GUIDA  Natale

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* '''[[Castelsilano|Castelsilano (Crotone, Calabria)]]''': riecheggia in tutti i rioni il crepitio delle ''focare'', i caratteristici falò accesi la notte di Natale per scaldare il Bambin Gesù.
 
* '''[[Castelsilano|Castelsilano (Crotone, Calabria)]]''': riecheggia in tutti i rioni il crepitio delle ''focare'', i caratteristici falò accesi la notte di Natale per scaldare il Bambin Gesù.
 
* Festa del Maio - '''[[Baiano|Baiano (Napoli, Campania)]]''': squadre di fedeli del Santuario di Santo Stefano, gareggiano nella ricerca del castagno più grande (dal latino ''magis/ maius'' = il più grande) da issare e dare alle fiamme, il 26 dicembre, sul piazzale antistante la chiesa.   
 
* Festa del Maio - '''[[Baiano|Baiano (Napoli, Campania)]]''': squadre di fedeli del Santuario di Santo Stefano, gareggiano nella ricerca del castagno più grande (dal latino ''magis/ maius'' = il più grande) da issare e dare alle fiamme, il 26 dicembre, sul piazzale antistante la chiesa.   
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* Nott de Bisò - '''[[Faenza|Faenza ( Ravenna, Emilia Romagna)]]''': atto conclusivo del Palio del Niballo, il cui rione vincente, il 5 gennaio, ha diritto a dar fuoco al fantoccio (niballo) rappresentante Annibale (assunto a simbolo delle avversità della vita), mentre gli astanti brindano con il ''Bisò'' (varietà locale del vin brulè) servito nelle gotti (le raffinate ciotole di ceramica faentina).
 
* 'Ndocciata - '''[[Agnone|Agnone (Isernia, Molise)]]''': costumanze contadine e spiritualità popolare si fondono in questa parata, dove, il giorno della vigilia, gruppi di uomini, vestiti di un mantello nero a ruota e portando in spalla ventagli di '''ndoccie'' (torce fatte con listelli di tronco d'abete) raggiungono piazza Plebiscito, scortati da enormi carri celebranti il mondo bucolico. Atto conclusivo della processione è un falò dal valore catartico, per cancellare le avversità dell'anno trascorso.
 
* 'Ndocciata - '''[[Agnone|Agnone (Isernia, Molise)]]''': costumanze contadine e spiritualità popolare si fondono in questa parata, dove, il giorno della vigilia, gruppi di uomini, vestiti di un mantello nero a ruota e portando in spalla ventagli di '''ndoccie'' (torce fatte con listelli di tronco d'abete) raggiungono piazza Plebiscito, scortati da enormi carri celebranti il mondo bucolico. Atto conclusivo della processione è un falò dal valore catartico, per cancellare le avversità dell'anno trascorso.
 
* La Faglia - '''[[Oratino|Oratino (Campobasso, Molise)]]''': un'altissima fiaccola (12 metri circa), il cui allestimento impegna per giorni una quarantina di volontari che danno vita a un rito dai marcati richiami pagani.       
 
* La Faglia - '''[[Oratino|Oratino (Campobasso, Molise)]]''': un'altissima fiaccola (12 metri circa), il cui allestimento impegna per giorni una quarantina di volontari che danno vita a un rito dai marcati richiami pagani.       
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===Mercatini===
 
===Mercatini===
 
* '''[[Busto Arsizio|Busto Arsizio (Varese, Lombardia)]]''': all'interno del grandioso Museo del Tessile il caratteristico intreccio di chalet di legno dove sono esposti dolci natalizi e addobbi tipici della zona.  
 
* '''[[Busto Arsizio|Busto Arsizio (Varese, Lombardia)]]''': all'interno del grandioso Museo del Tessile il caratteristico intreccio di chalet di legno dove sono esposti dolci natalizi e addobbi tipici della zona.  
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* '''[[Moggio Udinese|Moggio Udinese (Udine, Friuli Venezia Giulia)]]''': tra gli archi decorati del centro prende forma il Mercatino Carinziano, animato da variopinte bancarelle che espongono oggettistica natalizia, artigianato e dolci friulani e carinziani.
  
