GUIDA Cesare Battisti
I primi anni e l'attività politica
Cesare Battisti fu geografo, fondatore del Partito Socialista Trentino, consigliere comunale, deputato regionale e deputato al Parlamento di Vienna. Ma soprattutto fu un convinto "Irredentista" .
Nato da una famiglia di agiati commercianti, fu l'ultimo di otto figli. Compì a Trento i primi studi al liceo statale G. Prati. Nel 1883 inizia il suo travagliato percorso universitario iscrivendosi contemporaneamente all'Università di Vienna e di Firenze, dove conseguì la laurea. Nel 1894 fonda con altri giovani la "Società degli Studenti Trentini" e nel 1895 pubblicò la sua prima rivista: "Rivista Popolare Trentina", uscita una sola volta in quanto fu subito confiscata per le sue idee irredentistiche.
Nel 1896 prima di essere cacciato da Vienna per incompatibilità con la milizia politica riesce a stampare il primo numero del periodico socialista "L'Avvenire". Torna a Firenze e entra in contatto con un circolo di intellettuali di cui fanno parte Gaetano Salvemini, i fratelli Mondolfo e Ernesta Bittanti, che diverrà la fedele compagna della sua vita. Si sposeranno il 7 agosto 1899 e avranno tre figli.
Il 7 aprile 1900 pubblicò il primo numero del quotidiano socialista "Il Popolo", per stampare il quale realizzò una moderna tipografia impegnando gran parte dei suoi beni.
Dal 1895 al 1901 si impegnò nella campagna per l'autonomia del Trentino, organizzando e partecipando a conferenze, manifestazioni, comizi, subendo così da parte delle autorità austriache numerosi processi politici. Fu più volte sequestrato, malmenato, condannato.
Prese parte alle più importanti manifestazioni e dimostrazioni universitarie organizzate a difesa dell'insegnamento della lingua Italiana nelle università di Innsbruck, Graz e soprattutto Vienna. Nel 1902 entrò nel Consiglio Comunale di Trento e fu più volte rieletto. Nel 1911, fu eletto deputato al Parlamento di Vienna per la città di Trento; una volta a Vienna continuò a battersi per le due grandi idee degli Irredentisti: l'autonomia del Trentino e la creazione un'Università Italiana a Trieste.
Battisti e la Grande Guerra
Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando e la moglie venivano assassinati a Serajevo: era l'inizio del conflitto europeo con la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia.
L'Italia, valendosi di una clausola del Trattato di Triplice Alleanza, dichiara il 2 agosto la propria neutralità. I maschi trentini vengono richiamati alle armi per combattere ovviamente con l'esercito imperiale. Battisti il 14 Settembre 1914 scriverà a Mussolini' sulle colonne dellAvanti:
Nei giorni angosciosi della mobilitazione abbiamo assistito alla partenza coatta di oltre trentamila uomini, montanari, contadini, gente abituata da preti e poliziotti alla rassegnazione eppure tutti fremevano d'odio e partendo lasciavano all'Austria una maledizione.
Il 12 Agosto 1914 comunque Battisti abbandonò Trento per paura di essere richiamato e vestire l'uniforme dell'esercito imperiale. Riparò a Milano e il 22 agosto scrisse al Ministero della Guerra chiedendo di essere arruolato nell'esercito italiano.
Per il caso di guerra con l'Austria mi metto a disposizione di cotesto Ministero chiedendo di essere arruolato nell'esercito regolare. Ho 39 anni, ma sono forte ma soprattutto abituato ai disagi della montagna. Da 20 anni mi dedico allo studio della geografia fisica del Trentino, sul quale ho compilato molte memorie e guide territoriali. Nutro fiducia che la mia domanda venga accolta e spero di essere mandato in prima linea. Con ossequi mi segno: C. Battisti deputato al parlamento Austriaco per la città di Trento
Il ministero risponde che soltanto in caso di conflitto la domanda sarebbe potuta essere accolta (l'Italia era ancora neutrale). Intanto Battisti a Milano con altre 9 persone costituisce la commissione per l'emigrazione trentina, facilitando le fughe da oltre confine soprattutto di giovani che non volevano combattere con l'Austria. Furono ben 300 i giovani fuoriusciti trentini.
Battisti, consapevole dell'analfabetismo italiano, si rese conto che non si doveva solo scrivere sulle pagine dei giornali. Iniziò così una serie di comizi (ben 85) che lo portarono in 78 città italiane da Udine a Catania, da Venezia a Torino, da Roma a Cagliari. Il 14 maggio 1915, Battisti parla a Milano ed il giorno dopo ci fu uno sciopero generale con gravi disordini. Gli eventi stavano maturando e partito per Roma lo ritroviamo a fianco di Gabriele D'Annunzio ad infiammare la folla con discorsi interventisti.
Il 29 maggio Battisti si arruolò a Milano nel 5° Battaglione Alpini "Edolo". Va a combattere sul Tonale-Adamello. Tra il 21 e il 25 agosto con la sua compagnia partecipa alla conquista di un'anticima a 2791 metri di quota ed ebbe una prima proposta per una medaglia al valore. Dopo azioni nella zona del Monte Baldo (lago di Garda) per prove di valore dimostrate ottiene una seconda medaglia al valore.
Il 27 gennaio 1916 Battisti fu chiamato a Verona all'ufficio informazioni della 1^ Armata; correvano voci dai disertori austriaci che gli Imperiali stavano preparando un grande offensiva. Battisti scrisse 6 monografie su settori del fronte tra la Val Lagarina e il Tonale, fornendo una completa visione delle zone. Preparò una dettagliata cartina con le zone militari del Trentino.
In aprile 1916, raccogliendo abbondanti notizie sui preparativi austriaci per l'offensiva compilò un memoriale che tentò di far pervenire più volte al Capo di Stato Maggiore Cadorna, recandosi personalmente ad Udine per incontrarlo e per spiegare quanto gli austriaci stessero preparando. Cadorna lo ignorò e non lo ricevette. Soltanto verso il 3-4 maggio può parlare il sottocapo di Stato Maggiore Generale Porro, ma Battisti venne preso per un allarmista.
Circa 10 giorni dopo (e più precisamente il 15 maggio 1916) iniziò l'offensiva austriaca di primavera chiamata dagli italiani strafexpedition, spedizione punitiva. Battisti è sempre all'ufficio informazioni e scrive:
A me brucia a star qui a stilar monografie e mappe che non vengono prese in considerazione mentre gli attacchi e contrattacchi sconvolgono le nostre linee, io sono Alpino e voglio tornare ad essere SCARPONE. Battisti arriva a Valdagno nella Caserma Tommaso Salsa centro di completamento del Battaglione Vicenza.
Il Battaglione Vicenza venne chiamato in seguito, per le sue eroiche imprese, Battaglione Baionetta.






