GUIDA  Castell'Alfero/Gianduia

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Gianduia

  • La maschera di Gianduja ha origine nella Frazione Callianetto e la sua storia risale alla fine del 1700.
  • In Piazza Castello a Torino lavorava un burattinaio molto abile dal nome Umberto Biancamano , originario di Callianetto e soprannominato "Giòanin D'ij Osei" (ovvero "Giovannino degli uccelli") dato che in quella piazza,davanti a Palazzo Madama ,al sabato si vendevano piccoli volatili.Con il suo burattino dal nome di Gerolamo ( "Giròni" in dialetto piemontese) che incarnava lo spirito dei contadini Piemontesi,presentava scenette che attaccavano il Governo,la pubblica amministrazione e soprattutto la sorella di Napoleone,Paolina Bonaparte.
"Gianduia" e "Giacometta" - Dipinti su legno
  • Presso la Famiglia Amico ,in quegli anni,prestava servizio Giovan Battista Sales (Torinese) che imparò l'arte del burattinaio proprio da Umberto Biancamano ed una volta imparato il mestiere,si allontanò da Torino in cerca di fortuna,essendo la città già da lui occupata.Recatosi a Genova si mise in società con un altro burattinaio, Gioacchino Bellone ,proveniente da Racconigi ed insieme aprirono un nuovo repertorio con protagonista Gerolamo un uomo del popolo sagace,amante del vino e dalla battuta pungente.Poiché la città di Genova era sotto l'influenza francese (inizi del 1800) e governata da Girolamo Durazzo i genovesi identificarono subito in quella marionetta ,che metteva alla berlina il governo,il loro Doge.Ma ciò non piacque a Girolamo Durazzo che li fece arrestare ed imprigionare con l’accusa d’ingiurie nei suoi confronti.Dopo una settimana li fece espellere dalla città condannandoli al confino per lesa maestà.Ma prima di andarsene pensarono bene di far fabbricare nuove marionette dalla faccia ben diversa da quella del Doge e con i nuovi burattini tornarono a Torino dove presentarono la storia di Artabano I,ossia il Tiranno del Mondo,con Gerolamo suo confidente e Re per combinazione.Poiché il fratello di Napoleone Bonaparte si chiamava Gerolamo,anche in questo caso furono incolpati di lesa maestà e di aver offeso la reputazione del neo eletto Re di Vestfalia e furono pertanto rinchiusi in un sotterraneo prima di essere portati davanti al Tribunale.La sentenza fu la condanna a morte per aver tramato contro lo Stato ma i due riuscirono a fuggire rifugiandosi ad Asti con una lettera di raccomandazione per la Famiglia De Rolandis di Castell'Alfero ,ancora fortemente provata per la morte di Giovanni Battista ,che nell'anno 1794 a Bologna ,aveva cercato di sollevare la città distribuendo coccarde tricolore,simbolo di una nuova Italia ( vds. Personaggi Illustri in [1] ) .Ospitati in gran segreto a Callianetto si affrettarono a cambiare il loro repertorio mutando prima di tutto il nome di Gironi in Gianduja quale contrazione di Giuanin d'la duja (duja:recipiente per il vino in dialetto piemontese),oppure Giuanin d'Oja (Oja,Frazione di Racconigi ,dove nacque Bellone) trasformandolo anche nell’abbigliamento al fine di renderlo umile e poco appariscente (giubba rossa,pantaloni verdi,calze gialle,panciotto violetto e un tricorno marrone in testa.Le scarpe erano ornate con fibbia d'ottone ed aveva una bottiglia di vino tra le mani).
  • Così la nuova personalità,già incarnazione del contadino rude,spiritoso,generoso,amante della buona tavola e del buon vino,simbolo di bonarietà e di accorto buon senso come di fermezza e di saldo realismo,recepisce i colori nazionali assumendo i toni del patriottismo moderato,fino a rendersi portavoce della dura protesta popolare in occasione dell’osteggiato trasferimento della Capitale da Torino a Firenze .Ed ecco che Gianduja non è più un burattino/una maschera:diventa un carattere,un tipo,un modello politicamente emotivo,diventa genuina espressione del popolo piemontese che vi si riconosce.Per tutto il secolo spopola in Torino e in Piemonte,valica le frontiere quale ambasciatore della Regione,recita il suo ruolo nei giornali satirici accanto a uomini di governo senza mai essere comparsa,cavalca le nuove tecnologie di stampa che permettono aumenti vertiginosi delle tirature dei periodici acquistando così larghissima diffusione e fama(da quei fogli ha inizio la sua fortuna).


Giacometta

  • Rappresenta la saggezza delle originarie donne piemontesi:dotata di buonsenso riesce a risolvere anche i problemi più difficili,ed è pronta ad aiutare i poveri ed a reagire contro i prepotenti.Con la sua gentilezza,eleganza e bel garbo ha conquistato il cuore di Gianduja divenendone la compagna.E' vestita con un abito rosso ed un grembiule bianco,un foulard verde al collo,un cappello legato con un nastro rosso, calze nere e scarpe chiare.


Curiosità

  • Nella Frazione Callianetto si può visitare il Ciabot 'd Gianduja , simbolica casa natale della maschera:si tratta di una costruzione rurale molto vecchia,situata in località Lovisoni sul Monte del Fico ,raggiungibile da una stradina molto impervia, ed ha circa trecento anni.E'composta da stanze molto piccole con soffiti in legno,è di proprietà del Comune ed è dichiarata Monumento Regionale .