GUIDA Sant'Agata De' Goti
Pagine Utili sul Comune |
---|
Scheda su Sant'Agata De' Goti |
Mappa Interattiva |
Siti santagatesi |
Amministrazione Comunale |
Statistiche su Sant'Agata De' Goti |
Inserisci Bollino Wiki |
Concorso Fotografico |
---|
Foto Sant'Agata De' Goti: 2012, 2009, 2008 |
Sant'Agata De' Goti è situato in Campania in Provincia di Benevento. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di Santa Menna; Chiesa di Sant'Angelo Munculanis (XII secolo); Chiesa dell'Annunziata.
Confina con i comuni di: Caserta, Valle di Maddaloni, Arienzo, Santa Maria a Vico, Frasso Telesino, Limatola, Moiano, Durazzano, Dugenta e Tocco Caudio.
Il comune fa parte del territorio del Parco Regionale del Taburno-Camposauro.
Indice |
Ritratto della Città
Il centro storico occupa uno sperone tufaceo a forma di nave, circondato dai torrenti Riello e Martorano, affluenti del fiume Isclero.
La strada principale che immette nel centro, attraverso il Largo dell'Annunziata, è la via Caudina.
Qui, addossata all'Ospedale San Giovanni di Dio, fondato dal Vescovo Giovanni nel 1288, è la chiesa dell'Annunziata. Si tratta di un'originalissima chiesa del XIII secolo rifatta in forme rinascimentali e dalla facciata coronata da un grande timpano semicircolare, curiosamente di gusto veneziano, che ricorda i Miracoli. Bellissimo il portale cinquecentesco, della scuola di Annibale Caccavello, chiuso da un bellissimo bassorilievo nella lunetta. L'interno della chiesa conserva l'impianto gotico. Filtra tagliente il sole dalle monofore. Lame di luce che brillano in una navata buia e severa. Notevoli sono gli affreschi Quattrocenteschi che decorano la struttura, soprattutto quello presente sulla controfacciata: un Giudizio Universale altamente evocativo. Preziosa l'abside, chiusa da una bella volta a crociera, sulla quale sono ancora visibili gli affreschi su vele e cordoni.
Continuando il percorso verso nord ci si imbatte in un'unica piazza irregolare, in realtà composta da tre distinte aree urbane: piazza Castello, Trieste e Mercato. Sulla destra è il Castello, di origine medievale, è articolato attraverso una serie di corpi che ne hanno segnato le diverse trasformazioni nei secoli.
A nord del Castello è l'alberata piazza Trieste, decorata ala centro con il monumento ai Caduti, di stile simbolista.
A sinistra, di fronte al Castello, è la chiesa di San Menna: si tratta di un'antica fabbrica dedicata all'omonimo eremita del VI secolo che viveva rifugiato nei boschi del vicino Massiccio del Taburno. La chiesa è di impianto romanico e risale alla risistematizzazione operata da Roberto di Capua, nel XII secolo. L'interno conserva notevoli capitelli di spoglio altomedievale, bei plutei e tracce di un fantastico pavimento a mosaico.
Dopo le piazze, si prosegue per via Roma, l'asse principale del centro, interrotta da varie piazze e piazzette decorate con templi di notevole interesse architettonico.
Sul lato sinistro, poco dopo l'inizio, è la chiesa di Sant'Angelo in Munculanis. Si caratterizza per il massiccio portale, in asse col campanile, fiancheggiato da due antiche colonne alveolate di spoglio, dal fusto tuscanico e tozzo e terminanti con preziosi capitelli recanti decorazioni fito-zoomorfe. Notevole è la torre campanaria decorata con monofore e bifore longobarde. L'interno conserva un pavimento musivo del I secolo a.C., forse greco. Sant'Angelo è stata riporta alle originali forme longobarde nel Novecento, spogliandola delle invasive superfetazioni settecentesche.
Proseguendo, sulla destra, è Santa Maria di Costantinopoli, addossata al monastero delle Redentoriste, dal prospetto caratterizzato da un frontone delicatamente traforato. La chiesa ingloba varie epigrafi latine.
Ancora più avanti, sempre a destra, è la chiesa di San Francesco. Meravigliosa la facciata composta da un estroso intreccio di finestroni e timpani polilobati che si contrappongono al tozzo e severo campanile medievale cuspidato. L'interno conserva diversi monumenti di pregio: segnaliamo il monumento funebre quattrocentesco di Ludovico Artus, conte di Sant'Agata.
A destra è l'ex convento di San Francesco, che ora ospita il Municipio. La struttura risale al XIII secolo, ma l'aspetto attuale risale agli interventi tardocinquecenteschi che hanno alterato soprattutto il fianco che corre lungo via Roma, decorato con un grande portico. Severi pilastri in laterizio sorreggono il colonnato mentre le campate sono decorate con un bugnato liscio di elegante tratto palladiano. Il piano nobile è aperto da finestroni architravati.
