GUIDA  Bobbio

Da Wiki.
Pagine Utili sul Comune
Scheda su Bobbio
Mappa Interattiva
Siti bobbiesi
Amministrazione Comunale
Statistiche su Bobbio
Inserisci Bollino Wiki
Concorso Fotografico
Concorsofoto.jpg
Foto Bobbio:
2012, 2009, 2008
Ponte del Diavolo

Bobbio (Bobi in dialetto bobbiese, Bêubbi in ligure, Bobium in latino) è un comune di 3.724 abitanti situato in Emilia-Romagna, ai confini con la Lombardia, in Provincia di Piacenza, ed il territorio è posto nella media Val Trebbia.

Il 23 novembre si festeggia solennemente il Patrono San Colombano, mentre il 15 agosto si festeggia la festa patronale di Santa Maria Assunta.

Confina con i comuni di: Brallo di Pregola, Menconico, Romagnese, Santa Margherita di Staffora, Corte Brugnatella, Coli, Travo, Piozzano e Pecorara.

Indice

Ritratto della Città

Piazza Duomo

Il capoluogo è un'antica e piccola città d'origine alto medioevale adagiata ai piedi del Monte Penice (1460 metri), sulla sponda sinistra del fiume Trebbia, tra i torrenti Bobbio e Dorbida.

Bobbio è un ambita meta turistica nota per il suo passato culturale e i suoi monumenti e sin dall'antichità diventò luogo di confine tra culture diverse da parte di Piacentini, Liguri, Piemontesi e Pavesi.

Il centro storico, il cuore vivente della città, ha mantenuto intatte le caratteristiche del borgo medioevale.

Dall'alto di Bobbio domina il Santuario della Madonna del Penice situato sulla cima del Monte Penice luogo turistico anche d'inverno grazie agli impianti sciistici.

La zona di Bobbio, abitata fin nell'età della pietra, venne successivamente popolata da insediamenti liguri. L'insediamento che si insediò fu quello dei liguri Bagienni provenienti dal basso Piemonte in fuga dai celti. Assieme ai liguri arrivarono successivamente in zona anche i popoli celtici dei Galli Boi e poco dopo Bobbio entrò definitivamente nell'orbita Romana come villaggio romano e capoluogo del pagus Bagienno sotto il municipio di Velleia.

Il nome della città deriva dal "saltus Boielis" (Monte Penice), toponimo di origine celtico-ligure, dove ha origine il torrente omonimo che lambisce l'abitato da sud.

Venne fondata intorno al IV secolo dai Romani, ma si sviluppò divenendo borgo alto-medioevale grazie all'abate missionario irlandese San Colombano evangelizzatore d'Europa a partire dal VII secolo, quando ebbe il territorio dai sovrani longobardi Agilulfo e Teodolinda. Per tutto il Medioevo fu un importante centro monastico d'Europa, tanto da essere definita la Montecassino dell'Italia settentrionale.

Infatti Bobbio fu sede di un feudo monastico autonomo che si estendeva in tutta l'alta Italia, con collegamenti ai vari monasteri colombaniani europei. Ai Longobardi nel 774 successero i Franchi con nuove donazioni territoriali: all'epoca Bobbio possedeva beni in Valtrebbia, val Staffora, val Curone, val Tidone, val Luretta, val d'Aveto, ma anche in Liguria, nel Monferrato e nelle Langhe, arriva fino alle porte di Torino, attorno al Lago di Garda, da Salò a Bardolino, sui Laghi di Mantova, a Pavia, Piacenza, Ravenna, Genova, Lucca, Firenze ecc.

Monastero di S.Colombano - loggiato

L'Abbazia divenne all'epoca un ricco e potente feudo. Il sistema curtense raggiunge in Bobbio la perfezione, non assestandosi come un organismo chiuso, ma un sistema aperto dove i prodotti in eccedenza sono scambiati con quelli di altri paesi. I fiumi e i laghi dell'Italia Settentrionale erano regolarmente attraversati, da un porto all'altro, da circa una quarantina di navi. Il porto navale era situato nei pressi di Moneglia, in Liguria, mentre quello fluviale a Comacchio, in Romagna.

