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Aicurzio è situato in Lombardia in Provincia di Monza e della Brianza. Il 30 novembre si festeggia il Patrono, Sant'Andrea.
Confina con i comuni di: Bernareggio, Sulbiate e Verderio.
Indice |
Ritratto della Città
Aicurzio è un piccolo centro che affaccia sulla provincia di Como che porta con sé una storia ed una leggenda.
Probabilmente il suo nome deriva dal latino "Curtius", il nome di un capo militare romano di un accampamento a presidio di quelle zone. Andare dalle parti di "Curtius" si tradurrebbe in "ire ad Curtius" nella lingua di Virgilio, traslato infine nell'odierno Aicurzio. Questa denominazione fa la prima comparsa ufficiale in documenti datati 1784.
Potrebbe però provenire anche dalla struttura tipica delle antiche aziende agricole romane, le cosidette "corti".
Soffermandosi sulla prima ipotesi, si può dedurre come Aicurzio sia stato un luogo di grande interesse militare. Già nel periodo medioevale fu fortificata con fossati e bastioni difensivi, con due avamposti (Castel Negrino e La Comenda) in direzione di Como, per respingere eventuali incursioni dal nord.
Posseduta dai Cavalieri Templari fino al 1307 (anno di soppressione dell'ordine), fu destinato ai Cavalieri di Malta (sullo stemma comunale è presente proprio una Croce di Malta).
Come roccaforte militare, fu spesso presa d'assalto nel corso dei secoli. Nel 1261 subì un tremendo attacco da parte di un'armata di Bergamo in guerra con Milano. Peggio ancora quando nel 1705, per il conflitto alla successione della corona di Spagna, si ritrovò tra l'incudine ed il martello: esercito franco-spagnolo da un lato e austro-piemontese dall'altro.
E qui accadde il miracolo del Crocifisso.
Ad un passo dall'essere schiacciata dai due potenti eserciti, irruppe una visione: una terza armata ancora più imponente delle altre, che destò un tale sgomento da mettere in fuga entrambi gli schieramenti. La provvidenziale visione, che salvò Aicurzio, venne attribuita ad un crocifisso, posto in una cappelletta, poco fuori città. L'esercito, si disse, era un esercito di morti, dei sepolti del luogo. Ora quella cappelletta è diventata il Santuario di Campegorino e quel crocifisso è tuttora custodito lì.
Da Vedere
- Santuario di Campegorino.
- Chiesa di Sant'Andrea.
- Chiesa di Santa Maria della Neve.
- Villa Paravicini.
- Mansione Castelnegrino/Villa Biffi-Rogorini.
Manifestazioni
- Festa patronale di Sant'Andrea Apostolo
- Festa di Santa Croce
Si tiene nella prima domenica di maggio e commemora il miracolo del Crocifisso, che nel XVIII secolo salvò la città dalla furia di due eserciti.
- Sagra del paese
Si tiene l'ultima domenica di agosto e dura tre giorni, partendo dal venerdì precedente. Da non perdere le degustazioni della "torta di latte" e dei fagioli con il salamino.
- Giugno aicurziese
Si tiene nella Villa Paravicini e propone manifestazioni culturali e sportive.
Vie e Piazze
In Via Croce è sito il Municipio.
Tra le vie più importanti ricordiamo Via della Vittoria che si incrocia con Via Antonio Maria Confalonieri, Via Parrocchia e Via Don Giovanni Leoni.
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via Croce
Impianti Sportivi
- Campo di calcio Centro Sportivo Parrocchiale, Via Bersan, 22
- Centro polivalente Oratorio Maschile, Via Bersan, 11
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Associazione Volontari Aicurziese- Onlus, Via Croce, 4
Informazioni Utili
Memorie Storiche
Il libro Antiquario della Diocesi di Milano (1828) così riporta:
Curzio o Aicurzio, detto già Licurti, fu esposto nel 1261 ad un orrendo saccheggio datogli dai Bergamaschi collegati coi nobili Milanesi esuli. Il podestà di Milano con molte truppe qua venuto costrinse i nemici ad indennizzar la terra. Una casa d'Umiliati eravi pure in Curzio. Nel 1630 fu questa villa soggetta alla peste recatavi dall'armata imperiale che vi fece passaggio. Vicino è l'antico castello detto Negrino, che era una volta de' signori Allegranza.
In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:
AICURZIO, vill. di Lombardia, prov. di Milano, dist. di Vimercate, con circa 900 abitanti, cui sono uniti quelli di Castelnegrino. Sta in sito ubertoso di viti e gelsi tra il Molgora e l'Adda, 3 miglia a greco da Vimercate e quasi 7 a libeccio da Brivio.
