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Foto Arzano: 2012, 2009, 2008 |
Arzano è situato in Campania in Provincia di Napoli. Il 9 novembre si festeggia il Patrono, Sant'Agrippino. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di Sant'Agrippino; Chiesa della Santissima Annunziata; Cappella del Salvatore. Da Vedere: Torre campanaria detta "dell'Orologio", nel centro storico in Largo Piazza.
Confina con i comuni di: Napoli, Casoria, Casavatore, Casandrino, Frattamaggiore e Grumo Nevano.
Indice |
Etimologia
L'origine del toponimo è controversa. Alcuni associano il nome Arzano ai tanti archi antichi presenti sul territorio. Per altri, come il Giustiniani, il toponimo deriva da Aer sano, aria sana. Altri ancora, invece, lo riconducono al nome di un antico possessore Artius a cui si aggiunge il suffisso -anus che indica appartenenza.
Storia
I primi documenti su Arzano riguardano atti di vendita di terreni. Il primo risale al 937, il secondo al 1110 durante l'impero di Alessio, il terzo è del 1291, del periodo angioino e in cui Arzano viene chiamata con il nome Artianu.
Arzano nasce come territorio facente parte della Liburia (oggi Terra di Lavoro), attraversata dal fiume Clanio.
Tra il VII e l'VIII secolo fu devastata dalle lotte interne tra i duchi di Napoli e il ducato longobardo di Capua e Benevento. Nel XII secolo fu assorbita nel ducato di Napoli e restò, per la sua vicinanza al capoluogo, un casale demaniale godendo degli stessi privilegi fiscali.
Nel XIII secolo iniziarono delle opere di bonifica, volute dagli angioini, nella zona del fiume Clanio. Tuttavia nel XIV secolo Arzano su travolta da una grave crisi demografica.
Fu nel XVI secolo che i lavori di fertilizzazione del terreno ripresero grazie al viceré, il conte Lemos, che affidò il progetto all'architetto Giulio Cesare Fontana. Questo progetto prevedeva la creazione di una serie di canali, i Lagni, utilizzati dai cittadini per ammorbidire la canapa.
Nel 1637 si rischiò di perdere il casale e di cederlo nelle mani del demanio regio, provocando proteste da parte dei cittadini. Purtroppo nel 1656 la popolazione si dimezzò a causa della peste.
Dal 1813 al 1860, con l'amministratore Gioacchino Murat, la città di Arzano si concentrò sulla struttura urbana, ponendo l'attenzione su strade ed edifici pubblici e privati.
Con il periodo fascista (1922-1943) l'amministrazione, come per tutti gli altri comuni italiani, passò nelle mani di un podestà.
Attualmente la ripresa economica è l'obiettivo fondamentale della città.
Da Vedere
- La Torre dell'Orologio
Situata in largo Piazza fu edificata nel 1843. L'orologio è del 1905 mentre le campane risalgono al 1944 in quanto le originali furono sequestrate durante il periodo fascista. E' a quattro ordini rientranti e sull'ultimo si trovano le campane.
- Il Teatro Totò [1].
Fondato dall'attore Luigi Attrice è attivo dal 28 gennaio 2000. Incentra la sua attività su spettacoli di cabaret ma è anche una sorta di laboratorio teatrale e cinematografico, dove si svolgono corsi di recitazione, dizione e regia.
Tradizioni
Il Santo patrono di Arzano è Sant'Agrippino, le sue reliquie sono conservate in una teca d'argento e la sua festa ricorre il 9 novembre. La leggenda narra che il Santo fosse riuscito a liberare la città da un attacco dei saraceni.
Fino alla seconda metà del Novecento, le manifestazioni religiose più importanti di Arzano erano le Tragedie, rappresentazioni libere sulla vita dei Santi: Santa Giustina, Sant'Antonio, San Sebastiano.
Come augurio per un buon raccolto, in primavera, veniva messa in scena la Tragedia dell'Annunziata dedicata alla Vergine. Questa rappresentazione ripercorreva tutte le tappe principali della storia religiosa partendo dal mito di Adamo ed Eva per concludersi con la vittoria della Vergine sul diavolo.
Una caratteristica della città di Arzano è la presenza di Edicole Devozionali in cui ci sono raffigurazioni di scene sacre. Ce ne sono circa 29 pubbliche, altre sono private e si trovano all'interno dei palazzi, o accanto ad essi, costruite per grazia ricevuta.
Le feste religiose che si svolgono nella città sono scandite secondo il susseguirsi delle stagioni: Sant'Agrippino in autunno, la Santissima Annunziata in primavera, Santa Giustina e il Sacro Cuore in estate.
Dove Mangiare
- Ristorante Il Rustico Pizzeria, Via Arzano Casandrino, 51
- Ristorante Hosteria Dei Pini, Via Albert Einstein, Telefono 081/7310404
- Ristorante Il Rustico, Traversa I Arzano Casandrino, Telefono 081/5730054
- Ristorante Pizzeria Regina Margherita, Via Atellana 33, Telefono 081/7310429
- Ristorante Frijenno Magnanno, Strada Provinciale Arzano-Casandrino, Telefono 081/5735460
- Trattoria Aveta Annunziata, Contrada Squillace 21, Telefono 081/7316098
Attività Economiche
Arzano nasce come paese agricolo, difatti i cittadini erano dediti all'attività nei campi, nei vigneti e nei frutteti. Vantaggiosa era l'attività di lavorazione del lino a cui partecipavano anche le donne nella fase finale della pettinatura, mentre gli uomini si dedicavano alla macerazione della canapa che era un lavoro più faticoso. Il lino, lavorato in questo modo, veniva poi utilizzato per fare tovaglie, biancheria personale e da letto.
Attualmente, una delle attività più sviluppate è il restauro e la vendita di mobili di antiquariato. Inoltre Arzano è una delle tre città del triangolo industriale del Mezzogiorno: Arzano - Casoria - Casavatore.
Dal 1980 ha subito una forte ondata migratoria di napoletani fuggiti da Napoli in seguito al terremoto che ha distrutto molte abitazioni.
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Associazione Giuseppe Mango Onlus, Via Santolo Marciello, 1
- Carità- Onlus, Via Colombo, 84
- Pro Loco Arzanese, Via Alfredo Pecchia, 162
Informazioni utili
Come Arrivare Edifici Religiosi Impianti Sportivi
Bibliografia
- Arzano. Passeggiate in città, Domenico Esposito, Ed. L'Isola dei Ragazzi Scuola (2007)
Memorie Storiche
In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:
ARZANO o ARSANO, borgo del regno delle Due Sicilie, prov. di Terra di Lavoro, 7 miglia a libeccio da Acerra e 4 a settent. da Napoli, dist. e cant. di Casoria, in un territorio abbondante di lino, canape e frutta d' ogni sorte. Vi si annoverano più di quattromila abitanti. Vi sono alcune manifatture di bambagia e di lino con varie fabbriche di stoviglie.