, ma nessuno le trovò più. Poiché era il mese di ottobre, il pastore fu costretto a scendere a La Thuile con dieci pecore in meno e trascorse l’intero inverno cercando di immaginare dove potessero essere andate a finire le altre. All’inizio dell’estate successiva ritornò ai piedi del Monte Rutor con le sue pecore. Dopo alcuni giorni, in compagnia di altri pastori, si avventurò verso il ghiacciaio per una breve escursione e, superata la morena, decisero di spingersi fino alla “Testa del Rutor”. Ad un certo punto udirono dei belati, si misero a correre ed in un posto riparato tra le rocce, ritrovarono le dieci pecore che furono riconosciute dal pastore come proprie. Si chiese: Come erano arrivate fin lassù? E soprattutto come avevano fatto a resistere per tutto l’inverno? La cosa è sempre rimasta un mistero, ma quella località è adesso chiamata "Anvergnure" (altri, invece, dicono che quel luogo si chiami così perché è un posto dove i camosci d’inverno possono trovare da mangiare).

  • Uno scheletro a "Comba Chorda":

verso la fine del 1800 un giovane pastore di La Thuile, una sera tornò dal pascolo con alcune pecore in meno e raccontò che gli erano scappate. Sgridato dal padrone fu subito mandato indietro a cercarle ma, da quel momento, nessuno ritrovò più né lui né le pecore. Trascorsi 40 anni, due cacciatori (battendo la zona alla ricerca di camosci e fermatisi per riposarsi) scorsero uno scheletro disteso, con la testa appoggiata ad un sasso ed un bastone ancora stretto nella mano. Lo guardarono sorpresi senza toccarlo e capirono che, per trovarsi in quella posizione, doveva essere stato colpito dal "mal di montagna" che lo portò alla morte. Recarono la notizia in paese dove pochi, all’infuori della famiglia, si ricordavano ancora di quel pastorello scomparso ed una sorella, accompagnata dai due cacciatori e da altra gente, salì fino al luogo del ritrovamento e riconobbe un pezzo di stoffa dei pantaloni del fratello ed il suo bastone. Riportato lo scheletro in paese si fecero le esequie ed in quell’occasione la sorella rivelò un fatto strano accaduto il giorno della morte del fratello: "a quel tempo, mentre si trovava a Morgex presso una famiglia a fare da balia ad un bambino, passò a trovarla suo padre con alcuni amici. Mentre bevevano del'ottimo vino bianco locale, alla seconda mescita dei bicchieri, il padre notò che il suo vino aveva cambiato gusto diventando dolce. Riferì ciò agli amici, tutti ne assaggiarono e poterono constatare che era diverso, molto dolce, al contrario del vino degli altri bicchieri che aveva il solito gusto. “Il va m’arriver un maleur“ - disse il padre - ed uscì da quella casa molto turbato. Gli amici cercarono di distrarlo ma lui ripeteva sempre più spaventato: “C’est un signe… c’est un signe…”. Quando tornò a La Thuile, seppe della disgrazia accaduta a suo figlio, ne ebbe un gran dolore e morì prima che lo stesso potesse essere ritrovato".

  • Uno strano pellegrino:

Sulla strada che porta al Colle del Piccolo San Bernardo, tanti secoli fa, esisteva un villaggio (denominato La Dzoü) i cui resti si possono scorgere ancora oggi. Si narra che nel pomeriggio della vigilia di un Natale, di un inverno molto nevoso, gli abitanti videro avanzare verso il loro nucleo abitato un pellegrino che, giunto alle prime case chiese ospitalità (dicendo di venire da molto lontano e di essere molto stanco). Come era usanza, gli fu offerto da mangiare e da bere e gli fu consentito di andare a riposarsi in un fienile ma, essendo un tipo taciturno non volle dire né chi fosse né da dove venisse e si mostrò anche non troppo contento di ciò che gli era stato offerto. Mentre i paesani partecipavano alla Santa Messa di mezzanotte, in un momento di silenzio tra un canto e l’altro, sentirono suonare a martello le campane e ricevettero la notizia che La Dzoü stava bruciando. Gli uomini corsero subito verso il villaggio nel tentativo di salvare il salvabile, ma tutto bruciava e lo strano pellegrino era scomparso(senza lasciare traccia), né i doganieri in servizio al Colle del Piccolo San Bernardo dissero di averlo visto passare. Ve ne sono ancora altre ancora più fantasiose, quali:

  • Una burla di carnevale
  • La battaglia delle "Tsoudire"
  • La campana del "Moulin"
  • L'orologio di "Pont Serrand"
  • Pecore prigioniere nella cappella
  • Le pecore di "Tsavarettaz"
  • Il tesoro di "San di Mor"
  • Il cavaliere misterioso
  • La Conta de la "Cheregouda"
  • Il fantasma del lago

Pasticcerie e Gelaterie

Cioccolateria
Cioccolateria
  • Pasticceria Gelateria, località Entreves, 97 Telefono: 0165-884207
  • Gelateria "La Rocca", località Faubourg, 3/6 Telefono: 0165-883154
  • Pasticceria, località Entreves, 2 Telefono: 0165-884783

Rifugi

Biblioteche

Accesso alla biblioteca
  • Biblioteca Comunale, Via P. S. Bernard, 11

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Volontari del Soccorso e Gruppo Alpino la Thuile, frazione Entreves, 5
  • Associazione Volontari Italiani Sangue Sezione di la Thuile, frazione Entreves, 32 c/o Daniel Cristina

Flora alpina spontanea

Numeri Utili

  • Banca di Credito Cooperativo Valdostano, Via Marcello Collomb, 20 Telefono: 0165-884343 Fax: 0165-884348
  • Carabinieri, località Entrèves, 9 Telefono: 0165-884105 [3]
  • Farmacia,Via Marcello Collomb, 36 Telefono: 0165-884110
  • Municipio,Via Marcello Collomb,3 Telefono: 0165-884108 Fax: 0165-884641 [4] [mailto: info@comune.la-thuile.ao.it]
  • Ufficio Postale, Via Marcello Collomb, 38 Telefono: 0165-884138 [5]
  • Polizia Municipale, C/O Municipio - Via Marcello Collomb, 3 Telefono: 0165-884108 Fax: 0165-884641 [6] [7]
  • Unicredit Banca, frazione Bathieu, 1 Telefono: 0165-884119 [8]

Informazioni Utili

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