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Foto Agira:
2012, 2009, 2008

Agira è situato nella Sicilia nella Provincia di Enna. L'11 maggio si festeggia il Patrono, San Filippo. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Filippo; Chiesa di San Salvatore; Chiesa di Santa Maria Maggiore.

Confina con i comuni di: Regalbuto, Nissoria, Gagliano Castelferrato, Enna, Catenanuova, Assoro, Ramacca e Castel di Iudica.

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale Pietro Mineo, Largo fiera/circonvallazione

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • A.V.U.L.S.S. Sez.Di Agira, Via Vittorio Emanuele 302
  • Anffas di Agira, Via Orfanotrofio 6
  • Associazione Volontari Italiani Sangue Sezione Comunale di Agira Onlus, Via Roma N 18
  • Circolo Legambiente Volontariato - Agira, Via Lincoln 43
  • Enea Società Cooperativa Sociale, Via Raddusa 100/A
  • O.N.V.G.I. - Organizzazione Nazionale di Volontariato Giube D Italia, Via Largo Fiera N 61

Memorie Storiche

Nel Dizionario del 1858 di Antonio Busacca la città viene così descritta:

Agyra o Argyra — Oggi S. Filippo d'Argirò, città fabbricata da' Sicani 1450 av. G. C. nel val di Noto nella Intendenza di Catania, diocesi di Nicosia. Dista dal mare Ionio 36 miglia, da Palermo 123. Da Cluverio abbiamo, che fu prima abitata dai Sicani, e poi dai Sicoli. Il primo culto che si prestò in Sicilia ad Ercole fu in questa città. Nella parte eminente di Argirò sorge una gran torre, oggi nella maggior parte rovinata. Bonaventura Attardo la crede opera dei Saraceni; ma secondo Diodoro nel l. 14 esisteva ai tempi del tiranno di questa città. Cicerone chiamava il popolo di Argyra fedele, illustre, onesto, ricco, perchè possedeva l'arte di arare la terra nel miglior modo. Argirò è la patria del nostro tanto celebre Diodoro pel cui nome massimamente è illustre oltre le antichità che vanta, osserva Cluverio. Della cui vita vedi Mongitore tom. 1. Ha nel suo territorio varie piriti di rame e di argento, e marmi bellissimi. Si vedono ancora alquanti avanzi di un teatro demolito, di cui ne fa parola Cicerone. Mongitore nella sua Biblioteca rapporta sei uomini illustri, che fiorirono nel secolo XVI e XVII. Più degnò di stima fra questi è il medico Fortunato Fedele primo scrittore della medicina legale, anche scrisse pria di Paolo Zacchia; P. Benedetto Fedele del terz'ordine di S. Francesco che stampò un quaresimale nel 1633 e diversi sacri panegirici. Questo comune è popolato da 8506 anime ed ha un territorio di salme 8551.