GUIDA  Bairo

Da Wiki.
Pagine Utili sul Comune
Scheda su Bairo
Mappa Interattiva
Siti bairesi
Amministrazione Comunale
Statistiche su Bairo
Inserisci Bollino Wiki
Concorso Fotografico
Concorsofoto.jpg
Foto Bairo:
2012, 2009, 2008

Bairo è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 4 maggio si festeggia il Patrono, San Giorgio. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire; Cappella di Santa Maria di Zinzolano.

Confina con i comuni di: Torre Canavese, Agliè, Ozegna e Castellamonte.

Indice

Dove Mangiare

  • Ristorante La Cicala, Piazza Comunale, 1

Storia

La zona fu abitata dai romani, come attestono diversi ritrovamenti di suppelletili funerari nella zona, e fu centro altomedievale, giacchè abbiamo notizie di parrocchiali, ormai scomparse, di epoca longobarda. Il nome, però, compare, per la prima volta nel duecento. Il borgo fu feudo di importanti casate piemontesi. Dopo essere stato patrimonio del vescovo di Ivrea, subentrarono i San Martino di Agliè e, dopo, i Loranzè, ed, infine, i Castelnuovo.

Da Vedere

Il paese si connota per le belle case medievali: le lobbie.

Bella la tozza ed imponente Torre Rossa. Si tratta di una struttura composta da pietre e mattoni aperta da arcate all'ultimo piano. In una di queste è stato, posteriormente, inserito un orologio.

La parrocchiale di Santa Marta è opera del 1776 dell'architetto luganese Pietro Bernasconi. Si tratta di una sobria fabbrica classicheggiante con un portale sormontato da un grosso timpano ribassato e coronata da un semplice frontone dalle sottili sime. Interessante è la torre campanaria, probabilmente risalente alla costruzione della Torre Rossa, divisa in quattro sezioni ma terminante con una aggiunta superiore opera del bernasconi. Si tratta di una grossa cella campanaria sormontata da un tamburo e da una agile lanterna cuspidata.

Si consiglia una passeggiata nella bellissima e incontaminata campagna, dove passeggiano i cavalli (ci sono 4 maneggi a Bairo), famiglie in bicicletta e sportivi.

Personaggi illustri

  • Pietro da Bairo (1468 - 1551), medico
  • Francesco Maccono, teologo

Memorie Storiche

In Corografia fisica, storica e statistica (1837) così viene descritto il comune:

Bairo fu dei primi feudi, istituiti nel Canavese dai successori del Re Arduino. Sorge nella cima pianeggiante di un poggio, e conserva tuttora qualche resto delle antiche mura, ed una delle cinque torri merlale che lo guarnivano. Nel 1760 fu demolita la sua propositura parrocchiale, ed una di nuovo ricostruita la quale è assai vasta e condotta sopra elegante disegno dell'ingegner Bernascone. Tra le mal costruite casette di questo villaggio, compariscono di tratto in tratto belle e comode ville, alle quali spaziose vie danno accesso.

Mentre il Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1834) riporta:

Bajro (Barium), com. nel mand. di Agliè, prov. e dioc. d'Ivrea, div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. d'Ivrea, insin. di Castellamonte, posta d'Agliè.

Bajro fu già feudo de' marchesi di Monferrato, che lo tenevano dalla chiesa d'Ivrea, come si vede da una carta del 1227. I Solari quindi vi ebbero parte come conti di quella chiesa.

Sotto i sopraccennati marchesi, i signori della Torre, che erano de' conti di s. Martino, furono padroni delle castella di Bajro, e della Torre. Fecer eglino poscia la loro sommessione alla casa di Savoja con atto del 1350.

Gli Autonioni ed i Gianotti d'Ivrea, titolati anche de' conti di s. Martino, ebbero un tempo una parte di Bajro ad essi alienata dal padre del marchese Filippo d'Agliè, il quale però volle ricuperarla col mezzo di un permutamento.

Questo villaggio si onora di aver dato i natali al rinomato Pietro De-Micheli detto il Bairo, archiatro de' duchi di Savoja nel secolo XVI. Il De-Micheli lesse medicina teorica nella università di Torino, stampò dotte opere in questa capitale, in Venezia, ed in Basilea. Morì nonagenario nel 1558. La sua tomba è posta nella metropolitana di Torino. Dal preposto del monistero del Moncenisio gli fu eretto un monumento come a sommo medico di sommi principi, e a padre generoso de' poveri.

L'abitato di Bajro è posto al mezzodì, in sito elevato ma piano, riparato a settentrione da colli folti di piante. E' distante da Ivrea sei miglia circa; meno d'un miglio dalla real villa di Agliè; un miglio da Castellamonte; anche un miglio da Ozegna; pochi passi dalla Torre; e miglia 15 da Torino. La superficie del territorio è di due mila e più giornate.

Le sue strade comunali accennano: una da ponente al capo-luogo di provincia, e raggiunge la via provinciale; l'altra da ostro alla real villa d'Agliè; una terza da borea a Castellamonte.

Un canale derivato dal fiume Orco bagna la parte meridionale del territorio. Questo canale venne aperto nel 1560 dal maresciallo francese conte Cossè di Brissac, allo scopo di irrigare le campagne di Castellamonte, Bajro, Agliè, s. Giorgio, Montalenghe, Orio, e Caluso. Esso perdesi nel tenimento della regia mandria di Chivasso.

I prodotti principali vi sono il vino di buona qualità, il frumento, la meliga, ed i marzuoli. Nei vicini colli ora ben di rado i cacciatori trovano i ricercati augelli, che un tempo vi annidavano in copia. Nei lavori della seta vi sono occupate, quattro mesi dell'anno, ducento persone. La seta di Bajro ridotta in organzini è, molto in pregio nelle manifatture di Lione e di Londra.

Nel 1760 vi fu atterrata l'antica parrocchiale: nello stesso sito venne costrutto un bel tempio, d'ordine dorico, atto a capire meglio di 2500 persone. Il disegno ne fu dato dall' ingegnere Bernascone. Questa chiesa parrocchiale, che conservò l'antico titolo di s. Giorgio martire, fu prima patronato del duca del Ciablese, quindi del re Carlo Felice, ed ora del duca di Genova.

A mezzo miglio dal paese, fra Ozegna ed Agliè, evvi un piccolo santuario sotto l'invocazione di santa Maria in Zinzolano. Esso era già soggetto alla parrocchia di s. Giacomo in Rivarolo.

Sebbene questo paese sia pressochè tutto edificato di mal agiate casuccie, vi si vedono tuttavia spaziose contrade, e parecchie belle e comode ville.

Nella parte più elevata del villaggio sorgeva ne' tempi andati un castello; ma di presente più non si veggono che gli avanzi delle varie torri, ond'era munito. Una sola di quelle sta tuttora in piè, e serve di comunal campanile.

Gli abitanti per la salubrità dell'aria sono di complessione assai forte, e generalmente applicati all'agricoltura. Questo borgo andò esente dalle pestilenze, che nei secoli XVI e XVII flagellarono i circonvicini paesi.

Popolazione 1200.