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Foto Adria: 2012, 2009, 2008 |
Adria è situato in Veneto in Provincia di Rovigo. Il 26 novembre si festeggia il Patrono, San Bellino.
Confina con i comuni di: Cavarzere, Papozze, Pettorazza Grimani, Villanova Marchesana, Villadose, Taglio di Po, San Martino di Venezze, Gavello, Loreo, Ceregnano e Corbola.
E' a circa ventidue chilometri da Rovigo.
Indice |
Da Vedere
- Museo Archeologico Nazionale
- Cattedrale Nuova dei Santi Pietro e Paolo
- Cattedrale Vecchia di San Giovanni
- Basilica di Santa Maria Assunta della Tomba
Vie e Piazze
Da ricordare Corso V. Emanuele II, dove è sito il palazzo comunale, e Piazza Garibaldi (chiamata anche Piazza Castello) dove si erge il Palazzo dell'Orologio e la Cattedrale.
Dove Mangiare
- Ristorante Follia, Piazzale Rovigno, 7
- Ristorante Minuetto, Corso Vittorio Emanuele, 200
- Ristorante Pizzeria Da Rudi, Contrada Baroni, 19 (località Baricetta)
- Ristorante Tempio Dei Sapori, Vicolo Einaudi, 2 (località Baricetta)
Biblioteche
- Biblioteca capitolare, Via Vescovado
- Biblioteca Comunale dei ragazzi, Vicolo Prigioni Nuove, 7
- Biblioteca Comunale, Via Bocchi, 6
- Biblioteca del Centro etnografico adriese, Via Marino Marin
- Biblioteca del Conservatorio statale di musica Antonio Buzzolla, Viale Maddalena, 2
- Biblioteca del Museo archeologico nazionale di Adria, Via Badini, 59
- Biblioteca scolastica del Liceo scientifico Galilei, Viale Maddalena, 24
Informazioni Utili
Bibliografia
- Storia dell'antica Adria e del Polesine di Rovigo(rist. anast. Adria, 1879), Francesco A. Bocchi, Ed. Atesa (1976)
- Le anfore di Adria (secc. IV-II a. C.), Alessandra Toniolo, Ed. Il Leggio (2000)
Memorie Storiche
Nel Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (1840) così viene descritto il comune:
Adria (Adrien). Quest'antichissima città, che comunicò il proprio nome al mare Adriatico, si crede fondata dai pelasgi, i quali furono cacciati dagli etruschi, che in Adria stabilirono una possente colonia e presero a nobilitarla. Il suo porto rinomatissimo allora era capace di contenere un'armata navale, ed anche nei secoli posteriori alla romana repubblica, venne presidiato dall'imperatore Vitellio a salvezza del veneto littorale. Adria, detta dai romani Traspadana, e riconosciuta Etrusca, da essi fu dichiarata municipio di prima classe, durando in tale stato fino al decadimento dell'impero. Declinato questo per le rivoluzioni d'Italia, assai perdette della sua grandezza. Finalmente nei secoli posteriori, straripando il Po e l'Adige sino a coprire gli antichi boschi, si dilatarono i limiti della terra ferma, e ritirandosi il mare, divenne Adria a poco a poco città terrestre, come lo è di presente.
In ogni tempo Adria potè vantare di sè onorevole condizione. Nel 430 dell'era volgare, soggetta agl'imperatori d'Oriente, reggevasi popolarmente, eleggendosi un governatore proprio. Nel 589 fu compresa nell'esarcato di Ravenna, e poscia fu unita alla Chiesa. Nell'822 il temporale dominio di Adria stava nei suoi vescovi protetti sempre dalla Santa Sede e dall'imperatore. Assai ella era forte allora, se potè di frequente misurarsi colla veneta potenza. Abbattuta dalla forza maggiore, si collegò cogli Estensi dominatori di Ferrara per investitura Pontificia. Nel 1309 Adria era libera, e sebbene sostenesse nel XIV secolo la sua libertà, pure dovette ancora riparare sotto la protezione degli Estensi. Risorta appena sotto quel governo, andò incontro a nuove calamità; perocchè guerreggiando i veneziani contro Ercole I duca di Ferrara, Adria, assediata da essi con armata navale e terrestre, dopo un'ostinata resistenza (anno 1482) fu devastata. Due anni durò Adria sotto il veneto governo, il quale, conchiuso il trattato di Bagnolo, la rendette al duca Estense. Sopraggiunta però la lega di Cambray, conchiusa fra il sovrano Pontefice Giulio II, della Rovere, Massimiliano I re dei romani, Lodovico XII re di Francia, e Ferdinando V re di Spagna, contro i veneziani, Adria si stacco dal duca Estense, e si diede spontaneamente alla repubblica veneta: il che venne confermato nella pace generale celebrata a Bologna nel 1529 fra il Pontefice Clemente VII, Medici, e l'imperatore Carlo V, nel dogado di Andrea Gritti. Ottenne Adria in quel momento grandiosi privilegii dalla repubblica, e li mantenne per molto tempo. La sede vescovile di Adria, già suffraganea di Ravenna ed ora di Venezia, è fra le più cospicue, contandosi nella serie dei suoi vescovi quattro santi e cinque Cardinali. Il cristianesimo vi si diffuse dai primi tempi della Chiesa, e, secondo s. Doroteo prete, il suo primo vescovo fu sant'Epafrodito, uno de' discepoli degli apostoli. Gallinisto è pero il primo di certo, che si sappia aver governata questa chiesa. Assistè al concilio Lateranense contro i monoteliti sotto il Papa Martino nel 649. S. Bellino martire, vescovo di Padova, è il patrono della città. Le sue reliquie riposano a Rovigo dove soffrì per la fede. La residenza canonica dei vescovi è in Adria; pure a cagione dell'aria umida, col consenso di Papa Giovanni X, nel 920, cominciarono essi a ritirarsi a Rovigo, dove hanno un comodo palazzo ed un seminario. Nella serie de' suoi canonici, vanta due Cardinali, un arcivescovo, e tre vescovi. Presentemente col mezzo di pie largizioni si sta rinnovando nella maniera più magnifica la cattedrale di Adria.
In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritta la frazione del comune:
BELLOMBRA, villaggio del Polesine, distretto d' Adria, in un terreno abbondante di cereali, di canepa e di pascoli. Conta circa 1,500 abitanti. Sta 6 miglia a libeccio da Adria, 12 a scirocco da Rovigo e a dalla destra riva del Po.