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Foto Agliè:
2012, 2009, 2008

Agliè è situato in Piemonte in Provincia di Torino. La prima domenica di luglio si festeggia il Patrono, San Massimo. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Massimo; Santuario di Santa Maria della Rotonda; Santuario Madonna delle Grazie, detta "i Tre Cioché" (tre campanili). Da Vedere: Castello Ducale.

Confina con i comuni di: Torre Canavese, Cuceglio, Ozegna, San Giorgio Canavese, San Martino Canavese, Vialfrè e Bairo.

La città è iscritta nella prestigiosa lista dei Siti UNESCO poichè il Castello ducale di Agliè fa parte delle Reggie Sabaude tutelate come bene Patrimonio dell'Umanità.

Indice

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Storia

Agliè, città di origine romana fra le colline della frazione di Santa Maria delle Grazie, deve molto probabilmente il suo nome al colono romano Alliacus. La prima menzione nei documenti locali risale al 1141.

Agliè non partecipò mai alle rivolte antifeudali e antisavoiarde del secolo XIV, divenne però, suo malgrado, teatro dello scontro civile tra i guelfi di San Martino d'Agliè e i ghibellini Conti di Volperga.

Nel XIV secolo, senza una guida stabile, subì due saccheggi ad opera di mercenari.

Nel 1355 fu donata dall'imperatore Carlo V ai Conti di Monferrato, i quali incapaci di mantenere una stabilità politica, lasciarono la città in preda a saccheggi e devastazioni che ne decimarono la popolazione. La pace arrivò nel 1391 con i Savoia, i quali si impegnarono a distribuire concessioni alla popolazione e talvolta anche privilegi.

I primi statuti comunali furono redatti nel 1448, oggi conservati nell'archivio municipale.

La guerra tornò a sconvolgere la città nel XIV secolo, con la lotta tra la Savoia e la Francia. Nel 1561 fu ristabilita la pace e i conti, signori locali, giurarono fedeltà al duca Emanuele Filiberto di Savoia.

Uno dei personaggi più importanti nella storia di Agliè è Filippo San Martino.

Luogotenente della Compagnia delle Corazze di Vittorio Emanuele I nel 1630, Filippo appoggiò i madamisti (aristocratici sostenitrici di Cristina di Francia) quando Cristina di Francia salì al potere. Divenne primo Ministro e consigliere personale della reggente e, grazie alle doti diplomatiche, assicurò il trono a Carlo Emanuele. Nel corso della carriera Filippo si procurò molti nemici, uno fra questi fu il potentissimo Cardinale Richelieu che gli procurò l'arresto nel 1640. Liberato solo alla morte del prelato, Filippo San Martino si ritirò a vita privata nel castello di Agliè curandone il restauro e l'ampliamento.

La città venne acquistata nel 1764 da Carlo Emanuele III, per poi essere rivenduta al suo secondogenito Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiabalese. La nuova reggenza apportò ulteriori modifiche al Castello e si impegnò nella costruzione di vie e piazze. Vennero, inoltre, edificate gallerie di collegamento fra il castello e la chiesa.

Durante il periodo napoleonico Agliè venne invasa dai francesi, i quali, nel 1796, spogliarono il castello del proprio mobilio e dei preziosissimi suppellettili conservati al suo interno.

Nel 1825, con la fine dell'era bonapartista, il castello fu preso in custodia da Carlo Felice che ne curò il restauro con progetti dell'architetto Borda di Saluzzo. Negli anni trenta, dopo lunghe trattative, i principi Savoia-Genova vendettero per sette milioni il castello allo Stato.

Da Vedere

Castello Ducale

piazza del castello 1, Telefono 0124/330102

Il Castello Ducale

Costruito intorno al XII secolo dai signori di San Martino di Agliè come fortificazione allo scopo di difendere la città da attacchi nemici.

Nel corso dei secoli ha subito numerosi restauri; fra i più imponenti va ricordato quello effettuato dal conte Filippo di San Martino, consigliere della reggente Maria Cristina di Francia, che dal 1646 al 1657, realizzò la prima fondamentale trasformazione del maniero medioevale in residenza principesca.

Il castello fu ampliato con ben trecento stanze arredate con preziosi mobili ,dipinti e sculture di pregevole qualità.

Fu altresì creato un giardino a terrazzamenti posti a diversi livelli, sostenuti da poderosi muri di sostegno con nicchie animate da statue di fauni ed eroi mitologici.

Nel 1764 il Castello venne acquistato da Carlo Emanuele III .

Il nuovo signore del castello dà inizio ad un grandioso progetto di riqualificazione e di ampliamento del complesso ed incarica di questo lavoro l’architetto Ignazio Birago di Borgaro.

In questo periodo fu realizzata la bella Fontana dei Quattro Fiumi, posta nell’emiciclo tra il parco ed il giardino.

