GUIDA  Boves/Storia

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Storia di Boves

  • La presenza dell’uomo nell’area della località è molto remota ed annovera nel periodo dei Romani la presenza delle Legioni che dilagarono alla conquista della Gallia Cisalpina .A livello di "castrum" e "locus" Boves è ricordata per la prima volta in un documento dell'anno 815 con il nome di Bovixium .Fu soggetta a scorrerie Saracene e di lotte tra feudatari e signorotti che cercavano potere e benefici;fu in possesso dei Marchesi del Vasto, dei Marchesi di Busca (nell’anno 1144), dei Marchesi di Ceva (nell’anno 1214), del Marchesato di Saluzzo , dei Visconti ,nell’anno 1396 agli Acaja ,ed infine,nell’anno 1418,dei domini Sabaudi ,conseguendo l’autonomia comunale.Tra il XVI e XVII secolo il territorio Bovesano è percorso di volta in volta da truppe Francesi,Spagnole ed Imperiali che seminano saccheggi,carestie,pestilenze.Nell’aprile dell’anno 1796 le truppe Napoleoniche presero possesso della città e,solo nel maggio 1814,potè ritornare al Regno di Sardegna .Nel periodo Risorgimentale la città diede un contributo di sangue ai moti insurrezionali ed alle Guerre d'Indipendenza ed ebbe numerosi Caduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale .Ad essi vanno aggiunti i tanti cittadini inermi fucilati nei lunghi mesi di Resistenza all'occupazione Tedesca e coloro che furono inghiottiti dalle operazioni militari sui vari fronti o nei campi di concentramento.

Eventi storici di rilievo

  • La città di Boves fu il Teatro dei primi atti di rappresaglia contro la popolazione civile inerme in risposta alle azioni partigiane e dei militari italiani:
- primo evento :Dopo l'8 settembre 1943 si costituì una delle prime formazioni Partigiane formata da un Reparto di Militari (Comandati dal Tenente di Complemento della Guardia alla Frontiera Ignazio Vian - vds. Personalità Illustri in [1] - e dislocato presso Boves ) che si rifugiò sulle montagne ed iniziò un’azione di resistenza contro le Truppe Tedesche .Il 19 settembre 1943 un gruppo di partigiani scese in paese a far provviste e s'imbattè in una macchina con a bordo due soldati tedeschi (facenti parte della Divisione SS Leibstandarte "Adolf Hitler" ) ,li catturò e li portarono in montagna quali prigionieri.Nel frattempo le postazioni partigiane dislocate nell'area della Frazione Castellar vennero attaccate da militari Tedeschi (in arrivo da Cuneo )e nello scontro morì un soldato tedesco il cui corpo venne abbandonato dai suoi compagni in ritirata.Le SS ,dipendenti da Oberführer Theodor Wisch (Comandante della Divisione Leibstandarte dislocata nell'Italia Settentrionale) e Comandate da Sturmbannführer Joachim Peiper (Maggiore del III Battaglione del 2º Reggimento Granatieri Corazzati della Divisione "Leibstandarte-SS Adolf Hitler"),occuparono allora la città di Boves e convocarono immediatamente il Parroco, Don Giuseppe Bernardi (vds. Personalità Illustri in [2] ) ed il Commissario della Prefettura .Non trovandosi quest'ultimo,il suo posto venne preso da Antonio Vassallo (originario di Tenda ,in Francia, ma residente a Boves in quanto proprietario di una fiorente impresa di cave,pietre e laterizi).Ai due venne intimato di organizzare un'ambasceria presso i Partigiani,chiedendo la restituzione degli ostaggi,pena la rappresaglia sulla città stessa.Il Parroco chiese al Comandante Tedesco di scrivere su un pezzo di carta che avrebbe risparmiato il paese se l'ambasceria fosse andata a buon fine ma quest’ultimo rispose che non c’era bisogno e che la parola di un Tedesco valeva più di cento firme di Italiani . Con l'auto di un taxista bovesano, Luigi Vittorio Dalmasso ed una bandiera bianca Don Giuseppe Bernardi ed Antonio Vassallo risalirono la valle,superando vari posti di blocco Tedeschi,fino a giungere sul luogo divenuto base dei Partigiani e,dopo una lunga trattativa,tornarono in paese con i prigionieri(compreso il militare ucciso in combattimento) ed il loro veicolo.Non appena giunsero le SS (ritrattata la parola data e desiderosi della sola vendetta) dettero inizio all'eccidio fra coloro che non ebbero la possibilità di scappare nei giorni precedenti:vecchi,invalidi,donne e bambini.Le SS incendiarono il paese,circa 350 case,ed uccisero 25 persone compresi il Parroco Don Giuseppe Bernardi ed il Antonio Vassallo (quest’ultimi bruciati vivi). Venne ucciso anche il Vice Parroco Don Mario Ghibaudo (di appena 23 anni)(vds. Personalità Illustri in [3] )mentre era nell'intento di dare l'assoluzione ad un anziano morente in quanto colpito da un soldato tedesco.
- secondo evento :avvenne tra l’anno 1943 e l’anno 1944 nel quale la città subì una seconda ondata di violenze da parte dell' Esercito Tedesco che attuò un’ondata di rastrellamenti nella zona montana per coprire la propria ritirata ed evitare i "colpi" dei gruppi Partigiani presenti in zona. Durante queste azioni vennero date alle fiamme alcune Frazioni montane,procurando 59 morti tra civili e Partigiani.
In relazione a questi eventi e per il comportamento eroico dei propri abitanti la città è stata insignita di una Medaglia d'Oro al Valor Militare ed una Medaglia d'Oro al Valor Civile (vds. Gonfalone in [4] ).