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Foto Acate: 2012, 2009, 2008 |
Acate è situato in Sicilia in Provincia di Ragusa. La seconda domenica di ottobre si festeggia il Patrono, San Biagio.
Confina con i comuni di: Gela, Mazzarrone, Caltagirone e Vittoria.
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Storia
Acate è l'antica Biscari così si chiamò sino al 1938, il suo nome fu cambiato su proposta dallo studioso Carlo Addario. Il "Casale Biscari" intorno al 1299 veniva concesso dal Re Carlo II d'Angiò a Gualtiero Pantaleone, con la venuta degli Aragonesi, il feudo di Biscari fu dato, prima, ad Antonio Beneventano e dopo, per circa un secolo, passò alla famiglia dei Lamia da Lentini. Ruggero Lamia si mostro spesso ostile a Re Martino, che nel 1392 gli tolse il feudo e lo diede a Giacomo Serra di Siracusa. Alla morte di Giacomo Serra non avendo egli figli, il Feudo fu concesso a Nicolò Castagna, che nel 1407 lo vendette a Matteo Mazzone, che a sua volta lo vendette a Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica. Antonio De Castellis, che reclamava il Feudo un suo diritto, essendo egli figlio di Costanzo Lamia, fece causa a Bernardo Cabrera e ottenne così il feudo e il titolo di Barone nel 1416.
Il Barone Guglielmo Raimondo, nel 1493 ottenne l'autorizzazione a costruire il castello, alla sua morte gli succedette la moglie Elisabetta Viperano, la baronia passo man mano ad altri Castello fino a Ferdinando, nominato nel 1566 signore di Biscari, ed essendo morto senza figli fu anche l'ultimo dei Castello. La signoria di Biscari passò a Francesco Castellis per diritto, a patto che questi assumesse armi e cognome dei Castello. A lui successe Francesco, il quale morì senza eredi, lasciando la signoria di Biscari al fratello Vincenzo nel 1609, che alla sua morte lasciò come unica erede la figlia Maria la quale fu investita dalla baronia di Biscari il 15 febbraio del 1622. All'età di undici anni fu concluso il suo matrimonio con lo zio Agatino, che in seguito alle nozze divenne barone di Biscari.
Nel 1624 il Feudo passò ad Agatino Paternò Castello, che nel 1633 Filippo IV Re di Spagna nomina primo Principe di Biscari, ad Agatino succedette il primogenito Don Vincenzo, la consorte Donna Maria Paternò dopo la morte precoce del marito prese le redini del Feudo, che per sua volontà, alla sua morte, lascio al nipote Ignazio Paternò figlio di Vincenzo. Alla morte di Don Vincenzo gli succedette il figlio Ignazio V principe di Biscari, e alla morte di quest'ultimo il figlio Vincenzo VI principe di Biscari che fu l'ultimo a possedere la città, che poco prima del 1824 con l'abolizione del sistema feudale diventa infine libero comune.
A Partire dal 1938 il nome da Biscari viene cambiato in Acate su fattiva proposta di Carlo Addario, Poeta e scrittore locale, riaffermando l'idea che l'attuale fiume Dirillo, veniva chiamato dai Romani Achates, perchè sembra che sulle rive del suo corso superiore si trovassero pietre di agata, una varietà quarzosa di roccia silicea opalina. Da ricordare, un episodio storico, il Massacro di Biscari accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, le truppe dell'esercito degli Stati Uniti uccisero senza motivazione giuridica-legale 76 prigionieri di guerra tedeschi ed italiani, gli episodi accaddero il 14 luglio 1943 nelle campagne di Piano Stella, territorio di Biscari l'attuale Acate.
Vie e Piazze
La piazza principale, Piazza Libertà ospita i monumenti piu' importanti del paese: La Chiesa Madre e il Castello.
Da Vedere
- Chiesa di San Vincenzo
- Chiesa della Madonna del Carmelo
- Collegio di Maria
- Convento dei Cappuccini
Biblioteche
- Biblioteca Comunale Enzo Maganuco, Via Cavour
- Biblioteca della Società operaia di mutuo soccorso, Via XX settembre 3
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Cooperativa Sociale Vivere Oggi A.R.L., Via Cesare Battisti, 175
Bibliografia
- Acate e il suo territorio, E. Iurato - C. Olivieri (1981)
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Biscari - Nel val di Noto e sua Intendenza, distretto di Modica, diocesi di Siracusa, sita in un piano, dista 12 miglia del mare Jonio, 40 da Noto, 134 da Palermo Ex-feudo del principe di Biscari. Popol. 2700. Vi sono fabbriche di tela fina, ed una fabbrica di colla, ed esporta pure canape, lino e soda.