GUIDA  Agira/Chiesa Reale Abbazia di San Filippo

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Abbazia di Santa Maria Latina o di San Filippo
Catino Absidale con il Crocifisso in legno di Frate Umile Pintorno da Petralia
Navata Centrale Soffitto
Navata Centrale

Secondo la tradizione il monastero fu fondato da San Filippo di Agira, sorto sul punto in cui sorgeva il tempio di Gerione; incerta è la cronologia del santo, una notizia della Vita Eusebiana lo pone nel V secolo, ma ci sono forti elementi che portano a spostare la cronologia nel VII-VIII secolo. Nel periodo normanno intorno al 1094, Ruggero I conferma la già avvenuta donazione della chiesa e del territorio di San Filippo di Agira al monastero benedettino di San Bartolomeo di Lipari.

Dopo il 1474 l'abbazia è retta da abati commendatari, cioè amministratori abitualmente ecclesiastici di alto rango. Nel X secolo il monastero appare in abbandono, Ruggero I ricostruisce il monastero e lo affida ai benedettini arricchendolo di beni e di privilegi, ciò è confermato dal fatto che nel 1126 Ruggero II conferma beni e privilegi dati al monastero. Nel 1635 i frati lasciano il monastero in rovina per rinchiudersi nel monastero di San Nicolò di Catania. Tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del XIX secolo, monsignor G. Gravina si occupò del rifacimento della chiesa nelle sue forme attuali, dell'architettura pre-settecentesca rimangono comunque pochi elementi. Il prospetto della chiesa Abbazia disegnato dall'architetto Cadorna crollò nel 1911. La facciata così come la vediamo oggi fu realizzata tra il 1916 e il 1928 su progetto dell'architetto G.Greco, in sostituzione della facciata settecentesca miseramente crollata.

La facciata, dalle rigorose forme lineari, è arricchita con una serie di nicchie che ospitano statue di santi: la grande nicchia con il gruppo di San Filippo che sconfigge il demonio signoreggia un novero di sei nicchie con le statue dei protettori delle altre sei parrocchie di Agira; nel medaglione sopra la porta principale è tratteggiata Santa Maria Latina; sopra le altre due porte sono raffigurati San Filippo diacono e San Eusebio. L'interno della chiesa è quello della ricostruzione della fine del '700, restaurato negli anni '60, le tre navate sono divise da colonne rivestite di marmo rosso. La volta a botte della navata centrale presenta una elegante decorazione di stile impero.

Sopra l'altare è visibile un crocifisso ligneo di frate Umile Pintorno da Petralia, risalente al XVII secolo, qui traslato negli anni '60 dall'ormai serrata chiesa di Santa Maria di Gesù, secentesco convento dei francescani riformati. Nel presbiterio si osserva il coro in noce intagliato realizzato tra il 1818 e il 1822, restaurato negli anni '60 dall'architetto G. Leone che realizzo anche l'altare principale.

Nella chiesa sono conservate l'arca d'argento che contiene le reliquie di San Filippo e la statua, anch'essa d'argento, del santo, opere dell'artigianato siciliano dei primi anni del XVII secolo, realizzate nella immediatezza della scoperta della tomba del santo. Nella sacrestia è presente un grande armadio intagliato in noce del 1735 e uno splendido lampadario di Cristalli di Murano dono di Ferdinando I. Dalla navata sinistra una scala conduce alla Cripta, dove troviamo il sepolcro di San Filippo; nel periodo arabo, per paura di perdere le reliquie del santo, la Cateva fu murata e riscoperta in seguito nel XVI secolo. Una bella scultura in marmo del XVI secolo rappresenta San Filippo giacente, attribuibile con qualche incertezza a Francesco Mendola. Nell'archivio storico sono conservate 429 pergamene di grande valore e interesse storico, che vanno, dall' XI al XVI secolo.

Abbazia di Santa Maria Latina o di San Filippo - Panoramica
Abbazia di Santa Maria Latina o di San Filippo - Panoramica

Altare Principale e Presbiterio dietro è visibile il Coro in noce intagliato