GUIDA Antrodoco
(→Musei) |
(→Musei) |
||
| Riga 60: | Riga 60: | ||
:si trova al piano terra del Palazzo Blasetti, sede municipale del Comune di Antrodoco. E' stato allestito nel 1985, ed è una delle attrazioni del comune di Antrodoco. Su 300 metri quadri, in quattro sale si possono ammirare divise e materiali di vario genere in dotazione all'Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria. La parte più importante della mostra è costituita da materiale in dotazione agli Alpini, ma ovviamente sono presenti i reperti appartenenti a tutte le forze militari: Aeronautica, Marina, Artiglieria, Bersaglieri e Paracadutisti. | :si trova al piano terra del Palazzo Blasetti, sede municipale del Comune di Antrodoco. E' stato allestito nel 1985, ed è una delle attrazioni del comune di Antrodoco. Su 300 metri quadri, in quattro sale si possono ammirare divise e materiali di vario genere in dotazione all'Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria. La parte più importante della mostra è costituita da materiale in dotazione agli Alpini, ma ovviamente sono presenti i reperti appartenenti a tutte le forze militari: Aeronautica, Marina, Artiglieria, Bersaglieri e Paracadutisti. | ||
*[[/Museo della Città]] | *[[/Museo della Città]] | ||
| − | : Il Museo Lin Delija - Carlo Cesi | + | : Il Museo '''Lin Delija''' (pittore albanese esule e cittadino antrodocano d'adozione scomparso nel 1994) - '''Carlo Cesi''' (incisore e pittore del 1600 nato ad Antrodoco) è nato dal progetto Talasio della Prof.ssa Silvia Cuppini e dall'opera dell'Architetto museale Roberto Bua. |
| + | |||
| + | Il museo, ospitato all'interno dell'antico '''Convento di S. Chiara''', e che di esso mantiene il caratteristico impianto romano, si articola in un percorso di sei stanze in cui i lavori di due artisti sono esposti insieme e organizzati per tematiche. I passaggi da una stanza all'altra sono segnati da spunti di lettura sul mito dell'eterno ritorno, a sottolineare come entrambi artisti, così divisi dal teampo, ma uniti dal luogo possono far parte oggi del medesimo patrimonio culturale. | ||
==Biblioteche== | ==Biblioteche== | ||
Versione delle 00:06, 22 nov 2010
| Pagine Utili sul Comune |
|---|
| Scheda su Antrodoco |
| Mappa Interattiva |
| Siti antrodocani |
| Amministrazione Comunale |
| Statistiche su Antrodoco |
| Inserisci Bollino Wiki |
| Concorso Fotografico |
|---|
| Foto Antrodoco: 2012, 2009, 2008 |
Antrodoco è situato nel Lazio, ai confini con l'Abruzzo, in Provincia di Rieti. Il 26 luglio si festeggia il Patrono, Sant'Anna. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta; Chiesa di Santa Maria Extra Moenia; Santuario della Madonna delle Grotte.
Confina con i comuni di: Micigliano, Fiamignano, Posta, Borbona, Borgo Velino, Petrella Salto, Cagnano Amiterno e Scoppito.
Indice |
Frazioni
- Rocca di Fondi
- Fino al 1808 fu un comune indipendente. Si trova sulle pendici del monte Nuria ( m. 1880 ) a 5 km dal centro di Antrodoco. Da vedere: Chiesa di Santa Maria Assunta.
- Rocca di Corno
- Appartiene al comune di Antrodoco da 1750. Dista da Antrodoco 10 km, e si trova all'altezza 950 metri s.l.m.
- Vignola
- In questa frazione si trova la Chiesa di Santa Maria Maddalena e il primo ospedaletto della zona, costruiti addirittura nel 1373.
- Proprio a Vignola si svolse la prima battaglia del Risorgimento Italiano 7 - 9 marzo 1821. Il generale Guglielmo Pepe, a capo delle truppe del Regno di Napoli, fu sconfitto dalle truppe austriache commandate dal barone Giovanni Maria Frimont. Il barone, con R.D. del 30 novembre 1821 del re Ferdinando I° di Borbone, fu insignito, per questa vittoria, del titolo trasmissibile di Principe di Antrodoco.
Storia
Antrodoco è noto già nelle fonti classiche, dei greci e dei romani. Strabone lo chiama Vicus Interocrea, nell'itinerario di Antonio Pio è detto Interocrea Urbs (II sec. d.C.).
