GUIDA  Moriondo Torinese

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Foto Moriondo Torinese:
2012, 2009, 2008

Moriondo Torinese è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. La terza domenica di ottobre si festeggia il Patrono, Santissimo Salvatore. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista.

Confina con i comuni di: Mombello di Torino, Riva Presso Chieri, Moncucco Torinese, Castelnuovo Don Bosco e Buttigliera d'Asti.

Storia

Le prime notizie archivistiche sul comune risalgono al 1216, nella denominazione Monte Rotundo. Il borgo diviene subito (1250) soggetto a Chieri, condividendo la gloria e la decadenza delle Repubblica.

La Repubblica di Chieri, infatti, era una sostanzialmente un libero comune, fra i più importanti in Piemonte, che seppur formalmente dipendente da autorità terze come il papato o l'impero, riusci a perseguire una propria politica con discreta autonomia e fortuna.

La Repubblica perse pian piano potere, nell'ambito di scontri fra le forze patrizie che la governavano. Nel 1347 il borgo era possedimento congiunto dei Savoia e dei Savoia-Acaia, mentre Chieri finiva spartita fra gli Acaia e gli Angiò. In fine, a partire dal 1418, Moriondo passava interamente ai Savoia come tutti i territori prima soggetti alla giurisdizione chierese.

La città fu infeudata a vari signori: i Biandrate di San Giorgio, i Rivalba, e i i Solaro di Govone.

A partire dal 1581 subentrano gli Scaravelli di Givoletto; a fronte del matrimonio di Carlotta Delfina Scaravelli con Ignazio di Faussone, nel Settecento Moriondo passa sotto la giurisdizione dei marchesi di Montaldo, ai quali si deve un'ingente opera di riqualificazione del borgo.

L'economia è profondamente legata all'agricoltura e, soprattutto, alla viticultura,

Da vedere

Castello di Moriondo
La fabbrica è di origine antichissima ma l'attuale aspetto è legato alla ingente opera di riqualificazione portata avanti dai Faussone di Montaldo nel XVIII secolo, soprattutto a partire dal marchesato di Gioacchino di Faussone nell'Ottocento.
La facciata è caratterizzata dalla bella torre merlata a coda di rondine, aperta da un portone ogivato che un tempo funzionava proprio come ponte levatoio; i terrapieni sono stati riempiti ed ora sono diventati dei giardini. Affianco alla torre si sviluppano degli ambienti di servizio: molte finestre "civili" sono state ricavate da feritoie legate all'antico uso militare del castro che ai tempi dei Faussone era già stato completamente riconvertito a palazzo nobiliare di famiglia comitale di campagna. La struttura esterna è, comunque, ancora chiusa da mura e barbacani percorse da cammini di ronda. All'interno il dongione ha l'aspetto di un palazzo signorile.

Associazioni

  • Pro Loco Montaldo, presso il Circolo Polisportivo Montaldese