A Monticelli d'Ongina, sul Po, si trovavano vasti magazzini pronti a ricevere carichi di sale e di pesce ed esportare carni salate e affumicate. Sui monti di Bobbio stanziavano allevamenti quantificati sui cinquemila suini e centinaia tra vacche e pecore. Gli ovini soprattutto erano utilizzati per la produzione della pergamena, usata nello scriptorium, dove si copiano sistematicamente opere di scrittori latini antichi.

Bobbio nel 1014 fu elevata al rango di Città e divenne Contea vescovile, arricchendo il territorio. Al centro vi è la storica abbazia fondata da San Colombano nel 614, resa famosa anche dallo Scriptorium di Bobbio, il cui catalogo, nel 982, comprendeva oltre 750 codici e che ebbe modo di conservare 25 dei 150 manoscritti più antichi della letteratura latina esistenti al mondo. Fu presa come spunto per il romanzo di Umberto Eco: Il nome della rosa.

I Codici di Bobbio hanno una loro scrittura inconfondibile e le miniature si richiamano alla cultura irlandese. Tra di essi i più famosi sono: il De Republica di Cicerone, attualmente nella Biblioteca Vaticana, il Virgilio della Laurenziana; il Plauto della Capitolare di Verona; le Lettere di Seneca a Lucillo della Queriniana, il Codice Purpureo dei Vangeli.

Altri codici superstiti sono conservati all'Ambrosiana, alla Vaticana, alla Nazionale di Torino, a Parigi, a Madrid, a Berlino e in altre importanti biblioteche del mondo. Purtroppo poco è rimasto a Bobbio, conservato agli Archivi Storici Bobiensi, ma tanto da poterne descrivere la storia specie della scrittura decorativa.

All'inizio vescovo e abate sono la stessa persona, poi le due cariche vengono affidate a persone diverse operando anche una divisione dei beni, con la costruzione della Cattedrale nel 1075. Da questa decisione iniziò la decadenza di Bobbio.

Nel 1230 Piacenza occupa Bobbio, che si ribellerà più volte fino al 1304, quando il marchese Corradino Malaspina impose la sua signoria cintando la città di mura e costruendovi il suo castello. Nel 1341 i Visconti signori di Milano occupano il territorio che viene inserito nel Principato di Pavia.

Castello Malaspina - Dal Verme

Nel 1387 è data in feudo ai Dal Verme, i quali diverranno conti nel 1436 assieme a Voghera, Castel San Giovanni e la Valsassina; essi terranno, salvo qualche breve interruzione, fino alla metà del Settecento quando, in seguito alle Guerre di Successione, passò ai Savoia sotto il Piemonte. Da questo momento la storia di Bobbio si identifica con quella dello Stato Sabaudo.

Elevata nel 1743 a capoluogo di Provincia, Bobbio è successivamente aggregata al territorio ligure; seguono le vicende nazionali fino alla costituzione del Regno d'Italia, quando viene incorporata come circondario nella provincia di Pavia.

Nel 1923 il territorio del circondario smembrato viene diviso fra le province di Pavia, Genova e Piacenza, Bobbio ricade in quest'ultima assieme alla media Val Trebbia.

Dialetto bobbiese

Nel panorama dei dialetti della provincia, quello bobbiese vanta proprie peculiarità, sia fonetiche che morfologiche e lessicali, rispetto al piacentino propriamente detto. Ciò è dovuto alla posizione geografica lungo la via di collegamento tra la Pianura Padana e il Genovese, dove il Piacentino confina con Liguria e Piemonte.

Hanno influito inoltre le vicende storiche, essendo Bobbio passata sotto numerose dominazioni nel corso dei secoli: liguri, celti, romani, longobardi, franchi, Signoria cittadina dei Malaspina e dei Visconti e degli Sforza, Spagna, Austria, repubbliche di Genova e Ligure, Piemonte, Lombardia ed infine sotto la provincia di Piacenza nel 1923, rimanendo sempre autonoma; quindi il dialetto locale non poteva che subire varie modifiche e influenze e rimanendo unico e non assimilabile.

