GUIDA  Pianezza/Castelli e Fortificazioni

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Castelli e Fortificazioni

Area dell'ex Castello - Panoramica
Area dell'ex Castello - Panoramica

  • Ex Castello ,Via al Borgo

Ex Castello - Torre (resti) - Panoramica
Ex Castello - Torre (resti) - Panoramica

C’era una volta un ... Castello rozzo e massiccio che sorse per controllare la Strada di Francia ed il cui sistema difensivo contava sul dislivello naturale verso il corso del Fiume Dora Riparia e su bastioni fortificati verso Lusinera ed il paese; l’ingresso al Castello doveva trovarsi probabilmente a Lusinera dove, fino a pochi decenni fa, esisteva "l’arco del Castello", cioè la porta ove era sistemato il pesante portone.Non si è sicuri se il ponte levatoio, di cui si hanno testimonianze certe,fosse davanti a questo portone oppure appartenesse ad una difesa più interna del castello.La difesa esterna era completata dal fossato che correva nell’attuale Via Pellegrino e terminava nella "Crosa", un ampio stagno che occupava la parte centrale di Piazza Cavour .Attorno al 1200/1300,nel periodo in cui si andarono consolidando gli abitati,poco alla volta attorno al Castello prese forma la Villanova di Pianezza ed il maniero contò numerosi proprietari tra i quali: Famiglia Provana (anno 1339), Famiglia Acaja (anno 1365), Famiglia Nomis fino all’anno 1578 quando Emanuele Filiberto Duca di Savoia lo comperò per farne dono a Beatrice di Langosco di Stroppiana . Per via ereditaria passò alla Famiglia Simiana (dal 1641 al 1712) che lo trasformò ampiamente,sull'esempio del Castello di Torino divenuto Palazzo Madama .Nel corso del 1600 e del 1700 fu trasformato da opera militare in residenza nobiliare,ingentilendosi.
Ex Castello ( Porta Lusinera) - Murales
Si presentava come una superba costruzione di tre piani fuori terra,con una pianta quasi quadrata,dotati di sale,salotti,camere da letto,bagni,corridoi, scaloni e scale a chiocciola,terrazze con balaustre marmoree.Il piano terreno,dotato di due rampe di scale esterne (in quanto ad un livello leggermente sopraelevato rispetto al piano del parco attuale) che si raccordavano nella balconata frontale,consisteva in una quindicina di ampi locali,altrettanti locali minori o di servizio.Al centro era presente un ampio salone con sei colonne fiancheggiato da salottini.Al primo piano si accedeva attraverso uno scalone d’onore a due rampe che immetteva in un vestibolo,quindi ad un ampio ed alto salone (il numero e la disposizione dei locali presenti al primo piano era circa uguale a quella del piano terreno).La superficie del secondo ed ultimo piano era leggermente inferiore,dal momento che il salone del primo piano aveva il soffitto alto (era il classico salone da ballo con i lampadari che scendevano dall’alto) ed occupava spazialmente anche la parte centrale del secondo piano,fino al sottotetto.Pertanto,gli ambienti del secondo piano (una ventina in tutto) erano mediamente più piccoli rispetto a quelli dei piani inferiori.Completavano la costruzione i sotterranei,che erano disposti su tre lati con un corridoio di collegamento frontale (rispecchianti quelle che dovevano essere le fondamenta e le dimensioni del Castello) comprendenti numerosi locali (cucine,magazzini e cantine), due forni e due pozzi.A metà secolo XVIII venne aggiunto sul versante sud un ampliamento di forma rotonda della balconata preesistente.Ad occidente del castello vi erano ampi giardini all’italiana con aiuole e giochi d’acqua,mentre nel sito dell’attuale Villa Lascaris (vds. Ville e Palazzi ) erano presenti le scuderie sovrastate da fienili.In un’altra costruzione era ricavata la citroneria.Esistevano poi una cascina,granai, abitazioni per la servitù ed un fabbricato che conteneva un torchio per l’olio.Tutto attorno orti,frutteti,zone a prato e vigneti digradanti verso il basso.A sostegno del terrapieno del giardino all'italiana fu alzato un doppio muro rinforzato da una volta a botte,dando origine alla lunga galleria ancora esistente e conosciuta come Galleria di Maria Bricca .La proprietà passò poi alla Famiglia Francavilla , alla Famiglia Martinengo e nell’anno 1785 ai Savoia ,fino a che il Governo Francese (nell’anno 1799) lo dichiarò "bene nazionale" e lo vendette per farlo demolire.La caduta del Castello ebbe una grande importanza strategica a favore dell' Armata Austro-Piemontese che prese alle spalle i nemici tra Borgo Vittoria e Madonna di Campagna in Torino,li travolse in modo irreparabile facendo fuggire i Francesi in rotta verso Pinerolo e di là in Francia ....
Il terreno ed i pochi reperti rimasti (che fanno parte dei sotterranei e del bastione esterno e corrispondenti al perimetro sud occidentale dell’attuale Villa Lascaris ) furono acquistati da Agostino Lascaris di Ventimiglia nei primi anni del 1800 .
Curiosità :
- Galleria di Maria Bricca :nel terrapieno del parco sono tutt'ora esistenti dei sotterranei che,nel particolare,furono percorsi nella notte fra il 5 ed il 6 settembre dell’anno 1706 da Maria Bricca - vds. Personalità Illustri - (abitante nelle vicinanze del maniero e che lo conosceva molto bene,comprese le sue gallerie e sotterranei) con un drappello di Granatieri di Brandeburgo e di soldati piemontesi fino al salone centrale del Castello (dove i soldati Francesi – truppe d’occupazione nel periodo Napoleonico - furono sorpresi durante alcuni festeggiamenti e vennero obbligati alla resa) consentendo alle truppe alleate del Duca di Savoia e del Principe Eugenio la conquista del maniero,simbolo della città.A lei,nell'anno di commemorazione del bicentenario della liberazione della La Cittadella di Torino (anno 1906) ,fu posto un busto all’inizio della galleria.

Torre del Ricetto - Panoramica
Torre del Ricetto - Panoramica

  • Torre del Ricetto ,Via al Borgo
Ubicata nell’attuale Borgo storico è di probabile origine medievale e sorse a difesa dell'antico Ricetto ,luogo fortificato di stabile abitazione.La torre era merlata con merli guelfi,senza la copertura del tetto e completamente aperta sul lato verso l'interno del Borgo per facilitare, mediante carrucola,l'accumulo di proiettili alla sommità.A seguito dell’edificazione della nuova Chiesa Parrocchiale Santi Pietro,Paolo,Andrea e Carlo Borromeo la torre divenne Campanile,ospitando la campana del Comune e quella della vicina chiesa.