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Foto Viverone:
2012, 2009, 2008
Il lago al tramonto

Viverone è situato in Piemonte in Provincia di Biella. Il 15 agosto si festeggia il Patrono, Santa Maria Assunta. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale dell'Assunta; Chiesa del Cimitero o "Cura vecchia"; Chiesa di San Rocco.

Confina con i comuni di: Piverone, Azeglio, Alice Castello, Borgo d'Ale, Zimone e Roppolo.

I Siti palafitticoli preistorici delle alpi sono Patrimonio dell'Umanità iscritto nella prestigiosa lista dei Siti UNESCO.

Indice

Dove Mangiare

  • Ristorante Dei Pescatori, Frazione Masseria, 14
  • Ristorante Viver E', Via Provinciale, 22
  • Trattoria Rolle, Via Lebole, 27

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Teresa Bertoldo, Via Umberto I, 105

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1854) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Viverone (Vivero), com. nel mand. di Cavaglià, prov. e dioc. di Biella, div. di Torino. Dipende dal magistrato d'appello di Piemonte, intend., tribunale di prima cognizione, ipot. di Biella, insin. e posta di Cavaglià. Giace sui confini della provincia, ad ostro di Biella, da cui è distante miglia dieci; di tre miglia è la sua lontananza dal capoluogo di mandamento.

Il comune è diviso in tre separati cantoni; il primo è chiamato della Villa, il secondo della Role, il terzo di Bertignano. Vi passa, verso ponente, la strada provinciale che da Biella tende ad Ivrea per Cavaglià. La strada comunale che mette a Roppolo è della lunghezza di mezzo miglio: di miglia due è quella che rivolgesi a Piverone.

Sulla sommità di un colle in principio del cantone di Bertignano veggonsi un castello diroccato ed una torre minacciante rovina.

Vi esistono due laghi: il primo denominato di s. Martino giace a mezzodì del comune: di un miglio e mezzo è la sua larghezza, e di due miglia e mezzo circa la lunghezza; abbonda di tinche, di lucci e d'anguille; confina con Piverone ed Azeglio; è navigabile con barche e battelli senza verun pericolo. È proprio di questa comunità. L'altro lago, detto di Bertignano, è situato a tramontana di Viverone: la sua ampiezza è di giornate 25; contiene molte tinche e carpe. Ne spetta la proprietà al marchese Balbiano.

Il principale prodotto del territorio si è quello del vino, che fatto con diligenza riesce di ottima qualità: si smercia in gran parte nella provincia di Vercelli, ove pure i terrazzani vendono in copia pesche, pera ed altre frutta saporitissime. Il territorio abbonda di augelli, e specialmente di oche, di anitre selvatiche nell'invernale stagione, non che di altri animali acquatici, che vi dimorano tutto l'anno.

La chiesi parrocchiale è sotto il titolo di M. V. Assunta in cielo. Evvi un'altra chiesa detta del Suffragio, che dopo il 1800 servì di cimiterio. In una scuola comunale s'insegnano i principii di lingua italiana e di aritmetica.

Gli abitanti sono di complessione poco robusta e d'indole mite.

Cenni storici. Alcuni credono che l'origine del nome di questo paese provenga da Vite, mentre lo stemma del comune rappresenta un albero con una vite attaccata al medesimo, ed avente grappoli di uva matura; e nel contorno di tale stemma leggesi un'iscrizione che dice: In vino veritas. Altri pensano che il nome di Viverone sia derivato da Vivarium (serbatojo di pesci). Il Cluverio malamente confuse il nome di Vivero con Libero o Liberone ricordato da Nicoforo Callisto, da Sozomeno e da altri.

Vuoloi che il sito, ove ora giace il lago principale di Viverone, fosse anticamente abitato. Or fa novantanni fuvvi dai pescatori estratta fuori una campana del peso di rubbi 7 circa; e qualche anno dappoi funne estratta una grossa trave: sul confine del lago medesimo verso di Azeglio scorgesi una casa diroccata, e dall'altra parte verso questo villaggio vedesi una gran muraglia della spessità di un trabucco.

Nell'archivio parrocchiale si conservano memorie, dalle quali si ricava che l'anzidetta chiesa del Suffragio venne costrutta nel 1407, e servì di parrocchiale a questo villaggio ed a Roppolo sino all'anno 1800.

Viverone reggevasi anticamente a norma de' proprii statuti, i quali venivano approvati alli 2 dicembre dell'anno 1493: essi furono pubblicati colle stampe nel 1590: si conservano manoscritti e stampati negli archivii di corte. In maggio del 1800 passò a questo comune un considerevole corpo di truppe francesi che calarono dal piccolo s. Bernardo, e si diressero alla volta di Marengo. Viverone fu eretto in feudo con titolo comitale a favore dei Mercurini Arborei di Gattinara.

Popolazione 1900.

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