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Foto Saluggia: 2012, 2009, 2008 |
Saluggia è situato nel Piemonte in Provincia di Vercelli. Il 7 settembre si festeggia il Patrono, San Grato. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Grato; Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano; Chiesa di San Bonaventura.
Confina con i comuni di: Torrazza Piemonte, Rondissone, Verolengo, Crescentino, Cigliano, Lamporo e Livorno Ferraris.
Indice |
Dove Mangiare
- Pizzeria Ristorante Xin Zhou, Piazza Municipio, 8
- Ristorante La Piazzetta, Via G. Faldella, 2
Biblioteche
- Biblioteca Civica, Piazza del Municipio, 17
- Biblioteca del Centro ricerche energia Saluggia dell'ENEA
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Associazione Amici degli Animali, Piazza Municipio, 17
- Associazione Vita Tre, Via Faldella-Palazzo Appiani, Sn
- Cooperativa Sociale L'Alternativa della Primavera Società Cooperativa Onlus, Via Fiandesio, 51
- Cooperativa Sociale Uno Ar.L., Via Ponte Rocca, 83
- Vita Cooperativa Sociale, Via Lusani, 26
- Associazione Culturale Giovanni Faldella, piazza Municipio n.16
e-mail: associazioneculturale.gfaldella@gmail.com
Complessi Bandistici
- Banda Musicale di Sant'Antonino, Piazza Com.le di S. Antonino
Informazioni Utili
Memorie Storiche
Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1848) Goffredo Casalis così descrive il comune:
Saluggia (Salugia), com. nel mand. di Livorno, prov. e dioc. di Vercelli, div. di Novara. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. di Vercelli, insin. di Crescentino, e posta di Livorno. Sta sulla manca sponda della Dora Baltea a libeccio di Vercelli. Gli è unita una villata che chiamasi di s. Antonino.
Vi corrono parecchie strade comunali: una verso levante scorge alla predetta villata di s. Antonino, e quindi a Livorno; un'altra, verso ponente mette a Chivasso; una terza che va nella direzione di oriente a Lamporo; una quarta quasi nella stessa direzione tende a Crescentino; una verso tramontana si rivolge a Cigliano. Saluggia è lontano tre miglia da Livorno e da Lamporo, quattro da Crescentino e da Cigliano, cinque da Chivasso, e diciassette da Vercelli.
La Dora Baltea vi si tragitta col mezzo di un porto: abbonda di trote, temoli, e di altri pesci d'inferior qualità. I prodotti in vegetabili sono a un di presso come quelli del suo capoluogo di mandamento. Vedi Livorno. Qui solo noteremo, che di non poco rilievo sono le ricolte che vi si fanno della meliga, e della foglia dei gelsi.
La chiesa parrocchiale è sotto il titolo di s. Grato, di cui si celebra la festa nei giorni 8 e 9 di settembre. Vi esistono altre chiese sotto l'invocazione di s. Bonaventura, di s. Francesco, di s. Gio. Battista, di s. Sebastiano, di s. Rocco. Quest'ultima si trova nella predetta frazione di sant'Antonino, la quale ha il vantaggio di una chiesa parrocchiale sotto il patrocinio del santo da cui è denominata. Vi sono due confraternite, una detta di s. Francesco e l'altra delle Umiliate.
Si tengono due annue fiere; la prima il 15 luglio, la seconda il 5 di ottobre. Il martedì vi è giorno di mercato.
Gli abitanti sono di complessione mezzanamente robusta, d'indole assai buona, ed inclinati all'agricoltura ed al traffico. Popolazione 3400.
Cenni storici. Fu grave lo sbaglio di un moderno scrittore, il quale asserì che l'antico luogo di Quadrata sorgesse, ove oggidì si trova Saluggia, che è collocato nell'estremità meridionale di una campagna, da cui subito si discende alla manca sponda della Dora Baltea. Saluggia trovandosi fra questo fiume e Livorno, si vede chiaramente la falsità di quella opinione, che fa diclinare l'antica strada militare romana da Pavia a Torino, con farle descrivere un angolo, e passar la Dora molto più sopra. Dall'itinerario di Burdegal si comprende che la Mansione di Quadrata era sulla via militare lungo la sinistra riva del Po, o in poca distanza. Saluggia intanto si trova sull'altra militare strada che da Vercelli passava a Torino, la quale però congiungevasi verso il sito di Chivasso con quella che da Pavia per Lomello, e per gli altri luoghi dal sopraccennato itinerario descritti, passava eziandio a Torino.
Nei mezzani tempi questo paese fu detto Saligia, e in alcuni documenti anche Sulgia.
Al comune di Saluggia apparteneva anticamente il diritto di tenere una nave pel tragitto della Dora; il quale diritto nel 1148 venne alienato da Gisulfo vescovo di Vercelli a malgrado della proibizione che gliene fu fatta dal sommo pontefice Eugenio III; ma l'imperatore Federico I nel 1152 annullò codesta vendita de pedatico et naulo Saligiae (antiq. ital. tom. VI. col. 321); ed in novembre del medesimo anno, ad istanza di papa Eugenio III, confermò ad Ugucione vescovo di Vercelli Saligiam cum pedatico et omni integritate; la qual cosa venne pur fatta dall'imperatore Arrigo VI a pro del vescovo vercellese Alberto Guala nel 1191.