 
===Presepi Viventi===
 
===Presepi Viventi===
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* '''[[Meldola|Meldola (Forlì-Cesena, Emilia Romagna)]]''': inscenato a Santo Stefano e all'Epifania, cui fanno da colonna sonora le nenie tradizionali cantate dai Pasqualotti.
 
* '''[[Arcinazzo Romano|Arcinazzo Romano (Roma, Lazio)]]''': l'etica e le forme della civiltà contadina di fine ottocento, quando la città si chiamava ancora Ponza, s'intrecciano con il tema della Natività, in un mix di tradizione pagana e senso cristiano.  
 
* '''[[Arcinazzo Romano|Arcinazzo Romano (Roma, Lazio)]]''': l'etica e le forme della civiltà contadina di fine ottocento, quando la città si chiamava ancora Ponza, s'intrecciano con il tema della Natività, in un mix di tradizione pagana e senso cristiano.  
 
* '''[[Corchiano|Corchiano (Viterbo, Lazio)]]''': lega il suo particolare fascino alla location della vallata costellata di grotte etrusche, in cui riecheggia la voce fuoricampo che descrive le varie scene.     
 
* '''[[Corchiano|Corchiano (Viterbo, Lazio)]]''': lega il suo particolare fascino alla location della vallata costellata di grotte etrusche, in cui riecheggia la voce fuoricampo che descrive le varie scene.     
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* Bacio del Bambino - '''[[Lama dei Peligni|Lama dei Peligni (Chieti, Abruzzo)]]''': un pellegrinaggio nel cuore del Parco Nazionale della Majella che i fedeli lamesi fanno da tre secoli, il giorno dell' Epifania, per baciare la statua di Gesù Bambino, portato, secondo la tradizione, da un frate francescano dalla Terra Santa.
 
* Bacio del Bambino - '''[[Lama dei Peligni|Lama dei Peligni (Chieti, Abruzzo)]]''': un pellegrinaggio nel cuore del Parco Nazionale della Majella che i fedeli lamesi fanno da tre secoli, il giorno dell' Epifania, per baciare la statua di Gesù Bambino, portato, secondo la tradizione, da un frate francescano dalla Terra Santa.
 
* Squilla - '''[[Lanciano|Lanciano (Chieti, Abruzzo)]]''': è il nome della campanella della torre civica, simbolo di pace e fratellanza, al cui rintocco, il 23 dicembre, iniziano a suonare tutte le altre campane del paese, mentre i lancianesi rincasano per baciare i loro familiari e scambiarsi doni.
 
* Squilla - '''[[Lanciano|Lanciano (Chieti, Abruzzo)]]''': è il nome della campanella della torre civica, simbolo di pace e fratellanza, al cui rintocco, il 23 dicembre, iniziano a suonare tutte le altre campane del paese, mentre i lancianesi rincasano per baciare i loro familiari e scambiarsi doni.
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* Comacchio...Un Presepe d'Acqua - '''[[Comacchio|Comacchio (Ferrara, Emilia Romagna)]]''': uno spettacolo di fontanelle d'acqua colorata e di giochi di luce dà vita alle sagome dei protagonisti della Natività, sullo sfondo dei canali del centro. L'unico presepe d'acqua in Italia. 
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* Donviccia - '''[[Lizzano in Belvedere|Lizzano in Belvedere (Bologna, Emilia Romagna)]]''': termine che indica i doni della Befana (''viccia'' = vecchia), quelli che i giovani del posto vanno a raccogliere di casa in casa, accompagnati dal carro del Vecchione trainato da buoi, ricambiando la generosità delle persone con canti augurali.
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* Festa della Pasquella - '''[[Cervia|Cervia (Ravenna, Emilia Romagna)]]''': rito tipico della provincia romagnola, di derivazione pagana, in seguito associato all'Epifania, che vede i cosiddetti Pasqualotti andare alla questua di doni strimpellando antichi strumenti. 
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* Presepe della Marineria - '''[[Cesenatico|Cesenatico (Forlì-Cesena, Emilia Romagna)]]''': allestito nella settimana di Natale sulle antiche imbarcazioni del Museo della Marineria, con trentacinque statue a grandezza naturale ispirate ai protagonisti della vita marinara. 
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* Borghi e Presepi - '''[[Sutrio|Sutrio (Udine, Friuli Venezia Giulia)]]''': un ricco assortimento di presepi artigianali, disseminati nei borghi, sotto i portoni, nei cortili e nelle stesse abitazioni, cui si aggiunge il presepe animato di Teno, visitabile tutto l'anno. 
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* Epifania del Tallero - '''[[Gemona del Friuli|Gemona del Friuli (Udine, Friuli Venezia Giulia)]]''': spirito natalizio e tradizione medievale formano il felice binomio che connota questa sfilata in costume, cui prende parte l'intera comunità, Sindaco in testa. Evento nell'evento è la rievocazione della consegna del Tallero nelle mani del Capitano del Popolo, presso la Loggia. 
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* Maitunate - '''[[Casacalenda|Casacalenda (Campobasso, Molise)]]''': sono canti augurali per salutare il nuovo giorno (''maitunate'' = mattinata), accompagnati dal suono del ''bufù'', una sorta di tamburo a frizione. Un rituale che si rinnova il 31 dicembre e il 6 gennaio.
 
