GUIDA  Schio/Ritratto della Città

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Il centro storico della città ruota intorno al Castello e al Duomo. I primi segni degli antichi insediamenti risalgono al Paleolitico superiore. Principalmente, la zona più abitata era la frazione di Magrè, dove gli antichi popoli veneravano la dea Reithia tramite un tempietto costruito in suo onore. Probabilmente i Romani la associarono alla dea Diana.

Un'altra area abitata all'epoca è la zona del Castello di Schio che era attraversata dalla via dei Veneti, che collegava il luogo alla Valle dell'Adige. Per questo motivo i Romani utilizzarono la città come stazione militare.

Probabilmente l'origine del toponimo deriva da Scledum, che è l'evoluzione di Ascledum, a sua volta evoluzione dell'antico termine romano Esculetum che significava "bosco di ischi", una sorta di quercia.

La leggenda vuole che il culto per gli dei romani fosse sostituito dal Cristianesimo dall'allora vescovo di Padova San Prosdocimo, discepolo di San Pietro.

La prima documentazione del medioevo risale al 983. In questa data il vescovo di Vicenza, Rodolfo, donò un casale della frazione di Magrè e una corte in "Scledo" ai frati del Convento di San Felice.

Un evento di grande importanza fu la creazione della "roggia", un corso d'acqua artificiale che venne utilizzato da tutta la città. Questo corso veniva chiamato dagli abitanti "Roza" e determinò lo sviluppo economico di tutta la cittadina.

Nel periodo che va dal X al XI secolo, Schio fu gestita dalla nobile famiglia dei Maltraverso che scelsero di avere il diritto di "mariganza", cioè di amministrare la città e nominare gli amministratori. Dal 1340 al 1379 fu dominata dagli Scaligeri e successivamente dai Visconti.

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Fu solo con la dominazione della Serenissima che la città poté godere di una periodo di pace interrotto poi dalla guerra della lega di Cambrai, alla quale la città partecipò combattendo contro Venezia.

Due date importanti meritano di essere ricordate, il 1572 e il 1576, quando ci fu un'inondazione e la peste. Questi due avvenimenti misero la città in ginocchio sia economicamente che demograficamente. Tuttavia, grazie agli aiuti di Venezia, tra cui la costruzione dell'Ospedale e del Monte di Pietà, Schio riuscì a riprendersi.

Dall'inizio del 1700 la città si specializzò nella lavorazione della lana, ottenendo il patrocinio da Venezia per poter produrre tessuti pregiati. Fu così che iniziò l'ascesa di Schio che riuscì anche a superare la produzione della città di Bristol e, nel 1817, ottenne dagli austriaci la qualifica di "città".

Per tutto l'Ottocento Schio fu amministrata dalla famiglia Rossi che diede un forte impulso all'economia cittadina grazie soprattutto a nuovi macchinari e a nuovi processi di produzione della lana.