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Foto Lemie:
2012, 2009, 2008

Lemie è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 29 settembre si festeggia il Patrono, San Michele. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo; Santuario della Madonna degli Angeli (in località Monte Colombardo); Cappella degli Olmetti (in località Chiandusseglio).

Confina con i comuni di: Mezzenile, Usseglio, Condove, Viù, Balme e Ala di Stura. E' a circa cinquantatre chilometri da Torino.

Indice

Storia

Il borgo sorge in un sito antropizzato già dal neolitico; la valle di Viù, parte delle valli di Lanzo, importante crocevia fra Italia e Francia. Notizie archivistiche su Lemie risalgono al mille. Il territorio era, allora, sottoposto alla giurisdizione del Vescovo di Torino, ma fu infeudato a vantaggio dei Visconti di Baratonia, come altri paesi della valle. Per motivi dinastici e anche per alienazioni, fra XIII e XV secolo, Lemie passa ai Giusti di Susa, e ai Provana di Leinì. Don Periolati, prevosto di Fiano, in alcune memorie, documenta che il borgo venne colpito, fra 1400 e 1465, da un'alluvione e da un nubifragio così forti da distruggere interamente la località di Casali. A tal proposito, Amedeo IX di Savoia decideva di esentare completamente il borgo da ogni tributo per consentire la rinascita del paese.

In realtà, nella valle c'erano notevoli ricchezze minerarie. Già nel XV secolo, gli Arcour ottenevano dai Savoia la concessione per lo sfruttamento dei filoni minerari di rame e ferro di Lemie, che si erano scoperte ne 1300. Lo sfruttamento, ovviamente, si sarebbe intensificato in epoca moderna, tanto da attirare un flusso migratorio verso tutta la valle del Lanzo, formato da valsesiani, ma anche da lombardi, in particolare orobici. Le attività minerarie si localizzarono nella località Forno che, a partire dal milleottocentodieci, venne inglobata in Lemie, perdendo lo status di comune autonomo.

Con la morte dell'ultimo feudatario Giacomo Ottavio Gastaldo, nel 1741, il territorio venne direttamente incamerato dallo Stato.

Da vedere

Parrocchiale di San Michele Arcangelo

La chiesa venne riedificata nel 1689 sulle rovine di una antecedente chiesa gotica, rovinata dalle alluvioni del XV secolo, ed inaugurata nel 1701. All'interno sono dei notevoli affreschi che raffigurano la Coena domini e il miracolo del Corpus Domini ed una ancona sull'altare maggiore che rappresenta la Vergine e Gesù bambino tra San Michele e San Lorenzo. Tutte le opere sono di Fino di Viù.

Il campanile fu ricostruito nel 1808, grazie alle donazioni dei cittadini.

Oratorio di Gesù

Conserva un interessante ciclo di affreschi rappresentanti Storie della vita di Gesù e della Vergine, realizzato nel 1546. Le pitture sono della scuola di Defendente Ferrari o di Giovanni Martino Spanzotti.

Santuario della Madonna degli Angeli

Fu fondato dal benedettino Giambattista Giorgis; il santuario è situato sul Monte Colombardo, a circa 2000 metri.

Cappella degli Olmetti

Si tratta di una bella costruzione tardobarocca, percorsa all'esterno da portici lungo le navate laterali, eretta nel 1721 a seguito di una miracolosa apparizione della Madonna, presso lo Stura, che si manifestò al viandante Bartolomeo Bovero.

Ponte medievale

Sorge in località forno. Si tratta di un ponte a schiena d'asino, a tre campate, con una tribuna posta in asse con la chiave di volta. E' una bella struttura in laterizio risalente al 1477. Sorge lungo la mulattiera proveniente da Viù e fu costruito per volere dei fratelli Goffi, concessionari delle miniere di Forno.

Dove Mangiare

  • Ristorante Villa Margherita, Via San Giuseppe, 2
  • Ristorante Fratelli Sapetti, Frazione Villa

Miti e Leggende

  • La leggenda dice che dal Monte Civrari (verso l’anno 1000) dove esisteva un’antica chiesetta , angeli e colombe ne prelevarono le componenti per trasportarle in volo sul Monte Pirchiriano
(sull’opposto versante della valle) per dare origine alla Sacra di San Michele .