* Maitunate - '''[[Casacalenda|Casacalenda (Campobasso, Molise)]]''': sono canti augurali per salutare il nuovo giorno (''maitunate'' = mattinata), accompagnati dal suono del ''bufù'', una sorta di tamburo a frizione. Un rituale che si rinnova il 31 dicembre e il 6 gennaio.
 
* Natale fra i Trulli - '''[[Alberobello|Alberobello (Bari, Puglia)]]''': tra le pittoresche abitazioni dal tetto conico del quartiere Aia (la parte più antica del comune), recuperato nella veste di fine 800 mediante l'illuminazione con torce e lumi a petrolio, si dà vita a una processione in costume che si conclude ai piedi dello splendido Castello normanno.   
 
* Natale fra i Trulli - '''[[Alberobello|Alberobello (Bari, Puglia)]]''': tra le pittoresche abitazioni dal tetto conico del quartiere Aia (la parte più antica del comune), recuperato nella veste di fine 800 mediante l'illuminazione con torce e lumi a petrolio, si dà vita a una processione in costume che si conclude ai piedi dello splendido Castello normanno.   

Versione delle 18:16, 5 dic 2007

La tradizione del Natale occupa un ruolo centrale tra i caratteri identitari della cultura italiana. Questa pagina mette in evidenza le manifestazioni di maggior rilievo, in particolare quelle in cui risaltano i tratti specifici del singolo comune. Le diverse modalità di celebrare il Natale si raggruppano per lo più in tre grandi categorie: presepe vivente, falò e mercatini artigianali.

Indice

Falò

  • Nereto (Teramo, Abruzzo): una catasta di legno tenuta accesa per tutta la settimana di Natale, un rito legato all'antica tradizione dei fuochi solstiziali d'inverno, diffusissima nella regione.
  • Nemoli (Potenza, Basilicata): enormi tronchi che bruciano ininterrottamente da Natale all'Epifania al suono delle zampogne e delle ciarmedd (= ciaramelle) dei suonatori che si aggirano per i vicoli del centro storico.
  • Castelsilano (Crotone, Calabria): riecheggia in tutti i rioni il crepitio delle focare, i caratteristici falò accesi la notte di Natale per scaldare il Bambin Gesù.
  • Festa del Maio - Baiano (Napoli, Campania): squadre di fedeli del Santuario di Santo Stefano, gareggiano nella ricerca del castagno più grande (dal latino magis/ maius = il più grande) da issare e dare alle fiamme, il 26 dicembre, sul piazzale antistante la chiesa.
  • Nott de Bisò - Faenza ( Ravenna, Emilia Romagna): atto conclusivo del Palio del Niballo, il cui rione vincente, il 5 gennaio, ha diritto a dar fuoco al fantoccio (niballo) rappresentante Annibale (assunto a simbolo delle avversità della vita), mentre gli astanti brindano con il Bisò (varietà locale del vin brulè) servito nelle gotti (le raffinate ciotole di ceramica faentina).
  • 'Ndocciata - Agnone (Isernia, Molise)': costumanze contadine e spiritualità popolare si fondono in questa parata, dove, il giorno della vigilia, gruppi di uomini, vestiti di un mantello nero a ruota e portando in spalla ventagli di ndoccie (torce fatte con listelli di tronco d'abete) raggiungono piazza Plebiscito, scortati da enormi carri celebranti il mondo bucolico. Atto conclusivo della processione è un falò dal valore catartico, per cancellare le avversità dell'anno trascorso.
  • La Faglia - Oratino (Campobasso, Molise): un'altissima fiaccola (12 metri circa), il cui allestimento impegna per giorni una quarantina di volontari che danno vita a un rito dai marcati richiami pagani.