Più avanti, a sinistra, un'altra piazzetta: piazza Trento, interamente occupata dalla bella chiesa settecentesca di Sant'Alfonso e dal suo convento che conserva un bel portale di gusto rinascimentale.
Proseguendo, a sinistra, si apre la piazza più grande dell'itinerario, piazza Umberto I. Lo spazio urbano è chiuso dalla facciata a capanna della chiesa di Santa Maria di Montevergine, completamente occupata dalle tre logge dell'esonartece. La piazza, lunga e profonda, è decorata con il monumento a Sant'Alfonso Maria de' Liguori che fu vescovo di Sant'Agata dal 1762 al 1775. Il lato sinistro della piazza è chiuso dal bell'Episcopio seicentesco, oggi occupato dal Museo Alfonsiano.
Si prosegue per via Roma e ci si immette nella piccola piazza di Sant'Alfonso: il lato destro è interamente occupato dal massiccio prospetto del Duomo dedicato all'Assunta. Subito salta all'occhio il pronao, costituito da colonne antiche con capitelli corinzi. La fabbrica risale al X secolo ma, ad eccezione del portico e della cripta, l'impianto generale è di impronta barocca. L'interno è fastoso e caratterizzato da un pregevole soffitto ligneo affrescato. Di particolare interesse è la cripta, decorata con ricchi cicli di affreschi e caratterizzata dai bei pulvini delle colonne, istoriati con un bestiario e scene dell'Apocalisse.
Dove Mangiare
- Antico ristorante Zì Pauluccio, inizio di via Roma
- Mirò Ristobar Via Riello, angolo Via Torricella
- Ristorante L'Antro di Alarico, Piazza Duomo, 1
- Pizzeria Feeling, Via Parco, 3
Biblioteche
- Biblioteca diocesana Sisto V, Piazza Umberto
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Centro Polivalente San Michele Arcangelo, Via Bagnoli, 131
- Cooperativa Sociale Sanniomedical, Viale Giannelli, 28
- Fed. Regionale delle Associazione Volontariato Campane, Via Bagnoli, 131
Lapidi Commemorative
- Lapide I° centenario della fondazione del Duomo (sulla chiesa Sant'Angelo de Munculanis)
Bibliografia
- Cenni storici di Sant'Agata de' Goti (rist. anast. Napoli, 1844), Vincenzo De Lucia, Ed. Atesa (1989)
- Memorie storiche di S. Agata dei Goti e comuni della Diocesi, G. Viparelli (1962)
- Sant'Agata dei Goti, Francesco Abbate - Isabella Di Resta, Ed. Laterza (2002)
- Illustrazione storica di S. Agata dei Goti, A. Renzi (1912)
- Lavorare all'inferno. Gli affreschi di Sant'Agata de' Goti, C. Frugoni, Ed. Laterza (2004)
Memorie Storiche
Nel Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (1840) così viene descritto il comune:
Agata (s.) dei Goti (s. Agathæ Gothorum). Città vescovile nel regno di Napoli nella Terra di Lavoro, che si pretende fondata dai primi conquistatori settentrionali; donde pure si crede le sia venuto il nome. II Sommo Pontefice Giovanni XIII romano, nel concilio celebrato in Roma nel 969, dichiarò sede arcivescovile la chiesa di Benevento, e ad essa assoggetto dieci vescovati, pel primo dei quali quello di s. Agata de' Goti. Oltre la cattedrale vi hanno in essa sette chiese parrocchiali ed un'abbazia. Unitamente ad Acerra forma un vescovato, ch'è suffraganeo alla metropolitana di Napoli. (V. Acerra). Fra i suoi vescovi meritano speciale menzione i due seguenti. Felice Peretti di Montalto, eletto da Papa s. Pio V a' 17 novembre 1566, che a' 29 gennaro 1567 ne prese possesso, e poi fu creato Cardinale; in questa dignità nel 1572 passò alla sede di Fermo, e nel 1585 fu eletto Papa col nome di Sisto V; nome equivalente al più splendido elogio (V. Sisto V). L'altro fu Alfonso Maria Liguori napolitano, fondatore nel 1732 della Congregazione del SS. Redentore, promosso da Clemente XIII alla vescovil dignità di s. Agata dei Goti il dì 14 giugno 1762. Accettò Alfonso per comando espresso del Papa il governo di questa chiesa; ma logoro dalle fatiche per le applaudite sue opere, depose ai pie' di Pio VI nel 1775 la rinunzia, che venne accettata. Morì nel bacio del Signore a Nocera de' Pagani il dì primo agosto 1787. Nel 1816 Pio VII lo dichiarò beato nella Basilica Vaticana, in cui il regnante Pontefice Gregorio XVI a'26 maggio 1839 solennemente lo canonizzò. V. Alfonso (S.) De Liguori.