GUIDA  Acceglio

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Foto Acceglio:
2012, 2009, 2008

Acceglio è situato nel Piemonte in Provincia di Cuneo. Il 15 agosto si festeggia il Patrono, Santa Maria Assunta. Tra gli edifici religiosi: Chiesa della Confraternita dell'Annunziata; Convento dei Cappuccini - Chiesetta di San Defendente.

Confina con i comuni di: Canosio, Prazzo, Bellino e Argentera.

Indice

Dove Mangiare

  • Pizzeria Il Portichetto, Borgo Villa, 31
  • Trattoria Della Gardetta, Borgo Chialvetta, 12
  • Trattoria La Barmo, Borgo Borgo Villa, 117/B
  • Trattoria La Tavernetta, Frazione Saretto, 6

Impianti Sportivi

  • Campo Polivalente Bocce - Pattinaggio, Piazza Nais
  • Impianti Sportivi Comunali, Via Provinciale. Campi Tennis e Calcio
  • Pista Fondo Sci Escursionismo, Località Frere, a Cascate Stroppo

Biblioteche

  • Biblioteca Civica

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1833) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Acceglio, com. nel mand. di Prazzo, prov. e div. di Cuneo, dioc. di Saluzzo, dipend. dal senato di Piemonte. Sotto gli uffizi d'intend. generale, di prefett., ipot. di Cuneo, d'insin. di s. Damiano, di posta di Dronero.

Sulla sponda sinistra del fiumicello Macra, che dà il nome a tutta una valle, sta Acceglio sur un cigliare alquanto elevato, detto ne' bassi tempi Cilium, o Icilium, ed Ocilium; esso fu pure chiamato Ocelum e Occellum, a cagione dei vari passaggi, che si aprono sulla sommità de' monti, da' quali è circondato; e secondo alcuni, per indicare la sua positura, che accenna alla Francia. Al di sotto di Acceglio vi è Ussòlo, che altre volte, chiamavasi anche Ocelum: e siccome da Acceglio si dipartono due strade opposte, l'una delle quali conduce nella valle di Bellino, l'altra nella valle di Stura; cosi il primo Ocelum, trovandosi nella parte superiore, fu detto Ocelum ad Macram superius, il secondo Ocelum ad Macram inferius. Questo comune, per essere situato nella parte più alta e più occidentale di essa, fu mai sempre considerato come un luogo militare importante. Di fatto eravi su quel sommo giogo una ben munita rocca, di cui si scorgono ancora i vecchi rottami. Da varii antichi monumenti, che in questo borgo si rinvennero, apparisce questa valle essere stata ascritta alla tribù Pollia romana. In una carta del 1028 vedesi, che Acceglio con gran parte della sua vallea fu dal marchese di Susa Manfredo Olderico, e da Berta sua moglie assegnato in dote alla badia da loro fondata delle benedittine di Caramagna. Nel 1142 venne in potere de' marchesi di Busca, estinta la quale dinastia, passò a' marchesi di Saluzzo, e per ultimo, in forza del trattato di Lione del 17 gennajo 1601, passò a Carlo Emanuele I, duca di Savoja, il quale diede Acceglio in contado alla famiglia Taffino di Savigliano.

Vanno soggette a questo comune le seguenti frazioni: Villar, Lanzetto, Ponte-Macra, Serretto, Chiapera, Frere, Prato-Rotondo: in quest'ultimo luogo stanziano alcuni preposti alle dogane con un ricevidore. Hannovi tre chiese parrocchiali, ed una confraternita: la parrocchia maggiore nell'interno del paese sacra a Maria Vergine assunta, che fu di recente riedificata ed abbellita: un'altra detta Della-Chiapera, a 2 ore di lontananza; ed una terza a un'ora e 1/2 nel luogo di Unerzio. Nel secolo XVII vi fu eretto un convento di cappuccini allo scopo di mantener salde nella fede cristiana le genti di questa, e delle valli vicine, infestate da un branco di eretici discesi dal Delfinato per ispargervi le false dottrine di Calvino. Vi sono aperte tre vie, che conducono in Francia, le quali possono soltanto praticarsi per mezzo di muli. Evvi un lago, denominato Vesaisa, profondissimo, dell'estensione di 600 metri, privo di pescagione, ma gradita dimora di molte anitre selvatiche. I monti, che si innalzano in questo territorio, sono cinque: quello appellato delle Monache, quello della Pansa, Soutron, Traverseira, e Stroppia, ne' quali monti trovaronsi più fiate ammassi di granati. Vi sono grassi paschi, con che si mantiene molto bestiame bovino, e numerose greggie, che formano la ricchezza principale del paese, così per la buona qualità della loro lana, come per la bontà de' caci, che vi si fanno, assai reputati. I prodotti cereali consistono in segala ed orzo: ma specialmente la segala vi fa ottima prova, ed è tenuta per la migliore del vecchio Piemonte. Questa terra può veramente dirsi la più ricca, e più popolata di tutta la valle per rapporto al suo commercio, se si eccettui Dronero. Il maggior traffico, che gli abitanti fanno, è colla Francia, ove di tempo in tempo alcuni di loro fissano la dimora. Vi sono due fiere all'anno, che fannosi in un prato, una a' 17 di maggio, l'altra a' 6 di ottobre: e vi si negozia unicamente del bestiame. Vi sono in uso i pesi, le misure, e le monete di Piemonte. Essendo l'aria, che vi si respira, saluberrima, gli abitanti sono robustissimi.

Il paese è a 6 miglia a ponente da Dronero, e 15 a libeccio da Saluzzo. Popolazione 1.800.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

ACCEGLIO volgarmente CELLE, borgo degli stati del re di Sardegna, divis. di Cuneo, prov. di Saluzzo, mandam. di Dronero, quasi alla sommità della valle del Maira. Quivi scavaronsi varii antichi monumenti, dai quali si rilevò avere quella valle appartenuto alla tribù Polia. Nei circostanti monti trovaronsi più volte ammassi di giacinti, che nella cristallizzazione somigliano ai granati. Vi si annoverano quasi 1600 abitanti. Sta 6 miglia a ponente da Dronero e 15 a libeccio da Saluzzo. Vi abbondano all' intorno soltanto i boschi ed i pascoli.