GUIDA Nardò/Le Torri Costiere
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Storia
Torri d'Avvistamento
Le Torri che costeggiano il Salento sia dalla parte adriatica che ionica sono circa 57, la loro costruzione la si deve alla necessità di proteggersi dalle continue incursioni e attacchi da parte dei pirati. I primi a realizzare castelli, masserie fortificate e principalmente le torri, furono i bizantini per difendersi dai longobardi. Il susseguirsi di attacchi dei Turchi sulle coste del Regno indusse il re Carlo V ad ordinare al Vicerè don Parafan de Ribera di proteggere la costa salentina – tra il 1563 e il 1569 – di torri costiere. La maggior parte delle torri costiere infatti, risale agli anni 60 del XVI sec., ne furono realizzate di nuove e ristrutturate le vecchie, poste generalmente su promontori . Le torri della provincia di Lecce, si concentrano per lo più sul versante adriatico; il sistema difensivo mirava affinchè le torri potessero essere viste le une con le altre e trasmettersi segnali visivi di fumo o fuoco, oppure sonori. Costruite generalmente da privati, le caratteristiche architettoniche comuni erano: base a pianta quadrata o circolare, una forma tronco – piramidale, provviste di feditoie per gli archibugi , smeriglie e alabardi. Al piano terra era prevista una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, generalmente la torre era costituita da un unico vano; in seguito vennero realizzate torri a pianta quadrangolare e negli ambienti superiori o sulla terrazza delimitata da merlature, si poteva accedere per mezzo di una scala interna di legno che veniva calata. Le scale esterne visibili in alcune torri costiere come la Torre di Porto Cesareo, furono costruite molti anni dopo, quando ormai non vi erano piu’ timori di attacchi da parte dei pirati e dei briganti. Alcune torri erano piccole in quanto servivano soltanto come torri d’avvistamento; altre avevano una costruzione piu’ massiccia perché utilizzate come sede di comando o per deposito delle merci ed avevano una altezza di circa 12 metri. Alcune torri costiere sono rimaste intatte, altre ridotte a ruderi o abbandonate.
Torri Colombaie
Le Torri colombaie, li pallummari, fanno anch’esse parte del territorio salentino ed erano importanti per l’economia, si ergono maestose e possono essere scambiate per le Torri costiere d’avvistamento. La loro edificazione risale al medioevo, le torri che si trovano a Maglie e Carpignano risalgono al 1400, le altre al 1500 e nel salento vi sono circa 80 Torri Colombaie. Queste torri erano il ricovero dei colombi, da qui il loro nome, ed erano fonte di ricchezza per il signore che le allevava, in quanto , producevano la columbina, un fertilizzante ricco di azoto per i terreni e per conciare le pelli;inoltre la loro carne era idonea per i bambini, i malati e le partorienti. Le costruzioni disseminate nella campagna rientravano nel dominio delle masserie e presentano una struttura generalmente cilindrica sul versante adriatico di tipo angioino, oppure a base quadrata e queste si trovano sul versante ionico vicino a Nardò, di tipo aragonese.Nella zona di Nardò, si trovano la maggior parte delle torri a pianta quadrata, vicino alla Masseria Brusca vi sono due Torri Colombaie, un’altra maestosa Torre Colombaia di forma cilindrica è accanto alla Masseria Nucci, probabilmente edificata nel periodo medioevale si presenta massiccia e a due piani. L’interno delle Torri è suddiviso in centinaia anche migliaia di cellette per la nidificazione disposte su vari piani e con scale a spirale per raggiungere le cellette, mentre l’ingresso è chiuso con porte di legno. Su alcune torri si trovano basamenti, marcapiani, merlature e coronamenti, elementi ripresi da architetture militari o civili. Alcune torri avevano un sistema di raccolta per non sporcare le pareti che dovevano rimanere bianche di calce non solo per questione di igiene ma per attirare i colombi.Accanto alle Torri Colombaie erano poste anche delle vasche per l’abbeveraggio dei volatili.
Torre dell'Alto
La Torre dell’Alto o Torre Santa Maria dell’Alto ricadente nel Parco Naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano a 51 m.s.l. è una delle piu’ possenti torri del periodo aragonese edificata sulla costa, e si trova in corrispondenza della Grotta Marras. La costruzione eretta su la “dannata” viene chiamato così uno spalto roccioso a picco sul mare, fu voluta da Alfonso de Salazar e completata tra il 1568 ed il 1569. La Torre è realizzata in carparo con base quadrata e presenta un coronamento a sbalzo, una cornice a beccatelli ed è provvisto di merli e di dieci piombatoie sui quattro lati. Si accede alla torre per mezzo di una scala inizialmente retraibile, sostituita successivamente da una monumentale scala esterna a tre arcate, in pietra. L’interno presenta quattro vani, una ripida scala per accedere al terrazzo ed è provvisto di cisterna. La torre fu usata come modello per la costruzione della Torre di Santa Caterina.
Torre Santa Caterina
Torre Santa Caterina è situata nella località di Santa Caterina, una frazione del comune di Nardò, edificata nel XVI sec. fa parte delle torri costiere costruite come sistema difensivo per rendere sicure le coste del Salento. La struttura posta a 60 m. s. l. è quasi nascosta da una fitta vegetazione, presenta una base quadrata ed è tronco – conica con una cornice a marcapiano,con funzione decorativa e di separazione dei piani e una cornice con beccatelli e piombatoie. Esternamente una scalinata in pietra ad arco, conduce agli ambienti superiori utilizzati come residenza, sono suddivisi in tre stanze; nella prima stanza vi sono delle travi affrescate, nelle altre due stanze piu’ piccole vi sono dei camini. Il piano terra costituito da un uncico vano con volte a botte, serviva come ricovero per gli animali, vi sono ancora esternamente delle mangiatoie e l’abbeveratorio