GUIDA  Mazara del Vallo

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Foto Mazara del Vallo:
2012, 2009, 2008
Il palazzo comunale

Mazara del Vallo è situato in Sicilia in Provincia di Trapani. Il 15 giugno si festeggia il Patrono, San Vito.

Confina con i comuni di: Marsala, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Petrosino e Salemi.

Indice

Dove Mangiare

Edicola votiva
  • Ristorante Al Maniero, Contrada Zano
  • Ristorante Al Pesciolino D'Oro, Lungo Mare San Vito, 109
  • Ristorante Il Veliero Pizzeria, Via Castelvetrano, 27/B
  • Ristorante La Tavernetta, Via Ospedale, 9/11
  • Ristorante Lo Scoiattolo, Lungo Mare Mazzini, 1
  • Ristorante Pizzeria Il Casale, Viale Africa, 31

Luoghi di Svago

  • Oasi 78 Lido, Lungomare Fata Morgana [1]

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Piazza Plebiscito, 2
  • Biblioteca del Seminario vescovile, Piazza della Repubblica, 16

Informazioni Utili

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Bibliografia

  • Il secolo XIX a Mazara del Vallo, Mario Giubilato - Angela Marino, Edizione Pipitone (2007)
  • I nostri paesaggi e i nostri centri pescherecci, G.B. Quinci (1977)
  • Storia della città di Mazara del Vallo, Filippo Napoli, Ed. Forni (2003)
  • Per le strade di Mazara. Toponomastica, storia, cultura, arte, tradizione, religiosità, Enzo Gancitano, Mazzotta Edizioni (2004)

Memorie Storiche

Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:

Mazzara - Capo distretto. Città marittima sede di un vescovo. Dista 60 miglia da Palermo, dall Equatore 37 42. Fu innalzata sulle rovine dell'emporio dell'antica Selinunte; vi esistono alcuni avanzi di antichità, e nella cattedrale si osservano tre antichi sarcofagi di marmo storiati a basso rilievo ec. Vi è una statua del Conte Ruggiero fondatore di quella chiesa e del Vescovato. È nell'Intendenza di Trapani. Popolazione 9840. Esporta orzo, grano, legumi, olio e sata. La città gira un miglio ed è decorata di belli fabbricati. Si vuole fabbricata da Pammilio Megarese: soffrì nell'espugnazione di Annibale. In alcune delle sue monete da una parte si vede la Sicilia, e dall'altra il Pegaso. Leggenda EMΠOPIΩN.

Vanta molti uomini illustri, fra i quali il Sac. Rocco Sortino che fiorì nel XVII secolo autore d'opere drammatiche; il Cav Giuseppe Artali che fiorì pure nel XVII secolo per le sue produzioni poetiche e per eccellente maneggio della spada.

Mentre il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così riporta su Mazara:

Mazzara, con 8 mila abitanti, capoluogo di distretto, sede vescovile, piccola città, ma circondata di mura con torri e fortificazioni, e con belli edifici, tra' quali è da notare il duomo, dove sono tre antichi sarcofaghi con bellissimi bassi-rilievi, sole reliquie di antichità ivi conservate. Sono fertili e ridenti le campagne vicine; e la strada che da Mazzara mena a Trapani, corre costantemente in vicinanza del lido, in piacevole pianura.

La Corografia dell'Italia (1833) così la descrive:

MAZARA o MAZZARA, città dell'isola di Sicilia, prov. di Trapani, capoluogo di dist. e di cant., situata in riva al mare tra Sciacca e Marsala, 25 miglia ad ostro da Trapani e 32 a maestro da Girgenti, al 10° 14' di long, ed al 37° 40' di lat., quindi quasi di contro al luogo su cui sorgea l'antica Cartagine, ed ove il Mediterraneo è largo poco più di cento miglia. Fu in questa città che gli Arabi provenienti da Khairvan nell'anno 827 dell'e. v., per la prima volta sbarcarono in Sicilia, e dopo la successiva conquista di Panormo stabilirono in quell'isola un dominio, che durò quasi tre secoli. Prima di quell'epoca non era che un borgo o fortificato castello dipendente da Selinunte.

Fu per la prima volta nominato nelle istoria della prima guerra Punica. Non divenne una città che sotto il dominio degli Arabi; essa dava il nome al val, o, come noi diciamo, ad una delle tre regioni, colle quali quei stranieri divisero l'isola di Sicilia. Due fiumicelli, il Mazara e l'Arena, gli scorrono da vicino, l'uno a ponente, e l'altro nella parte opposta.

È sede di un vescovo, ed è cinta da buone muri con un fortificato castello; ma è mal fabbricata. Ha una sola piazza, cioè quella del duomo, tempio rimarchevole per la sua bella cupola, per le molte vetuste iscrizioni e per tre antichi pregiati mausolei. Ha un ospedale, un pio istituto di elemosine, un teatro e scuole pubbliche; nelle sue vicinanze vi sono acque minerali solforose, riputate salutari in molte malattie. Il porto è vasto ed assai buono per le navi mercantili; soltanto la rada è pericolosa a quei legni che vogliono starvi in tempo dei venti australi. Da quel porto vi ti esportano cereali, olii, vini, acquavite, soda, frutta secche e bambagia; quest'ultimo prodotta forma il miglior redito dei Mazaresi.

Non vi si annoverano che circa 10,000 persone. A' tempi degli Arabi ed anche dei Normanni era maggiormente popolata e ricca. Il conte Ruggeri la prescelse a sua sede, e fu poscia il soggiorno del detronizzato re Alfonso e della regina Giovanna, moglie dell'infelice Ferdinando II. Mazzara fu patria di Giacomo Andria, filosofo del XVI secolo ed archiatro di Carlo V.

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