GUIDA  Castell'Alfero/Castello

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Castello della Famiglia Amico

Castell'Alfero - Castello Famiglia Amico e giardini
Castell'Alfero - Castello Famiglia Amico e giardini

Prospetto e Pianta
  • 1. La struttura
Già a metà del XII secolo,sulla collina del Paese,sorgeva una fortezza denominata "Castrum Alferii" che però cadde in stato di abbandono nel periodo compreso tra il 1189 ed il 1290.L’attuale Castello fu eretto sull’impianto di una più antica costruzione(una struttura fortificata dotata di una solida cinta muraria,la stessa esistente oggi almeno nel tracciato perimetrale)che fu realizzata ad opera dal libero Comune di Asti a partire dall’anno 1290 e della quale rimangono solo i sotterranei.Gli interventi che permisero di passare dalla primitiva struttura medievale alla configurazione attuale sono dovuti alla Famiglia Amico a decorrere dal XVII secolo(in questo periodo la costruzione risultava semplice,composta da un blocco abitativo a tre piani fuori terra,con facciata principale a sud-est,e da una lunga manica a forma di "C" che racchiudeva al suo interno un piccolo cortile).
Agli inizi del 1700 venne fatta la trasformazione destinata a mutare completamente la struttura architettonica,trasformandola da semplice edificio militare ad elegante residenza barocca e la conversione funzionale della costruzione seicentesca fu merito di Benedetto Alfieri ,zio di Vittorio Alfieri .Addossato alla manica del vecchio edificio fu realizzato un nuovo blocco abitativo con raccordo a quello già esistente mediante un avancorpo contenente due nicchie sovrapposte,dal quale si dipartivano due serie simmetriche di portici ad archi ribassati che sostengono una terrazza (al livello del primo piano)a cui si accede esternamente da una singolare scala a chiocciola.In sostituzione della vecchia facciata venne a definirsi quella attuale,molto più articolata della precedente:al centro vi è una grande imponente nicchia alta come l'intero edificio,che ricorda il Palazzo Mazzetti ad Asti ed il Palazzo Ghilini ad Alessandria ,entrambi realizzati dall' Alfieri .Al corpo centrale fanno ordinata corona le due ali,secondo la soluzione di Juvarra per la Palazzina di caccia sita nella Frazione Stupinigi del Comune di Nichelino .La muratura di mattoni a vista è appena segnata da cornici e lesene non troppo rilevate,che arricchiscono e sottolineano il volume centrale.Nel fronte sud l'ampia vetrata che conduce nell'atrio è sormontata da una rosta in ferro battuto,nella quale l'intreccio delle barre crea una stilizzata lettera "A",iniziale del nome di Famiglia.Il portico terrazzato sulla facciata principale media il passaggio tra interno ed esterno dell'edificio, risolvendo in modo armonioso il raccordo tra il volume netto e scarno delle ali e quello espanso del corpo centrale.Questo particolare aspetto è evidente quando,osservando la costruzione da lontano,si apprezza il suo perfetto inserimento nel paesaggio naturale e tra le vie del piccolo centro,tanto da apparire dal basso ancora come una casa-forte,chiusa su se stesa e fortificata.Solo da vicino rivela la sua rinnovata funzione ed il ruolo dominante nei confronti del nucleo sociale sottostante.Le sale del piano nobile,arricchite di stucchi ed affreschi sono molto eleganti e denunciano l'importanza della Famiglia e la particolare cura profusa dall'Alfieri nella definizione dell'architettura interna degli edifici.
  • 2. I locali interni
Non tutti i locali dell'edificio sono visitabili in quanto sede degli Uffici Comunali e per quelli aperti al pubblico il Salone Verde ,così denominato per il colore predominante nel suo arredo, è l'ambiente più prestigioso che,con la sua grazia e la sua eleganza,si sostituì nella funzione di Salone delle Feste all’austero ed imponente Salone Rosso ,antico locale di rappresentanza della Casaforte (gli affreschi del Salone Rosso furono voluti da Giuseppe Amico , Cadetto della Famiglia,che intraprese la carriera militare e fu Colonnello d'Artiglieria , Generale di Battaglia , Tenente Generale e Governatore di Ivrea ; fu il Comandante delle artiglierie durante l'assedio di Torino nell'anno 1706 (vds. Storia in [1] ).Il pavimento fu realizzato in piastrelle di ceramica di Vietri.
Odiernamente il Salone Verde ospita occasionalmente mostre,rassegne,convegni e concerti da camera mentre il Salone Rosso è la sede del Consiglio Comunale.
- Salone Verde (Attuale sala di rappresentanza)
- Camera da letto (Attuale Ufficio del Sindaco)
- Altri vani :
- Salone Rosso (Attuale sala Consiliare)
- Varie
  • 3. Il giardino
D’interesse risulta anche il giardino,attualmente di proprietà pubblica,realizzato sulla sommità della collina su di un pianoro delimitato da alti e possenti muri di sostegno.Presenta ancora elementi di pregio, sia riguardo l'impostazione progettuale,sia riguardo la composizione botanica ed un piacevole ed articolato disegno formale organizza lo spazio antistante la facciata principale del castello.Le aiuole,che sono delimitate da basse siepi di bosso ("Buxus sempervirens"),sono movimentate verticalmente grazie a numerosi esemplari di palma ("Trachycarpus fortunei") che apportano anche una nota di esotismo all'insieme e pregevoli esemplari di conifere tra lei quali la "Chamaecyparis lawsoniana" e la "Sequoia sempervirens". Un elemento di arredo di grande interesse ed attrazione è rappresentato da un topiario di tasso ("Taxus baccata") dai lineamenti geometrici molto netti.Da sottolineare,infine,la componente arborea di pregio sia nella parte di giardino rivolto verso la piazza,comprendente maestosi esemplari di cedro ("Cedrus deodara" , "Cedrus atlantica"),sia nella parte di giardino retrostante il castello,da cui si gode uno straordinario panorama sulla vallata sottostante.
  • 4. I sotterranei
sono attualmente la sede del Museo 'L ciär - (vds.in [2] ) - ("il chiaro" ovvero "la luce" per onorare le più utili conquiste del passato,così importanti e così difficili,dei nostri antenati).