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Noto è situato nella Sicilia nella Provincia di Siracusa. Il 19 febbraio si festeggia il Patrono, San Corrado Confalonieri. Tra gli edifici religiosi: Duomo (o Chiesa Madre); Basilica del SS. Salvatore; Chiesa di San Francesco all'Immacolata.
Confina con i comuni di: Palazzolo Acreide, Avola, Rosolini, Pachino e Canicattini Bagni.
Indice |
Biblioteche
- Biblioteca Comunale Principe di Villadorata, Via Nicolaci 18
- Biblioteca del Museo archeologico, Via Bonagia 8
- Biblioteca del Seminario vescovile, Via Gioberti 2
- Biblioteca della Curia vescovile
Volontariato, Onlus e Associazioni
- A.D.I. Service Società Cooperativa Sociale, Via Corrado Avolio N.32
- Associazione Volontari Città di Noto, Via S Spaventa 2
- Cittadinanzattiva Sicilia Onlus, Largo Porta Nazionale N. 10
- Unione Italiana Sport Popolare Comitato Zonale di Noto, Via P Di Piemonte 106
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Noto - Città Vescovile, capo provincia, di questo nome tanto celebre presso Silio, Tolomeo, Plinio, Diódoro, Cicerone. Essa dà nome al vallo di Noto. Dista dal mare Jonio 4 miglia, da Siracusa 22, da Catania 60, da Palermo 170; latitudiue 36, 50. Popolazione 12680. Si vuole fondata dai Siculi, e che da Ducenzio fu trasferita in miglior sito, nel 450 av. G. C. Fazzel. Dec. 1° L.4. C. 2 mostra Ducezio Re dei Sicoli uomo di grande ingegno e pronto d'animo, sostenne per molti anni guerra contro i Siracusani e gli Agrigentini, fabricò in Sicilia Menena, Palica, Nea Collarioo o Collaria. Locchè si osserva da Diodoro nel lib. 2. Chiamavasi pria Nea; che secondo Bucarlo corrisponde a luogo arduo: alla morte di Ducezio divenne la conquista di Gerone Re di Siracusa; sotto il governo dei Romani fu dichiarata confederata; indi ha seguito la sorte del resto della Sicilia. Fu distrutta dal terremoto del 1693, fu novamente rialzata a 6 miglia di distanza, ed è una delle belle città di Sicilia, con strade spaziose e rette, adorna di decenti fabbriche, di ricchi tempi, di un ospedale, di un monte di pietà, di un collegio di studi, di una caSa di città. Ha un fertile e vasto territorio ed esporta grano, olio, liqurizia, soda, mandorle e carrubbe. Per quel che riguarda le antichità di Noto, abbiamo gli avanzi di un tempio, una piramide, un'iscrizione greca. Quattro miglia in distanza di Noto, e ad un miglio dal mare si alloga la città di Floro di cui se vedono gli avanzi. In alcune delle monete battute da una parte si vede la testa di Giove, dall'altra un bue, in altre da una parte un Ercole, dell'altra un leone. Leggenda. NEHTΩN.
Gli uomini illustri di Noto sono moltissimi, ma sono da ricordare il giureconsulto Andrea di Bartolo che fiorì nel XV secolo. Nicolò Dato; il celebre filosofo, oratore e grecista Antonio Casserino, il gran filosofo e grecista noto in tutta l'Italia, Giovanni Aurispa, e Nicolò Speciale; Nel XVI secolo Vincenzo Lettara filologo e storico distintissimo; Sigismondo Capello poeta latino di sommo gusto detto il Virgilio moderno; Sebastiano Villa famoso giureconsulto, il diplomatico Rocco Pirri, scrittore delle cose ecclesiastiche di Sicilia, morto nel 1650; Gio. Battista Lanza medico e giureconsulto, Giacomo Profetto medico e poeta che pubblicò in Roma nel 1536 il Simposium de vinis; Antonio Vinuto autore di un'opera sulla agricoltura, stampata in Napoli nel 1516; i due Giuseppi Scala, padre e figlio medici matematici, ed il figlio autore delle Efferemidi, stampate in Vanezia; Luca Barberìo lodato da L. Marineo autore dei Capi brevi delle chiese di patronato regio: Giovanni Marrasio medico e poeta latino: nel XVII secolo Raimondo Bonfiglio domenicano sacro oratore; Mariano di Lorenzo peritissimo in musica; Bonaventura Conochiella Paolotto, sacro oratore; ed altri i quali tutti fanno onore alla Sicilia e all'istoria letteraria.
Trovasi in questa città un famoso gabinetto del sig. Barone Astuto, ossia museo diviso in tre stanze, nella prima e seconda contengonsi iscrizioni, bassi rilievi, statue antiche, e la celebre collezione di medaglie e monete antiche in oro, in argento, in rame che ascendono a 5320; la terza stanza contiene la storia naturale di Sicilia e produzioni vulcaniche di Napoli, dell'Etna e di Lipari.






