GUIDA  Torino/Ristorante del Cambio

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Ritratto della Città/Edifici Commerciali Storici/Ristorante del Cambio

Ristorante Caffè del Cambio - Panoramica
Ristorante Caffè del Cambio - Panoramica

  • Ubicato nel Quartiere Centro ed inserito nell’edificio adiacente al Teatro Carignano (al quale la sua storia è in parte collegata), è il più blasonato ed il più celebre dei ristoranti della città, per la sua lunga tradizione e per il prestigio dei suoi ambienti. La sua nascita la si può far risalire all’anno 1757 ,a seguito della ricostruzione del Teatro , e dalle sue sale sono passati noti personaggi e fu frequentato (fin dal Risorgimento ) da politici della Camera dei Deputati di Palazzo Carignano (deve la sua fama alle assidue visite di Camillo Benso di Cavour ) ,aristocratici e molti altri quali: lo scrittore Onorato Balzac , Wolfgang Amadeus Mozart , Giacomo Casanova , Eleonora Duse e Audrey Hepburn . Nell’anno 1846 fu effettuata una grande trasformazione,curata da Barnaba Panizza , con la quale fu aggiunto il ristorante (articolato in due sale ed ampliato con la chiusura delle arcate tramite due imposte vetrate) . Nel 1840 la struttura ottenne il permesso per avvalersi dell’illuminazione a gas, diventando uno tra i primi locali della città dotato di tale servizio. Dieci anni più tardi la gestione fu ceduta ai fratelli Cornagliotto , che ne diventarono anche proprietari. Nell’anno 1875 passò a Giuseppe Reale (che commissionò i restauri del soffitto del salone già decorato da Roberto Bonelli e le sovrapporte dipinte su vetro raffiguranti le "quattro stagioni" (forse anche le allegorie che ritraggono i giovani Costantino Nigra e Camillo Benso Conte di Cavour con gli occhialini, intenti a leggere il giornale). Nell’anno 1973 la Società Publiorsa lo acquistò dando luogo a grandi lavori di restauro affidati alla Ditta Jansen di Roma (l’intervento coinvolse l’architettura e gli arredi, con la demolizione di tramezzature, per riportare le due sale del ristorante alla loro originaria linea architettonica, e la riscoperta dei colori originali, tenui tinte pastello con dorature, su lesene e boiserie con appliques alternate a specchi) completati da lampadari, arredi con sedute in velluto rosso cremisi e tavolini neoclassici in marmo bianco. All’inizio del terzo millennio il ristorante fu rilevato da Michele Denegri , imprenditore nel settore medico, che diede luogo ad un altro radicale intervento di riqualificazione e di restauro del locale, con un nuovo allestimento degli spazi affiancati alla conservazione di quello storico, in cui sono stati coinvolti tanti artisti contemporanei: Michelangelo Pistoletto , l'argentino Pablo Bronstein e l'israeliano-newyorkese Izhar Patkin . All’esterno l’unico elemento segnaletico e decorativo del locale è rappresentato dalle insegne in vetro dipinto, inserite nelle lunette degli archi, con decori di rametti di lauro e nastri intrecciati azzurri in corrispondenza della Sala del Risorgimento (parte storica del ristorante). All’interno la seconda sala ristorante è stata completamente rifatta su progetto dell’artista Michelangelo Pistoletto ed arredi, tavoli e sedie, furono ideati da Martino Gamper .Le sale superiori, in passato quasi inutilizzate, sono state trasformate con interventi di arte contemporanea. Il Bar Cavour è caratterizzato dalla volta scurissima ed innervata d'oro, realizzata da Arturo Herrera , è arredato con il ritratto dello statista e opere contemporanee.Una modernissima cucina e una scantina (con sedicimila bottiglie e duemila etichette) collocate nell'interrato, completano il quadro della struttura ricettiva.