Del dialetto di Bobbio oltre al dizionario ci sono numerosi scritti e sono tipici il calendario ed il lunario bobbiesi, oltre a feste locali, folcloristiche e teatrali curate dalla "Ra Familia Bubièiza".

Clima e Meteo

Il clima è particolare, pur trovandosi vicino alla pianura Padana risente della relativa vicinanza con il mar Ligure, Bobbio difficilmente è avvolto da nebbie, il clima in inverno non è rigidissimo, si tratta di un microclima ligure, anche se un po' umido, in estate il caldo mai è insopportabile creando la situazione per un'ottima permanenza turistica. Vi è inoltre la presenza di una Stazione meteorologica.

Musica e balli

Posizionata nel cuore delle Quattro Provincie [1], Bobbio può vantare una tradizione musicale molto antica, legata all'uso di uno strumento, il piffero (oboe popolare ad ancia doppia), che accompagnato dalla fisarmonica e dalla müsa appenninica, porta con sé un vasto repertorio di brani che scandivano i vari momenti della vita della comunità.

Oltre che per il ballo (famosa la giga di Bobbio: Bala Ghidon), vi sono brani per il cantamaggio, con la variante della festa della Santa Croce, il matrimonio, la leva (Leva levon a Santa Maria) e che ricordano luoghi e fatti legati al passato (la canzone del Draghin). Nelle feste da ballo, oltre a valzer, polca e mazurca si possono incontrare danze arcaiche come: l'alessandrina, la monferrina, la giga a due.

Riconoscimenti ambientali e storico culturali

Bobbio è inserito nell'Organizzazione Mondiale del Turismo.

Il territorio fa parte assieme alla Provincia di Piacenza della zona delle Quattro Provincie [2] e delle danze delle 4 province [3]

Dal 2006 è stata insignita della Bandiera Arancione [4] dal Touring Club Italiano, come centro alto-medioevale di interesse turistico, che si distingue per eccellenza ed accoglienza.

Dal 2008 fa inoltre parte del club I borghi più belli d'Italia [5], che conta 149 borghi in tutto il territorio italiano.

Da Vedere

  • Abbazia di San Colombano (monastero e musei)
  • Castello Malaspina - Dal Verme
  • Parco del castello
  • Antico quartiere alto medievale Castellaro
Il Duomo
  • Duomo di Bobbio - Cattedrale di Maria Assunta (Palazzo Vescovile e Archivi storici Bobiensi)
  • Chiesa di San Lorenzo
  • Convento e Chiesa di San Nicola (ex chiesa e convento delle gianelline)
  • Palazzo Alcarini e della regina longobarda Teodolinda
  • Monastero e Chiesa di San Francesco
  • Santuario - Basilica della Madonna dell'Aiuto
  • Monastero di Santa Chiara (Clarisse)
  • Palazzo Comunale (sala auditorium, archivio storico e biblioteca)
  • Palazzo Olmi
  • Palazzo Malaspina
  • Palazzo Tamburelli e ostello comunale
  • Palazzo Brugnatelli
  • Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo o Ponte Vecchio)
  • Terme di Bobbio
  • Santuario della Madonna del Penice (in vetta al Monte Penice - festa la seconda domenica di settembre)
  • Passo del Penice

Escursioni

  • Via degli Abati (Via Romea e derivazione della Via Francigena - passeggiate a cavallo e trekking)
  • Sentiero Bobbio-Carana-Pietranera-Santuario di Brugnello (Corte Brugnatella) (passeggiate a cavallo e trekking)
  • Sentiero Bobbio-Carana-Santuario della Madonna della Guardia (Corte Brugnatella) (passeggiate a cavallo e trekking)
  • Sentiero Bobbio-Dezza-Passo del Brallo (Brallo di Pregola) (passeggiate a cavallo e trekking)
  • Sentiero medioevale per il Santuario del Monte Penice (escursioni a piedi e a cavallo)
  • Cascata termale del Carlone di San Cristoforo
  • Valle del Carlone
  • Bosco del Comune
  • Antico villaggio del Groppo
  • Fontana dei Ramari di Bobbio

