GUIDA Torino/Edifici Religiosi/Oratorio dei Nobili ed Avvocati
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Edifici Religiosi a Torino/Oratorio dei Nobili ed Avvocati
- Ubicato nel Quartiere Centro , inserito nell’ Ex Casa Professa dei Gesuiti e contiguo alla Cappella Pia Congregazione dei Mercanti,Negozianti e Banchieri , non lontano dalla Chiesa Santi Martiri Solutore, Avventore e Ottavio , fu realizzato nell’anno 1694 ( con ingresso dalla Contrada degli Stampatori ) quale luogo privilegiato di riunione e di preghiera dei banchieri e dei mercanti su iniziativa di Padre Agostino Provana , Rettore dei Gesuiti torinese.
- L’Oratorio si presenta ad aula unica, rettangolare, con gli stalli in legno addossati alle pareti lunghe (il pannello centrale della fila di destra è scolpito a basso rilievo da Carlo Giuseppe Plura ) , destinati ad accogliere i membri della Congregazione. Il soffitto è stato interamente affrescato, intorno agli anni 1694-95, ad opera dell’artista Stefano Maria Legnani, detto il "Legnanino" . Davanti alle finestre sono collocate quattro sculture in legno di cirmolo, laccate in colore avorio, opere degli anni 1707-15 realizzate da Carlo Giuseppe Plura e raffiguranti i Dottori della Chiesa. Su tutte le pareti, compreso il lato corto del rettangolo (dove è eretto l’altare preceduto dalla balaustra) sono appese undici grandi tele entro larghe cornici scure: cinque – "Comparsa della stella consultata dai Re Magi", "Strage degli innocenti", "Fuga in Egitto", "Adorazione dei Re Magi" e "Adorazione dei pastori" – sono opere di Andrea Pozzo dipinte fra gli anni 1694 e il 1701/1703; altri due dipinti – "Re David che medita il mistero dell’Epifania" e "Aprimento dei tesori" – sono del "Legnanino", entrambi dell’inizio del 1700, mentre Sebastiano Taricco dipinse, entro l’anno 1694, l’"Annuncio dell’angelo ai re Magi" e l’ "Erode con i maestri della Legge". Del periodo più antico dell’Oratorio è ancora il "Viaggio dei Re Magi verso Betlemme", di Luigi Vannier . Nella sacrestia si conserva un dodicesimo quadro, l’ "Adorazione dei Magi", opera di Guglielmo Caccia (detto il "Moncalvo").