Mercatini

  • Busto Arsizio (Varese, Lombardia): all'interno del grandioso Museo del Tessile il caratteristico intreccio di chalet di legno dove sono esposti dolci natalizi e addobbi tipici della zona.
  • Moggio Udinese (Udine, Friuli Venezia Giulia): tra gli archi decorati del centro prende forma il Mercatino Carinziano, animato da variopinte bancarelle che espongono oggettistica natalizia, artigianato e dolci friulani e carinziani.

Presepi Viventi

  • Meldola (Forlì-Cesena, Emilia Romagna): inscenato a Santo Stefano e all'Epifania, cui fanno da colonna sonora le nenie tradizionali cantate dai Pasqualotti.
  • Arcinazzo Romano (Roma, Lazio): l'etica e le forme della civiltà contadina di fine ottocento, quando la città si chiamava ancora Ponza, s'intrecciano con il tema della Natività, in un mix di tradizione pagana e senso cristiano.
  • Corchiano (Viterbo, Lazio): lega il suo particolare fascino alla location della vallata costellata di grotte etrusche, in cui riecheggia la voce fuoricampo che descrive le varie scene.
  • Greccio (Rieti, Lazio): qui, nel 1223, nella zona di Monte Lacerone, per opera di San Francesco nacque il primo presepe della storia. Un evento rievocato con una lunga fiaccolata in costume che si conclude nel luogo dove il santo si ritirò in eremitaggio e dove sorge una cappellina in suo ricordo.
  • Comunanza (Ascoli Piceno, Marche): nell'intero borgo si ricreano i luoghi e i ritmi di vita della Betlemme di duemila anni fa, coinvolgendo circa 400 personaggi in costume d'epoca.
  • Falerone (Ascoli Piceno, Marche): le rovine della colonia romana di Falerio Picenus fanno da sfondo alla ricostruzione storica, assai fedele nella cura dei dialoghi e dei costumi.
  • Frontone (Pesaro-Urbino, Marche): insieme ai luoghi della Natività, spazio ai suoni e ai colori delle antiche botteghe in un'atmosfera di luce rarefatta creata con torce e bracieri.
  • Poggio San Marcello (Ancona, Marche): natura e storia s'intrecciano in questa rappresentazione accompagnata dal fragore della cascata che si getta nel ruscello e il cui ricavato del biglietto è destinato in beneficenza.
  • Crispiano (Taranto, Puglia): trecento figuranti con i tradizionali costumi d'epoca, calati nell'incantevole teatro naturale delle grotte del Vallone, rivisitato in chiave alpina attraverso l'utilizzo di neve artificiale.
  • Agira (Enna, Sicilia): una processione nella parte alta del paese, tra i suoni e i colori delle tradizionali botteghe di fabbri e falegnami, conclusa ai piedi dello splendido Castello normanno.
  • Giulianova (Teramo, Abruzzo): un cammino dalla stalla al tempio di Gerusalemme che abbraccia la vita di Gesù dalla nascita fino ai dodici anni.

