GUIDA  Solferino/150° anniversario della Battaglia di Solferino

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La cerimonia

La celebrazione inizia alle ore 9:30 in Piazza Torelli, di fronte al municipio, in collaborazione con gli Uffici di cerimoniale dello Stato Maggiore della Difesa.

Dopo la presentazione della cerimonia i reparti dell'esercito e della Croce Rossa (Corpi Ausiliari delle Forze Armate e componenti civili) sfilano proseguendo verso la Chiesa di San Pietro in Vincoli, dove si celebra la Santa Messa (celebrata dal vescovo di Brescia) e discorsi commemorativi. La sfilata è stata aperta dai bersaglieri.

La sorpresa è stata la presenza della banda e un reparto della Legione Straniera francese, che ha portato con se la bandiera di guerra. Il reparto della Legione Straniera si era giustamente fermato davanti al busto di Napoleone III° sul piazzale della Chiesa

Il gonfalone di Solferino apre la sfilata dei comuni partecipanti; a seguire quello di Desenzano in quanto San Martino è una frazione di questo comune.

Presenti alla cerimonia il Ministro della Difesa Italiana Ignazio La Russa ed il Comandante della Legione Straniera monsieur Pichot de Champfleury. Erano inoltre presenti fra le autorità i consoli dei stati coinvolti nella battaglia: il console austriaco, il console francese, il console ungherese.

Era inoltre presente Fausto Fondrieschi, il presidente della Società Solferino e San Martino.



L'auto presidenziale

Mercoledì 24 giugno 1959 il presidente francese Charles De Gaulle e il presidente italiano Giovanni Gronchi fanno il loro ingresso a Solferino a bordo dell'auto presidenziale Alfa Romeo 1900L; 50 anni dopo 24 Giugno 2009 l'auto era proprio esposta a Solferino.

L'auto nuova, all'epoca, fu stata realizzata nel 1957, vettura allungata poteva trasportare massimo 7 persone. L'imponenza della carrozzeria richiama un po' le lunghe vetture americane. La L per la marca sta per LUNGA.

Le bandiere gagliardetto utilizzate quel giorno sulla vettura furono autografate da entrambi i presidenti. Quella francese riporta la croce di Lorena, simbolo medioevale utilizzato dalla resistenza francese durante la seconda guerra mondiale come simbolo della Francia libera.