Nell'Alto Medioevo era Gastaldato Interocrino del Ducato Longobardo di Spoleto (VII - VIII sec.) Il controllo strategico della rocca sulla valle del Velino rese questo centro molto importante nei conflitti fra il Papato e il Regno di Napoli.
Nella bolla papale del 1154 di Lucio III è detto Intrethoco.
Federico II di Svevia lo nominò Arx Munitissima (1233) e dopo l'assedio della vicina Abbazia dei Santi Quirico e Giulitta s'impossessò della rocca, facendone un presidio militare. Nel 1349 viene fondata la Collegiata, attuale Duomo e così nasce il primo nucleo urbano. Nel 1349 Antrodoco entra nella storia aquilana diventandone ""demanio"".
Ferdinando d'Aragona nel 1955 la chiama Urbs Fidelissima. Con Carlo V D'Asburgo la città viene donata in feudo al generale D'Orange, e successivamente passa per eredità o per aquisto alle famiglie Savelli, Bandini e Giugni.
In seguito allo sviluppo del Santuario della Madonna delle Grotte (1601), nel 1612 la cittadina di dota del Monastero delle Clarisse di Santa Chiara, segno di vivacità economica e culturale.
Nel 1621 appare per la prima volta il nome Antredoco in un testo sulle acque curative termali dello studioso aquilano Salvatore Massonio.
Nel 1703 un terremoto distrusse la città, così come è riportato nel registro parrocchiale: lapis super lapidem nullus relictus est, ma gli abitanti ebbero la forza di volontà di ricostruire il paese e di dotarlo di nuovi edifici.
Nel 1799 ci fu un'insurrezione sanfedista in difesa del Borbone Re di Napoli contro una guarnigione della Francia rivoluzionaria che attraversava le Gole di Antrodoco. Nelle stesse nel marzo 1821 il generale Guglielmo Pepe venne sconfitto in una storica battaglia dalle truppe della Santa Alleanza.
Nel 1948 alcuni cittadini antrodocani furono processati e condannati a morte per l'adesione al movimento risorgimentale italiano.
Nel 1862 ci fu una grande alluvione che distrusse tantissime abitazioni, fra le quali il Convento di Sant'Anna.
Il 30 ottobre 1883 venne inaugurato ultimo tratto della ferrovia Sulmona - Terni, fra Rocca di Corno e il capoluogo umbro.
Nel 1926 Antrodoco viene annesso alla nuova provincia di Rieti, e così entra a far parte della regione Lazio.
Ultima distruzione della città risale ai bombardamenti del 1944 quando furono rasi al suolo molti edifici civili e religiosi.
Da Vedere
- La Rocchetta
- Duomo - Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
- Chiesa di Santa Maria Extra Moenia
- Santuario della Madonna delle Grotte
- Chiesa di Sant'Agostino
- Piazza del Popolo.
- Terme
Musei
- Museo Militare
- si trova al piano terra del Palazzo Blasetti, sede municipale del Comune di Antrodoco. E' stato allestito nel 1985, ed è una delle attrazioni del comune di Antrodoco. Su 300 metri quadri, in quattro sale si possono ammirare divise e materiali di vario genere in dotazione all'Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria. La parte più importante della mostra è costituita da materiale in dotazione agli Alpini, ma ovviamente sono presenti i reperti appartenenti a tutte le forze militari: Aeronautica, Marina, Artiglieria, Bersaglieri e Paracadutisti.
- Il Museo Lin Delija (pittore albanese esule e cittadino antrodocano d'adozione scomparso nel 1994) - Carlo Cesi (incisore e pittore del 1600 nato ad Antrodoco) è nato dal progetto Talasio della Prof.ssa Silvia Cuppini e dall'opera dell'Architetto museale Roberto Bua.
Il museo, ospitato all'interno dell'antico Convento di S. Chiara, e che di esso mantiene il caratteristico impianto romano, si articola in un percorso di sei stanze in cui i lavori di due artisti sono esposti insieme e organizzati per tematiche. I passaggi da una stanza all'altra sono segnati da spunti di lettura sul mito dell'eterno ritorno, a sottolineare come entrambi artisti, così divisi dal teampo, ma uniti dal luogo possono far parte oggi del medesimo patrimonio culturale.
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Corso Roma c/o Scuola forestale
Lapidi Commemorative
- Lapide Umbilicus Italiae (nella Chiesa Santa Maria Extra Moenia)
Informazioni Utili
Galleria Foto
Video






