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Foto Villarosa:
2012, 2009, 2008
Panorama
Monumento ai Minatori
Monumento ai Caduti
Piazza Garibaldi

Villarosa è situato in Sicilia in Provincia di Enna.

Municipio

Confina con i comuni di: Alimena, Bompietro, Santa Caterina Villarmosa, Enna e Calascibetta.

Paesaggio naturalistico sul Lago Morello


Indice

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Ritratto della Città

Vista dall'alto di una delle colline prospiciente, il paese, si osservano queste vie diritte che partono parallele alla strada statale che l'attraversa, con al centro un'unica grande piazza (intitolata a Garibaldi) nella tipica forma dei quattro canti come quella più ampia e famosa di Palermo, ma rimane nella sostanza un piccolo paese dell’ennese, dove la migrazione la conoscono bene, a causa della crescente disoccupazione che ha tormentato il Mezzogiorno, il paese è stato colpito da un improvviso fenomeno di emigrazione durante tutto il XX° secolo. Gli emigranti hanno raggiunto paesi di tutti i continenti, ma in modo precipuo la cittadina belga di Morlanwelz, gemellata con Villarosa dal 2002.

Storia

Ingresso della miniera Pagliarello

Villarosa, grazioso paesino adagiato sui Monti Erei in Provincia di Enna. Da città mineraria a cittadina museo e oasi verde, l’attuale centro di Villarosa fù fondato verso il 1761, certo è che il paese ebbe un proprio insediamento in epoca medioevale sotto Federico III di Aragona con il nome di “Casale di Bombunetto”, che per tutto il secolo XIV appartenne alla famiglia Petroso di Castrogiovanni. E in seguito al figlio di Teobaldo Petroso. Manfredi vendette il feudo a Nicola d’Anzisa da Calascibetta il primo luglio del 1407 e nel 1453 il nipote del Manfredi fu reinvestito del Feudo e del Casale che mantenne il suo originario nome arabo-aragonese e che aveva come emblema uno scudo portante e una rosa d’oro in campo azzurro racchiuso in un ovale formato da due fasci di spighe di grano, attuale stemma del paese. Il Casale nel 1693 fu distrutto da un terremoto e dopo molte vicissitudini, Placido Notarbartolo-Zati figlio di Francesco e Angela Zati-Denti ottenne nel 1761 la “licentia populandi” sovrano consenso che consentì al secondo Duca di Villarosa di edificare la nuova città nei pressi del preesistente Casale di Bombunetto, in principio con il nome di San Giacomo di Villarosa finchè in seguito prevalse il solo nome di Villarosa. Esistono due versioni sull’origine del nome la prima dice: Villarosa è nome di poesia, derivante probabilmente dal casato di Faustina Villaraut, nonna materna di Angela Zati che venne in Sicilia dalla Toscana e sposatasi con Francesco Notarbartolo barone di Sant’Anna, Mogabeci, Bombunetto. La seconda afferma: nel 1761 l’antico nome venne trasformato in “Villarosa” in omaggio alla pittrice e architetto nisseno, Rosa Ciotti che realizzò un singolare piano regolatore. Il Comune inizialmente basato sull’agricoltura e sull’artigianato ebbe nei primi dell’ottocento un notevole impulso in campo economico con la scoperta dei giacimenti di Zolfo che gli consentirono di affermarsi sino alla metà del 900 unicamente come centro minerario. Oggi delle miniere rimane ben poco; solo qualche rudere di calcherone nelle vicine campagne.

Da Vedere

Musei

Frazioni

Villapriolo

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via Trento

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Sportiva Dilettantistica U.S. Villa, Via Trento
  • Associazione Arcobaleno - Onlus, Via Papa Giovanni XXIII
  • Associazione del Treno Museo di Villarosa

Lapidi Commemorative

Personaggi Illustri

Vincenzo De Simone, Lettterato e Poeta

Informazioni Utili

Icona train t.gif Come Arrivare

Bibliografia

  • Villarosa, Ed. Papiro (1988)

Memorie Storiche

Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:

Villarosa - Nel val di Noto, nell'intendenza di Caltanissetta, circond. di Calascibetta distr. e dioc. di Piazza; dista 50 m. dal mar jonio, 90 da Palermo. Pop. 3464, terr. salme 2233. Exfeudo della fam. Notarbartolo., Villarosa con titolo di ducato. Esporta grano e vino. Si chiama pure S. Giacomo.