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Foto Mistretta:
2012, 2009, 2008
Panorama

Mistretta è situato in Sicilia in Provincia di Messina. Il 20 gennaio si festeggia il Patrono, San Sebastiano.

Piazza Vittorio Veneto Monumento ai Caduti

Confina con i comuni di: Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Reitano, Pettineo, Santo Stefano di Camastra, Motta d'Affermo, Nicosia e Cerami.

Indice

Ritratto della Città

Mistretta è situata sui Monti Nebrodi a 950 metri. s.l.m. fa parte dei comuni del Parco dei Nebrodi. Ridente cittadina ricca di storia, Mistretta dista dal mare 15 chilometri circa, da un lato si possono ammirare le maestose montagne con il verde dei boschi e dall’altro si puo vedere il mare e come sfondo le Isole Eolie, creando così un suggestivo binomio montagna-mare.

Storia

Mistretta ha storia millenaria e le sue antiche origini non permettono di sapere con precisione il momento storico della sua nascita, la mitologia indica i Ciclopi come primi abitatori, gli storici si combattono sulla attribuzione ai Fenici o ai Sicani, lasciandoci nella incertezza assoluta, un punto a favore della teoria fenicia comunque lo pone il fatto che nel centro storico si siano trovate traccie di un tempio eretto alla divinità fenicia Astarte. Cosa certa sembra il fatto che i greci giunsero in Sicilia nel VII secolo a.C. e che dal Mar Tirreno si siano spinti verso l'interno con un gruppo guidato da un condottiero detto Leukaspis,esiste una moneta greca raffigurante il dio greco Leukaspis e un tempio a lui dedicato.

Lasciando i greci, arriviamo al tempo delle guerre puniche tra romani e cartaginesi, la città probabilmente alleata con gli africani, come gran parte delle città Sicane, nella speranza di arginare l'avanzata e quindi la conquista della Sicilia da parte dei romani, fù posta sotto assedio dai consoli Ottacilo e Valerio nel 258 a.C. per oltre settte mesi senza risucire negli intendi di conquista e infine ritirandosi. Ma tornati i romani con i consoli Attilio Calatino e Caio Sulpizio ripresero l'assedio con maggiore veemenza, e portarono alla capitolazione la città ellenica. Caduto l'impero romano la sicilia si ritova in balìa prima dei Vandali e dei Goti e poi dei Bizantini.

Non potevano ovviamente dopo i bizantini mancare gli Arabi che conquistato l'isola giunsero a Mistretta intorno all' anno 827, e i saraceni che lasciavano ampia libertà ai popoli conquistati consentirono una nuova rinascita della città. Giungiamo così ai normanni con Ruggero d'Altavilla, nel 1100 che migliorò le fortificazioni e arricchì la citta di opere d'arte. Siamo ora nell'epoca sveva Mistretta diventa città imperiale sotto Federico II di Svevia. Poi giunsero gli Angioini veri e propri guerrafondai portari infetti in Sicilia di un feudalesimo arcaico, che spinse le baronie locali a dominare e impoverire il territorio tra infamie, ruberie e pesanti prelievi fiscali. I Vespri Siciliani a cui parteciparono anche i mistrettesi con notevole impegno, pose fine al dominio francese, e la città demaniale di Mistretta venne giustamente accolta come componente nel Parlamento del Regno di Sicilia con capitale Palermo.

E' la volta degli spagnoli con i Re di Castiglia, siamo nel 600, che se da un lato ne mantenne la demanialità permettendo ad alcune classi del popolo di partecipare al governo della città, che si arricchisce notevolmente di opere d'arte, di chiese, palazzi, dall'altra parte si ha, come in tutta la Sicilia la perdita dell'autonomia e del peso politico.

Nel 700 con il tratto di Utrecht la Spagna cede i suoi possedimenti in Italia e quindi anche la Sicilia all' Austria. Vittorio Amedeo di Savoia preferi scambiare la Sicilia con la Sardegna e Carlo VII ne divenne così il nuovo padrone, in seguito passò a Carlo II di Borbone, iniziava così in Sicilia la nefasta e tanto odiata dominazione borbonica, diventata storicamente famosa per il mal governo e l’incuria dei suoi sovrani. Per fortuna giunse il 1860 e l'Unità d'Italia a liberare Mistreta e la Sicilia tutta dai sopprusi di Ferdinando II il borbone.

Da Vedere

  • Chiesa di San Sebastiano
  • Chiesa di San Giovanni
  • Chiesa di Santa Caterina
  • Palazzo Tita
  • Palazzo Salamone-Giaconia
  • Palazzo Scaduto

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Piazza Vittorio Veneto, 6

Musei

  • Museo Regionale delle Tradizioni Silvo-pastorali Giuseppe Cocchiara Via Liberta, 184. Telefono: 0921 -381696[1]

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Avulss, Presso Isituto Figlie Della Croce
  • AVIS - Mistretta, Via Catalani, 16

Memorie Storiche

Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:

Mistretta - Capo distretto, è nel val Demone e nell'Intendenza di Messina, diocesi di Patti, dista 9 miglia dal mar Tirreno, 80 da Palermo. Si crede fabbricata sulle rovine dell'antica Mitistratum, città nelle guerre puniche celebrata per essere stata tolta ai Cartaginesi dai Romani dopo lunga resistenza. Vedi Cluverio. Pop. 11640.

Fra gli uomini illustri è da ricordare il celebre parroco Tommaso Aversa, e Giuseppe Ganguzia poeta distinto del XVII secolo. Espor. olio, grano, manna, i suoi caci eccellenti sono i migliori dell' Isola. Nel suo territorio trovasi molto nafte, carbone fossile ed una sorgente bituminosa che chiamasi volgarmente fontana d'olio. Vi sono ancora molte miniere di rame.

Mentre il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) riporta:

Mistretta, con 12 mila abitanti, capoluogo di distretto, situata poche miglia lontana dal Tirreno, ricca e bella città industriosa e commerciante, con pingui pascoli e armenti da cui si ricavano ottimi prodotti: il territorio è fertilissimo, e trovasi nafta, piriti di rame, carbon fossile ed una sorgente bituminosa, che vien detta comunemente la Fontana dell'Olio.