GUIDA Palermo/Fontana del Garraffo
Realizzata in marmo bianco statuario e ciaca di Billiemi dallo scultore Gioacchino Vitagliano nel 1698 per essere collocata al centro della piazzetta Garraffo, di fronte la Chiesa di S. Eulalia dei Catalani nel quartiere Loggia alla Vucciria, in sostituzione di una antica fonte quattrocentesca ormai logora. Ispirata ad una scultura di Giacomo Amato la fontana fu progettata dall’architetto senatoriale Don Paolo Amato, il cantiere fu diretto dal capomastro della città, Agostino Lo Neo con l’assistenza dello stesso Amato. Il luogo dell'antica fonte era chiamato dagli arabi gharaf, ovvero abbondante d’acqua ma, anche l'ebraico garaph che significa defluire in un tubo ed in modo abbondante.
La Fontana ha una struttura a piramide, composta da tre vasche sormontate da un rappresentazione della dea dell'abbondanza, impegnata a cavalcare un'aquila in lotta con un'idra. La statua dell'aquila, simbolo della città di Palermo, nell'atto di lottare tra le acque rappresesnta la città in lotta ma sempre pronta a risorgere vittoriosa.
La fontana è rimasta nella piazzetta per circa 125 anni, sino a quando nel 1865 venne spostata in un angolo di Piazza Marina prospicente l'attuale ex Palazzo delle Reali Finanze. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’opera scultorea venne gravemente danneggiata dai bombardamenti e successivamente abbandonata. Nel 1958, a cura dell’Azienda Autonoma del Turismo di Palermo e Monreale il fonte fu restaurato, vennero ricostruite diverse parti della scultura, venne riassestato, perché si era inclinato, e l’acqua ritornò a zampillare.