Strutture Turistiche

Gastronomia

Nell'ambito della cucina piacentina, Bobbio occupa una posizione di rilievo potendo annoverare una serie di originali piatti tipici locali e dolci che si tramandano da molte generazioni:

  • maccheroni con l'ago (da calza) (farina, uova, olio, acqua);
  • pinoli alla ricotta o Pin da lesa (farina, patate, ricotta, bietole, uova e Grana Padano);
  • lasagne alla bobbiese (a strati con besciamella mista a sugo di carne e sugo di funghi);
  • stracotto alla bobbiese (con carne di manzo, burro, olio, aglio piacentino, farina, cipolla, vino rosso secco, sale, pepe, noce moscata, rosmarino, alloro, salvia, carote, sedano, salsa di pomodoro);
  • lumache bobbiesi in umido. vi è dedicata una sagra e si consumano la vigilia di Natale nei migliori ristoranti (lumache, cipolla, carote, porro, sedano, salsa di pomodoro, vino bianco, olio, burro, pepe);
  • torta di mandorle, tutto l'anno nei forni e pasticcerie di Bobbio (di tre tipi, croccante, ripiena e morbida);
  • torta la Sabbiosa
  • focaccia di Natale (farina, miele, lievito di birra, uova, uva sultanina, zucchero, burro, latte).
  • mostarda di frutta (pera, mela).

Bobbio si trova alle pendici dell'Appennino Ligure, nel territorio noto come Colli piacentini, zona Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) per la produzione di vini tipici quali: Gutturnio, Trebbianino Val Trebbia, Barbera, Bonarda, Ortrugo, Malvasia, Cabernet Sauvignon, Pinot spumante (altri: Riesling, Dolcetto, Moscato e Merlot).

Bobbio è famosa inoltre per i sui salumi: salami, coppe, pancette piacentini (Denominazione di Origine Protetta D.O.P), salamini di vario tipo, cotechini e zampone.

Musei e Centri Studi

  • Museo dell'Abbazia di San Colombano [6]
  • Museo della Città di Bobbio [7]
  • Museo etnografico val Trebbia (in località Cassolo) [8]
  • Centro Studi Palazzo Tamburelli

Biblioteche e Archivi

  • Centro Culturale Polivalente
  • Archivio storico comunale
  • Archivi storici Bobiensi (presso il Duomo di Bobbio)

Teatri

  • Auditorium Santa Chiara

Complessi Bandistici e Corali

Lapidi Commemorative

Informazioni Utili

Icona train t.gif Come Arrivare Icona Eventi.gif Eventi Icona dinner t.gif Dove Mangiare Icona dormire.gif Dove Dormire Icona asso t.gif Associazioni

Bibliografia

  • Michele Tosi Bobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi - G. Reposi (1978)
  • Bruna Boccaccia Bobbio Città d'Europa - Ed. Pontegobbo (2000) ISBN 8886754337
  • G. Pasquali Cento anni di storia bobbiese 1903-2003, da La Trebbia - Ed. La Trebbia ed Amici di San Colombano
  • R. Zanussi San Colombano d'Irlanda - Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
  • Vittorio Pasquali La Provincia di Bobbio Post napoleonica - Descrizione del territorio e dell'economia nell'anno 1814 - (Archivi di Stato di Torino: "Quadro del circondario di Bobbio", mazzo 44) - Ed. Amici di San Colombano
  • Bobbio. Nell'alto cuore del Medioevo. Dall'Abbazia alla città, Ed. Diabasis, collana "Belvedere guide" (2005)

Video

Link.pngVedi Anche: Altri video su Bobbio


Video artistico di Bobbio