GUIDA Bernalda/Storia
I primi insediamenti sul territorio oggi occupato dal centro urbano di Bernalda non possono che essere di origine greca, data l’estrema vicinanza a Metapontum che fu tra le città più importanti e floride della Magna Grecia.
Il nucleo originario, visti i ritrovamenti effettuati, doveva sorgere nell'area compresa tra le attuali Chiese di San Donato e della Madonna degli Angeli. I primi riscontri da fonti storiche risalgono all'epoca normanna, durante la quale si ha notizia di un centro denominato Camarda.
Tuttavia l'etimologia del nome, riconducibile al termine greco-bizantino camaradam (casa, dimora), lascia ipotizzare l'esistenza di insediamenti in quell'area già in epoca precedente.
Dal vuoto di notizie storiche sul piccolo centro di Camarda nel periodo che va dal 1300 al 1400, si presume che fosse stato abbandonato dopo l’occupazione angioina, per poi essere interessato nella seconda metà del XV secolo da iniziative di reinsediamento ad opera del Duca di Montescaglioso Pirro del Balzo. Alla morte di quest’ultimo per mano di Ferdinando I d’Aragona, che lo ritenne tra i responsabili della Congiura dei Baroni architettata nei suoi confronti, i tentativi di rioccupare la zona di Camarda fallirono.
Con l’incoronazione a Re di Napoli di Ferdinando II d’Aragona, avvenuta nel 1495, Camarda fu assegnata al segretario del Re, Bernardino de Bernaudo, prima come toparchìa, poi come feudo smembrando la Contea di Montescaglioso.
Distrutta durante l’incursione francese dei primi del XVI secolo, fu ricostruita per volere dello stesso Bernardino de Bernaudo attorno al preesistente castello, che assunse così le fattezze odierne, ed alla nuova Chiesa Madre. Il nuovo centro, eretto a pianta regolare, attraversato da strade parallele e perpendicolari tra loro secondo studi urbanistici di origine classica, e dotato di mura fortificate e porte d’accesso per il timore di nuove invasioni e possibili assedi, fu per volere della stessa popolazione chiamato Bernauda, e la Chiesa Madre intitolata a San Bernardino da Siena, in onore del loro nuovo Barone.
Negli anni successivi il feudo di Bernauda fu più volte venduto all’asta, fino ad essere acquisito nel 1687 dai baroni Perez Navarrete che la tennero fino al 1806, anno in cui la feudalità fu abolita. Intanto nel 1735, in occasione del pernottamento tra le mura del suo castello di Carlo III di Borbone, le fu concesso il titolo di “Città” e nello stesso periodo conobbe un’importante espansione urbanistica che portò alla nascita di undici diverse contrade.
Ad un ulteriore sviluppo del territorio comunale contribuì l’annessione nel 1930 di parte del litorale ionico comprendente la località di Metaponto, prima ricadente nelle pertinenze del comune di Pisticci, e le successive opere di bonifica che interessarono quell’area rendendo disponibili nuovi spazi da destinare alle colture agricole ed all’allevamento.






