GUIDA  Boves/Personalità Illustri/Militare

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Personalità Illustri in campo Militare

  • Ignazio Vian
Nacque a Venezia il 9 febbraio 1917 e morì a Torino il 22 luglio 1944. Tenente di Complemento della Guardia alla Frontiera già dislocato presso la città di Boves ,all’annuncio dell’ Armistizio decise di combattere nell’area del gruppo montuoso della Bisalta (a sud del Capoluogo ) contro i Tedeschi e diede vita ad una delle prime formazioni Partigiane costituita da militari (vds. Eventi storici di rilievo in [1] ). Nell’aprile dell’anno 1944, mentre era in missione a Torino ,fu intercettato dai Tedeschi,arrestato e rinchiuso nel carcere delle "Nuove" della città. Costantemente torturato perché svelasse i nomi dei Partigiani ed i loro nascondigli,tentò il suicidio (tagliandosi le vene con un coccio di vetro trovato sul veicolo cellulare che lo portava in carcere) temendo di cedere ai dolori della tortura ma fu curato dai suoi carcerieri perché fosse in condizioni di ricevere la pena di morte.Fu impiccato ad un albero in Corso Vinzaglio ,nel centro di Torino ,ed il suo corpo (insieme ad altri che subirono la stessa sorte) rimase appeso per una settimana perché i Tedeschi vietarono di dare loro sepoltura affinché fossero di monito alla popolazione.L'albero divenne noto come "l'albero Solaro" (dal nome del Federale Fascista della Città).Nel maggio del 1945,durante i giorni della Liberazione della città,l'albero fu ornato spontaneamente dalla popolazione di fotografie,fiori e lettere ai martiri.Sotto la fotografia di Ignazio Vian fu posta la scritta Italiano ricordati le sue ultime parole:sangue di martiri,semenza di eroi .
Per il suo eroico sacrificio gli fu conferita (alla memoria) la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

Primo fra i primi, organizzava il fronte della resistenza in Piemonte affrontando in campo aperto il tedesco invasore ed assumendo quindi la condotta della più epica battaglia della guerra partigiana tra gli incendi e le rovine di Boves, dove, chiamati a raccolta col suono delle campane i suoi volontari, in quattro giorni di dura lotta li incitava alla riscossa con la parola, l'esempio e il suo strenuo valore. Caduto in mano al nemico, con stoicismo sopportò le torture più atroci pur di non tradire i compagni di lotta. Sereno e cosciente salì al capestro nel nome d'Italia, martire della libertà, santo dell'idea.[2]» Boves, 9 settembre 1943 - Torino, 22 luglio 1944

e gli è stata intitolata la Caserma del 2° Reggimento Alpini della Brigata Alpina Taurinense (sita nella Frazione San Rocco Castagnaretta del Comune di Cuneo ) nonché vie,istituti scolastici ed associazioni sparsi per tutta la Penisola.
  • Maggiore Bersagliere Tommaso Beraudo
nacque a Boves il 29 aprile 1801 e morì a Mantova il 29 maggio 1848.A 15 anni si arruolò come Volontario nella Brigata dei Granatieri "Cuneo" (nella quale vi era il padre con l’incarico di Luogotenente Aiutante Maggiore in Prima ) e dopo cinque mesi,con il grado di Sergente,passò nella Legione Reale Leggiera Sabauda e nell’anno 1882 nella Brigata Pinerolo .Nell’anno 1824 fu nominato Sottotenente ed alla promozione al grado di Maggiore fu destinato,temporaneamente,a prestare servizio presso lo Stato Maggiore Generale dell’Esercito Toscano .Allo scoppio della 1^ Guerra d’Indipendenza Italiana ,partecipò alla Battaglia di Curtatone e della sua Frazione Montanara ,nei pressi di Mantova e,durante i combattimenti nella Frazione Montanara fu ferito a morte.Non potendolo portare in salvo rimase in mano dei nemici che lo trasportarono a Mantova e dopo la sua morte gli resero gli onori militari.
A ricordo di tale evento sul lato orientale del Palazzo,del vecchio Municipio di Boves,venne affissa una lapide marmorea riportante la seguente iscrizione:

AL MAGGIORE TOMMASO BERAUDO DI BOVES FIGLIO E FRATELLO DI PRODI MILITARI ISTRUTTORE E DUCE DEI VOLONTARI TOSCANI NELLA GUERRA PER L’INDIPENDENZA D’ITALIA CADUTO MORTALMENTE FERITO IL XXIX MAGGIO MDCCCXXXXVIII SUI CAMPI DI MONTANARA GRIDANDO VIVA L’ITALIA


AD ESEMPIO PERENNE DI DEVOZIONE EROICA PER LA PATRIA IL MUNICIPIO ED I CONTERRANEI POSERO ED INAUGURARONO IL XXX AGOSTO MDCCCLXXXVI


Analogamente a Firenze il Comune fece apporre nel Tempio di Santa Croce la seguente iscrizione:

AL MAGGIORE TOMMASO BERAUDO PIEMONTESE ISTITUTORE E DUCE DEI BERSAGLIERI TOSCANI CADUTO A MONTANARA NEL XXIX MAGGIO MDCCCXXXXVIII IL MUNICIPIO DI FIRENZE PERCHE’ NON SIA DIMENTICATO CHI EBBE TANTA PARTE IN QUEL GLORIOSO COMBATTIMENTO PONEVA QUEST’ EPIGRAFE PRESSO I NOMI DEI CITTADINI CHE MORIRONO CON LUI PER L’ITALIA SUI CAMPI LOMBARDI

Curiosità
La sua sciabola,completa di fodero in cuoio,è custodita ed esposta nel Salone Consiliare del Palazzo Comunale della città.