Per opera di Jacopo de Oldanis, di Bennò de Curte e di Guercio de Hostiolo ambasciadori di Milano, conchiudevasi in Saluggia alli 3 novembre del 1200 una pace tra il marchese di Monferrato, i Milanesi, i Piacentini, ed i Vercellesi alla presenza di molti cospicui personaggi.
Sin dal secolo xv la terra di Saluggia veniva infeudata ai Mazzetti di Chieri: la possedettero quindi i Mazzetti di Frinco; i Mazzetti di Montalero; i Mazzetti di Moranzengo; i Mercandi con titolo signorile; i Pastoris, conti di Lamporo e Tronzano; i Peracchini di Cigliano con titolo signorile; ed i marchesi Tana. La parte che ne possedevano i Mercandi era stata da essi acquistata dai Calzamiglia di Villaguardia.
Dei Mazzetti conti di Saluggia e marchesi di Frinco, furono:
- Ludovico, che seguì il marchese Michele Antonio di Saluzzo nelle militari fazioni che questo marchese sostenne in Italia:
- Nicoletto, consigliere e scudiere dell'anzidetto signor saluzzese, fu decorato delle divise cavalieresche dal re di Francia:
- Oberto, valoroso capitano, che militò sotto i gallici vessilli:
- Giulio Cesare, senatore, e capitano di giustizia:
- Carlo, nipote dell'anzidetto Giulio Cesare, esimio uomo di leggi, pervenne all'alta carica di presidente del reale senato:
- Tommaso, fratello del ridetto Giulio Cesare, abbracciò la carriera militare, ed ebbe il grado di colonnello di fanteria:
- Carlo Giuseppe, fratello del precedente, era cavaliere di Malta nel 1633.
- Michelangelo dei Mazzetti conti di Saluggia e marchesi di Frinco, fu senatore, e poscia presidente nel R. senato di Torino nel 1761. Lasciò parecchi scritti di materie legali, e molte note alle opere di celebri autori, e principalmente al discorso sulla storia universale del Bossuet. In una cappella esistente in Saluggia, la quale è propria della famiglia del presidente Michelangelo Mazzetti si vede il mausoleo, e il busto di esso presidente; ivi leggesi pure un'iscrizione che ricorda i talenti, e le virtù di quest'inclito magistrato: quel marmoreo monumento d'onore fu opera dei rinomatissimi scultori Collini.
- Filippo, fratello di Michelangelo, venne promosso alla sede vescovile di Fossano nel 1755:
- Giuseppe, cavaliere dei ss. Maurizio e Lazzaro, generale di fanteria, ebbe successivamente i governi di Susa, di Tortona, e poi della città e provincia di Alessandria; nel 1771 fu creato cavaliere del supremo ordine della Nunziata: morì nel 1786 in età di anni 81.
Questo villaggio onorasi anche dei seguenti personaggi:
- Uberto di Saluggia, uomo assai versato nelle cose politiche, sostenne varie ambascierie stategli affidate dal comune, di Vercelli, di cui era decurione. Nel 1221 ne fu mandato a Milano per ivi ratificare la lega dei due municipii. Nel 1223, alli 6 di novembre, sottoscrisse nella capitale della Lombardia un accordo coi novaresi, in cui si stabilì il patto di non rialzare lo atterrato castello di Biandra, e fu pure stabilito che i novaresi non prestassero ajuto a Pietro de Maxino, nè ad altri castellani, e militi del Canavese per far guerra contro Vercelli. Nel 1229 intervenne insieme con Nicolò Alciato ad un'assemblea tenutasi in Milano dalla lega lombarda. Uberto di Saluggia lasciò varii manuscritti sulle vicende del tempo in cui visse, i quali si sono smarriti.
- Barbara Mazzetti, signora di Saluggia. unitamente a Giulia dei Roeri d'Asti, vedendosi entrambe senza discendenza, risolvettero di consecrarsi alla regola delle cappuccine, e secondo che narra l'Alghisio, fondarono nel 1609 un magnifico convento in Casale: l'una e l'altra si resero benemerite non solo di quel sacro instituto, ma eziandio delle belle arti. *Momo Giuseppe, abilissimo ingegnere topografo, nacque in Saluggia alli 10 maggio 1754. Nel 1804 venne incaricato del censimento, e del nuovo cadastro: nel 1817 era direttore delle carte, dei disegni, e dei rami esistenti nei R. archivii di corte. Pubblicò una carta corografica dei R. stati di terraferma, divisa in provincie, mandamenti, e cantoni secondo i limiti prescritti coll'editto del 1815.
In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:
SALUGIA, borgo degli Stati del re di Sardegna, div. di Novara, prov. di Vercelli, mandam. di Ciano o Cigliano, con circa 2,400 abitanti. Il suo territorio dal lato di libeccio confina con la valle in cui scorre il Dora-baltea. Sta 5 miglia a maestro da Verna e quasi 3 a libeccio da Ciano.