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Foto Prazzo:
2012, 2009, 2008

Prazzo è situato in Piemonte in Provincia di Cuneo. Il 25 luglio si festeggia il Patrono, San Giacomo. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Michele (in località San Michele); Parrocchiale di Santa Maria Annunziata (in località Prazzo Inferiore); Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano.

Confina con i comuni di: Canosio, Marmora, Stroppo, Elva, Bellino e Acceglio.

Biblioteche

  • Biblioteca Civica

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Le MinàS, Via Nazionale, 22

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1853) Goffredo Casalis così descrive Ussolo (che ora è una frazione di Prazzo):

USSOLO (Ocelum ad Macram inferius), com. nel mand. di Prazzo, prov. e div. di Cuneo, dioc. di Saluzzo. Dipende dal magistrato d'appello di Piemonte, intend. gen., trib. di prima cognizione, ipot. insin. di Cuneo, posta di Prazzo.

Sorge sulla cima di una montagna nella valle di Maira a maestrale di Cuneo da cui è distante ventidue miglia: di un solo miglio è la sua lontananza da Prazzo, e di un miglio e mezzo da Acceglio, luogo limitrofo colla Francia, verso ponente.

Il comune è composto di tre borgate, che sono Ussolo capoluogo, Maddalena e Vallone.

La sua strada comunale mette verso mezzodì nella strada maestra della valle di Maira.

Il suo territorio è bagnato dal fiume Maira, che nasce al dissopra di Acceglio, e discende con irregolare corso sin oltre alla città di Dronero; è fecondo di trote: s'ingrossa di un rivo che porta il nome di questo paese, e vi scorre nella direzione da borea ad ostro.

Sui balzi di questo comune veggonsi alcune selve e buoni pascoli.

Il suolo produce segale, orzo, ed anche frumento, ma in quantità non sufficiente pei bisogni degli abitanti, i quali mancano anche di combustibili, e sono costretti a procurarseli dalle selve di Prazzo. Il maggiore prodotto è quello del bestiame, e specialmente delle pecore e delle capre, il cui smercio fassi nella città di Dronero.

Oltre la chiesa parrocchiale vi esistono quattro oratorii campestri.

Gli abitanti sono robusti, costumati e solerti.

Cenni storici. Da antichi monumenti apparisce che la valle ove sta Ussolo era ascritta alla tribù Pollia romana. In una carta del 1028 vedesi che questo luogo con una grande parte della valle Mairana fu dal marchese Olderico Manfredo, e da Poerta sua moglie assegnato in dote alla badia da loro fondata de' Benedittini di Caramagna.

Gli ussolesi, e gli altri abitanti dei comuni superiori della predetta valle, nel 1264 si fecero con pubblico atto a comprovare le antiche usanze, e le buone consuetudini, ch'essi affermavano di godere legittimamente da lungo tempo. D'allora in poi il comune di Ussolo si trova sempre menzionato in lutti gli atti riguardanti la confederazione dei sopraccennati comuni sino al suo scioglimento sul finire del secolo XVI.

Estinta la dinastia dei marchesi di Busca, che sin dall'anno 1142 signoreggiavano quella valle, essa venne in potere dei marchesi di Saluzzo, dai quali passò alla Francia, e poi alla casa di Savoja.

Il duca Carlo Emanuele I eresse in feudo con titolo marchionale il comune di Ussolo unitamente a quello di Prazzo e di s. Michele, e ne diede l'investitura a Francesco Villa, gentiluomo ferrarese, cav. dell'ordine della SS. Nunziata. Gli ussolesi, e gli abitanti di s. Michele e di Prazzo confidando negli antichi loro privilegi, che erano stati confermati dallo stesso Duca, credettero di far valere le loro ragioni contro una tale infeudazione, e portarono la causa davanti alla camera ducale dei conti; ma quel tribunale troppo ligio alla volontà di Carlo Emanuele I rigettò le loro domande, adducendo per motivo della sua sentenza che il principe può in tutto disporre com'ei crede tornar più a vantaggio dello stato.

Dopo la morte del Villa avvenuta nell'anno 1645 furono separati da Ussolo i luoghi di Prazzo e s. Michele, che vennero conceduti in feudo col solo titolo comitale a Maurizio Filippo di Martiniana.

Ussolo venne poi eretto in contado a favore della famiglia Cani.

Popolazione 500.

Nella Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:

PREAZZO, volgarmente PRAZZO, vill. degli Stati del re di Sardegna, div. e prov. di Cuneo, capoluogo di mandam., presso la sinistra riva del Maira, 20 miglia a ponente da Cuneo e i8 a libeccio da Saluzzo, ai piedi delle Alpi.