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Foto Pratiglione:
2012, 2009, 2008

Pratiglione è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 6 dicembre si festeggia il Patrono, San Nicola. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Nicolao.

Confina con i comuni di: Sparone, Forno Canavese, Prascorsano, Rivara e Canischio.

Storia

Pradiglonum compare per la prima volta in fonti storico archivistiche in una donazione dell'imperatore Enrico II all'abbazia di Fruttuaria nel 1014. Pratiglione, quindi, quasi da subito fa parte del patrimonio di Fruttuaria che era stata completata appena otto anni prima: l'abbazia benedettina è una delle più importanti istituzioni del Piemonte medievale. Era stata fondata da Guglielmo da Volpiano e venne consacrata da Arduino, benedettino già marchese d'Ivrea e poi primo re d'Italia. I territori sottoposti all'abate di Fruttuaria erano addirittura dotati di un proprio conio e l'ascendente politico dell'abbazia dura fino al 1477, quando la nomina dell'abate passa a Roma e l'abbazia perde la propria autonomia.

Nel frattempo il borgo viene infeudato ad una delle famiglie più potenti della zona: i Valperga.

Il borgo è coinvolto nella violenta rivolta dei tuchini. Si tratta di una jacquerie che i contadini delle valli ingaggiarono contro i signori feudali per le pretese nobili relative alle imposte o agli usi civici: fra il XII e il XIV secolo, infatti, in tutta Europa si afferma un movimento contadino "comunistico" contro le "privatizzazioni" dei feudatari. In pratica, quelle che erano le terre comuni, cioè di tutti, diventano le terre del comune-istituzione, saldamente nelle mani delle oligarchie feudali. Prima di questo fenomeno, chiamato enclosures, i contadini avevano i diritti di legnatico, ghiandatico o selvatico, ad esempio, attraverso i quali potevano usufruire della legna o dei pascoli gratuitamente. Quando i Valperga iniziarono a richiedere dazi e gabelle per ciò che prima era pubblico, si scatena la rivolta contadina che, in alcune valli, assunse delle forme molto violente, con l'uccisione di alcuni nobili e la distruzione di dimore patrizie. Rappresentante pratiglionese delle istanze popolari, innanzi al Conte Rosso, in Ivrea, fu Giovanni Morelli.

Alla fine i rivoltosi furono sedati, anche attraverso spargimento di sangue; un ruolo importante giocò l'opera mediatrice dei Savoia che si proposero sia come coloro i quali volevano accogliere certe richieste dei contadini, sia come garanti dell'ordine feudale.

La storia del paese, comunque, continua ad essere segnata dalle tensioni fra feudatari e popolani; notizie archivistiche, infatti, ci dicono che nel 1661 i contadini, per pagare debiti accumulati con i nobili furono costretti ad impegnare " bovine e mobilie" che rappresentavano tutto nell'economia di sussistenza pratiglionese.

Nel Seicento Pratiglione subì molte e violente incursioni legate agli scontri fra Savoia e francesi, mentre il secolo dopo, nel 1730 per l'esattezza, la comunità dovette affrontare una grande carestia.

L'economia del territorio è legata alla coltivazione della frutta e alla produzione attraverso lo stampaggio a caldo.

Diffuso è anche l'allevamento bovino e la pastorizia; pregiata è la produzione casearia del noto tumin della Carella.

Da vedere

Parrocchiale di San Nicolao
Fu eretta in epoca tardo-romanica e fu ampliata e rimaneggiata più volte. L'ultimo restauro risale al 1926-1928, mentre la purezza delle linee medievali è identificabile soprattutto dal campanile che rappresenta il manufatto della chiesa che ha subito meno manomissioni.
La facciata è a capanna, con le cornici decorate con il motivo ad arcatelle cieche originale, riscontrabile sul campanile, fra le sezioni terminali, dove si aprono delle belle bifore, di cui l'ultima coppia rappresenta la cella campanaria.
La pianta è a tre navata ed il soffitto è a capriate.
All'interno la chiesa conserva un bel confessionale cinquecentesco, notevole opera di ebanisteria canavese, e pregiati arredi sacri seicenteschi.

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Proloco, Via Roma, 1 (c/o Comune)