La fontana dei quattro fiumi

Al centro della fontana sono inserite quattro statue, in marmo bianco, che rappresentano : la Dora che si getta nel Po, L’Orco giovane, il vecchio Malone, e i Tritoni.

Gran parte del mobilio e dell'oggettistica fu trafugata a seguito dell'invasione francese in epoca napoleonica (1802 – 1814) .

Il palazzo fu utilizzato come ricovero per i soldati d'oltralpe in transito sul territorio.

Il parco-giardino fu venduto a privati e vi venne costruita la strada di accesso al borgo, strada che tuttora divide il parco dal giardino.

Con l'acquisizione del 1825 da parte del re Carlo Felice, il castello subì un ulteriore restauro affidato ai disegni dell'architetto Michele Borda di Saluzzo.

Le pareti di molti saloni, la Galleria Verde e gli appartamenti del secondo piano vengono rivestiti in papiers-peints, carte da parati dipinte interamente a mano.

Nel 1849, il Castello passa in eredità a Carlo Alberto e al figlio cadetto Ferdinando, primo Duca di Genova.

La residenza diventa luogo di villeggiature aristocratiche : i duchi di Genova introdussero nel tempo varianti di arredo per rendere più funzionale l’abitazione per l’uso quotidiano,

Nel 1939 lo Stato italiano acquista dai duchi di Genova per sette milioni di lire il palazzo.

Durante il periodo bellico divenne segretamente adattato per nascondere oggetti e documenti provenienti da residenze e musei torinesi a forte rischio di esportazione da parte del comando tedesco.

Il giardino all'italiana

Il palazzo è oggi aperto al pubblico e si possono visitare le grandi sale con i pregevoli arredi, dipinti e opere d’arte di grande valore; interessanti i reperti archeologici di epoca greca e romana.

Nel 2002 la residenza sabauda è divenuta set della nota fiction Elisa di Rivombrosa. Le sue fattezze barocche ben si prestavano come scenario di una storia d'amore ambientata nell'alta società del tempo.

Il castello presenta una facciata monumentale con una grande scalinata a due rampe con balaustra in marmo.

Ai piedi della scalinata si trova una fontana circolare che appartiene alla fase seicentesca del complesso.

La residenza è totalmente immersa nel verde, il suo giardino in stile inglese e italiano offre una ricca varietà di fiori rari e alberi secolari.


Chiesa di Santa Marta

Chiesa di S.Marta
Il campanile

Nel centro del paese di trova la chiesa di Santa Marta.

Fu eretta negli anni centrali del Settecento sul sito di una chiesa preesistente di cui si ha notizia sin dal 1619, ma di cui si ignora la consistenza edilizia.

Il progetto per la realizzazione di una nuova chiesa fu affidato all’architetto Costanzo Michela.

Esternamente si presenta con armoniose curve in mattoni a vista tipiche dell’architettura piemontese di quel periodo.

Sul fianco sinistro si innalza un curioso campanile triangolare costruito nel 1787 su disegno dello stesso Michela.







Villa Meleto

Telefono 0124/330150

A pochi chilometri dal centro cittadino è situata Villa Meleto, residenza del noto poeta Guido Gozzano. La residenza, dall'estetica estremamente raffinata quasi a conciliare lo spirito dell'artista, è immersa nel verde con un ampio giardino e un romantico lago. L'arrendamento interno esprime un'atmosfera liberty che ben richiama le nuove tendenze artistiche del secolo e diviene ulteriore ispirazione per lo scrittore piemontese.

Vie e Piazze

Piazza Castello
Piazza Castello

Piazza Castello con la chiesa di S.Massimo

In Piazza Castello si erge la Chiesa di San Massimo ed il monumentale Castello, da questa piazza si accede a Via Principe Tommaso che è la via principale del paese dove è collocato il Palazzo Municipale.

Tra le vie più importanti ricordiamo Via Cesare Battisti.






Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Via Principe Tommaso, 22
  • Biblioteca del Castello di Agliè, Castello ducale

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Avulss di Agliè, Via Blummer, 7
  • Associazione Santa Maria della Rotonda Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale, Borgata Santa Maria, 42

Complessi Bandistici e Corali

  • Coro Alpino La Rotonda, Slargo Interno Comune, 5

Numeri Utili

  • Ufficio Postale, Telefono 0124/330135
  • Croce Rossa Agliè, Telefono 0124/330252 - 0124/33953
  • Carabinieri Agliè, Telefono 0124/330103 - 0124/330153
  • Guardia medica, Telefono 0124/654111
  • Ospedale Ivrea, centralino Tefono 0125/4141
  • Ospedale Cuorgnè, centralino Tefono 0125/654111
  • Ospedale Castellamonte, centralino Telefono 0124/518111

Informazioni Utili

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Galleria Foto

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