GUIDA Centuripe
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| + | *''Centuripe. Passato e presente di una antica città'', Salvatore Rosano, Ed. S'Alvure (1996) | ||
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Versione delle 12:31, 29 apr 2008
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Centuripe è situato nella Sicilia nella Provincia di Enna. Il 19 settembre si festeggia il Patrono, San Prospero. Tra gli edifici religiosi: Chiesa del Crocifisso.
Confina con i comuni di: Regalbuto, Catenanuova, Paternò, Randazzo, Biancavilla, Bronte, Adrano e Castel di Iudica.
Indice |
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via M. Rapisardi 19/a
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Associazione di Volontariato Insieme, Via Salso N 46
- Associazione Volontari per Centuripe, Via Cesare Battisti N. 32
Bibliografia
- Centuripe. Passato e presente di una antica città, Salvatore Rosano, Ed. S'Alvure (1996)
Memorie Storiche
Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:
Centorbi - Pria Centuripe, dai Saraceni Centuribas. Sorge nel val di Noto, capo circondario. Intendenza, diocesi e distretto di Nicosia è sita su di un alto e ripido colle, poco distante dal fiume Ciomasoro, sulle rovine dell'antica Centuripe tanto famosa nell'antichità. Commendano la sua antica magnificenza, le spaziose muraglie che la circondavano, le vaste cisterne, gli avanzi di un magnifico bagno, un antico ponte, alcune stanze sotterranee, e tant'altre rovine di grandiosi edifizi. Le medaglie di rame, e d'argento che in gran copia si trovano nei musei c'insegnano, che i centuripini a preferenza aveano un culto religioso verso Apollo. Si rinvengono vasi di creta graziosamente lavorati e dipinti, e dei cammei di rare pietre con fino gusto lavorate.
Cicerone chiamò gli abitanti di Centuripe ricchi, e valenti artisti ed agricoltori. Ai tempi dei Romani fu reputata per una delle più ragguardevoli città della nostra Isola (Tucidide lib. 7). Da Dioscoro, e da Cluverio ci viene assicurato che fu decorata di molte prerogative da quella metropoli di tutto il mondo.
Varie furono le vicende dei Centuripini. Nell'Olimpiade 91 fu presa da Nicia (Tucidide lib. 6). Nella Olimpiade 110 Nicodemo tiranno di Centuripi fu obbligato da Timoleonte a uscire fuori dalla Sicilia (Diodoro lib. 16. Plutarco, in vita Timolione). Nell'Olimpiade 217, Democrate s'impadroni di questa città che allora era soggetta ai Siracusani, ma Agatocle spedì Ninfodoro suo luogotenente e la ricuperò. Nell'Olimpiade 172, questa bella città fu vessata da Aprenio cav. romano e prefetto de' diumviri, sicché Diocle e Duraccino, due ricchissimi centuripini a non soffrire le durezze e l'ingiustizie, s'uccisero. Finalmente nell'anno 1233 Federico l'assediò e Centuripe né per fortezza del sito, né per l'ostinata difesa dei suoi combattenti potè difendersi, anzi la sua ostinazione irritò Federico il quale, conquistatala, ordinò che fosse interamente distrutta, e gli abitanti andarono a fermarsi nel sinistro lato di quel seno di mare nomato Megarico.
Sorse altra volta Centuripe, ma non ha la gloria antica, la sua popolazione ascende 6675; ex-feudo della famiglia di Moncada del principe di Paternò. Ha un farace terriiorio di salme 4980. Esporta grano, cotone e liquirizia. Centuripe fu fabbricaia dai Sicoli anni av. G. C. Nelle sue monete da una parte si vede la testa di Giove, e dall'altra il fulmine, colla leggenda KENTOPIΠINΩN






