GUIDA  Ozegna/Storia

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Eventi Storici della Città

  • Storia della località:
Il centro abitato sarebbe stato fondato da un Gallico,di nome Eugenio (fatto Imperatore in Occidente da Argobasto nel IV secolo d.C.),che diede il nome alla località.Con il trascorrere dei secoli si trasformò in Augenia,poi Eugenia,quindi Usenia ed infine in Ozegna.Verso l’anno 1100 Ozegna fu data in feudo alla Famiglia dei Sanmartino ( dei Guelfi),che risiedeva ad Agliè ,e fu al centro di numerose battaglie contro la Famiglia di Valperga (dei Ghibellini).
Fu in questo periodo che i Sanmartino fecero costruire il Castello come difesa ed un ricetto per conservare merci e animali.Nel 1432,gli abitanti di Ozegna cercarono protezione presso i Conti di Biandrate e questi ingrandirono il castello,costruirono fortificazioni e trasformarono definitivamente il ricetto in un borgo abitabile.Nei decenni successivi Ozegna fu coinvolta nelle lotte tra i Biandrate ed i Savoia e le sue mura di cinta vennero distrutte.Successivamente,fatto atto di sottomissione ai Savoia,fu concesso il permesso di ricostruire le mura e nel 1766 Ozegna ed il suo Castello furono trasmessi al Duca di Chiablese ( della famiglia Reale dei Savoia).Il paese cominciò intanto ad espandersi verso sud-est,le mura di recinzione vennero ridotte in altezza e successivamente incorporate in altre costruzioni.Dal 1600 si affermarono le famiglie locali quali esponenti della borghesia e della piccola nobiltà.Durante la campagna napoleonica ci fu lo spoglio del castello e l'allontanamento dei Frati dal Santuario Madonna del Bosco .Nel 1814,dopo Napoleone,Ozegna tornava sotto i Savoia.
Due sono stati gli eventi principali della prima metà del ventesimo secolo:la perdita dell’autonomia amministrativa (anno 1929) e la sua riconquista (anno 1947)a prezzo di un forte impegno dei partiti nel Comitato Liberazione Nazionale.
Pilone votivo
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  • Un evento bellico
Ozegna l'8 luglio 1944 fu la zona di uno scontro a fuoco tra Partigiani della Brigata Matteotti e militari della Xª Flottiglia MAS in cui morirono undici soldati dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana (tra cui il Maggiore del Genio Navale Umberto Bardelli ,sommergibilista e Comandante del Battaglione "Barbarigo" della X MAS ),sette partigiani ed un civile.