Varie

  • Bacio del Bambino - Lama dei Peligni (Chieti, Abruzzo): un pellegrinaggio nel cuore del Parco Nazionale della Majella che i fedeli lamesi fanno da tre secoli, il giorno dell' Epifania, per baciare la statua di Gesù Bambino, portato, secondo la tradizione, da un frate francescano dalla Terra Santa.
  • Squilla - Lanciano (Chieti, Abruzzo): è il nome della campanella della torre civica, simbolo di pace e fratellanza, al cui rintocco, il 23 dicembre, iniziano a suonare tutte le altre campane del paese, mentre i lancianesi rincasano per baciare i loro familiari e scambiarsi doni.
  • Comacchio...Un Presepe d'Acqua - Comacchio (Ferrara, Emilia Romagna): uno spettacolo di fontanelle d'acqua colorata e di giochi di luce dà vita alle sagome dei protagonisti della Natività, sullo sfondo dei canali del centro. L'unico presepe d'acqua in Italia.
  • Donviccia - Lizzano in Belvedere (Bologna, Emilia Romagna): termine che indica i doni della Befana (viccia = vecchia), quelli che i giovani del posto vanno a raccogliere di casa in casa, accompagnati dal carro del Vecchione trainato da buoi, ricambiando la generosità delle persone con canti augurali.
  • Festa della Pasquella - Cervia (Ravenna, Emilia Romagna): rito tipico della provincia romagnola, di derivazione pagana, in seguito associato all'Epifania, che vede i cosiddetti Pasqualotti andare alla questua di doni strimpellando antichi strumenti.
  • Presepe della Marineria - Cesenatico (Forlì-Cesena, Emilia Romagna): allestito nella settimana di Natale sulle antiche imbarcazioni del Museo della Marineria, con trentacinque statue a grandezza naturale ispirate ai protagonisti della vita marinara.
  • Borghi e Presepi - Sutrio (Udine, Friuli Venezia Giulia): un ricco assortimento di presepi artigianali, disseminati nei borghi, sotto i portoni, nei cortili e nelle stesse abitazioni, cui si aggiunge il presepe animato di Teno, visitabile tutto l'anno.
  • Epifania del Tallero - Gemona del Friuli (Udine, Friuli Venezia Giulia): spirito natalizio e tradizione medievale formano il felice binomio che connota questa sfilata in costume, cui prende parte l'intera comunità, Sindaco in testa. Evento nell'evento è la rievocazione della consegna del Tallero nelle mani del Capitano del Popolo, presso la Loggia.
  • Maitunate - Casacalenda (Campobasso, Molise): sono canti augurali per salutare il nuovo giorno (maitunate = mattinata), accompagnati dal suono del bufù, una sorta di tamburo a frizione. Un rituale che si rinnova il 31 dicembre e il 6 gennaio.
  • Natale fra i Trulli - Alberobello (Bari, Puglia): tra le pittoresche abitazioni dal tetto conico del quartiere Aia (la parte più antica del comune), recuperato nella veste di fine 800 mediante l'illuminazione con torce e lumi a petrolio, si dà vita a una processione in costume che si conclude ai piedi dello splendido Castello normanno.
  • Festa della Famiglia - Bultei (Sassari, Sardegna): così chiamata perché l'usanza in essa contenuta di benedire i pani tipici del mondo contadino, la pertusitta, e di quello pastorale, zuada e cabude, è il retaggio di un'antica tradizione legata al su cabude (pane a forma di corona), con cui il capofamiglia incoronava a scopo augurale il figlio primogenito.
  • Battesimo di Gesù - Piana degli Albanesi (Palermo, Sicilia): un rituale in uso tra gli osservanti della liturgia greco-albanese, durante la quale l'officiante immerge la croce per tre volte in una vasca, allestita nei presi dell'altare. Alla terza volta viene liberata una colomba, simbolo dello Spirito Santo.
  • L'accensione dell'Albero - Gubbio (Perugia, Umbria): oltre 650 metri d'altezza, più di settecento luci (comprese quelle dell'enorme stella cometa che lo sovrasta), due mesi e mezzo il tempo impiegato per allestirlo...sono i numeri dell'Albero di Natale di Gubbio, il più grande del mondo, che da ventisei anni, per tutto il periodo natalizio, illumina le pendici del Monte Ingino, sacro per gli eugubini. Nell'immancabile rito dell'accensione (alla vigilia dell'Immacolata), dal forte richiamo turistico si rinnova ogni volta un messaggio di pace e di fratellanza (rafforzato dai luoghi francescani del monte).