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Foto Riparbella:
2012, 2009, 2008

Riparbella è situato in Toscana in Provincia di Pisa. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Giovanni Evangelista.

Confina con i comuni di: Cecina, Castellina Marittima, Lajatico, Chianni, Montecatini Val di Cecina e Montescudaio.

Indice

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Dove Mangiare

  • Ristorante La Cantina, Via XX Settembre, 10
  • Ristorante La Fattoria, Località Nocolino
  • Osteria La Pieve Vecchia, Località Pieve Vecchia, 12
  • Ristorante Pizzeria Bar Di L'Oliveta, Via Roma, 64

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Piazza G. Marconi, 1

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Avis Comunale Riparbella, Via Roma, 68
  • Misericordia di Ripabella, Caldanella, 5

Informazioni Utili

Icona train t.gif Come Arrivare

Memorie Storiche

Attilio Zuccagni-Orlandini nel suo Indicatore topografico della Toscana granducale (1856) così scrive:

RIPARBELLA. Capoluogo. Castello degli Arcivescovi di Pisa, poi dei Pisani, ai quali lo tolsero a forza i Fiorentini nel 1447. Siede in un poggio ricoperto di ricche ulivete, e soprastante alla destra riva della Cecina. Salendovi per la parte di levante s'incontrano prima due Oratorii, uno dedicato alla Vergine, l'altro a s. Celestino. Biforcasi poi la via principale, e sulla sinistra vedesi un arco o porticciola. Nel centro del castello è una piazza con pubblica cisterna; in un lato vedesi apposto ad una casa privata il pubblico orologio. Poco al disotto è la Chiesa parrocchiale (V. Atl. Tosc.).

Mentre nella Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:

RIPARBELLA, picciolo villaggio delle Maremme toscane, nel territorio di Volterra, prov. di Pisa, presso la destra riva del Cecina, 10 miglia a ponente da Volterra, 3 ad ostro da Orciatico e 7 a greco dalla torre di Vada in riva al mare Tirreno, in sito cinto da quasi tutte le parti da boschi, e quindi non ventilato, per cui in estate l'aria vi è poco buona, e pessima n'è l'acqua. Confina con le comunità di Casaglia e della Castellina, nonchè colla macchia di Vada. Era altrevolte un castello fortissimo e fu preso per forza dai Fiorentini nel 1447. Ha una popolazione di circa 1,100 abitanti, sparsi sopra una superficie di 29 miglia quadrate. Nelle vicine montagne si trovano molti filoni di serpentino, pietra durissima che può sostenere il paragone coll'orientale, ma sono tutti di mediocre grandezza. In una pendice che guarda a libeccio trovasi una fonte chiamata il Bagnuolo, alla quale i Maremmani concorrono in primavera per curarsi o guarentirsi dalla scabbia. Quell'acqua è fredda, insipida e senza odore: sfumata lascia una incrostatura di scagliette di amianto.