GUIDA  Cassano Magnago

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Foto Cassano Magnago:
2012, 2009, 2008
Chiesa di Santa Maria del Cerro
Piazza Santa Maria
Chiesa di San Giulio

Cassano Magnago è situato nella Lombardia nella Provincia di Varese. Il 3 maggio si festeggia il Patrono, Santa Croce. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale di San Giulio; Chiesa di San Pietro; Chiesa di Santa Maria.

Confina con i comuni di: Oggiona con Santo Stefano, Carnago, Gallarate, Cairate, Busto Arsizio, Fagnano Olona e Cavaria con Premezzo.


Indice

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Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via G. Ungaretti, 2


Complessi Bandistici

  • Corpo Musicale Cassanese

Informazioni Utili

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Bibliografia

  • Cassano Magnago. Dal tempo della Bell'Epoque alle soglie del Terzo Millennio, Flavio Marelli, Ed. Macchione (2004)

Memorie Storiche

Il libro Antiquario della Diocesi di Milano (1828) così riporta:

CASSANO MAGNAGO è lontano circa un miglio da Gallarate. Sul delizioso colle di questo paese vi fu fabbricalo nel secolo X11I un castello dall'arcivescovo Ottone Visconti, la di cui effigie si vede in una testa riposta nel muro di detto castello. Questo era posseduto dalla famiglia Visconti, che era feudataria di detto luogo; ora però è goduto da quattro compadroni del paese. Nel 1570 in occasione di visita pastorale dormì s. Carlo in una stanza tuttora esistente a mezzogiorno di detto castello. Trovando riposte alcune preziose reliquie, fra le quali una sacra spina, ottenne da Gaspare Visconti proprietario di esse, che fossero donate alla chiesa parrocchiale di santa Maria, per esporle come si espongono, alla pubblica venerazione. Queste furono portate da Colonia da Princivallo Visconti.

Pretendono alcuni che Cassano derivi da Casa Sana, non avendo mai serpeggiata la peste in questo paese, attesa la purezza ed elasticità dell'aria che domina su quell'alta vetta. È diviso in due parrocchie; l'una sotto il titolo di s. Giulio, e comprende la metà della porzione inferiore del paese, l'altra chiamata di santa Maria del Cerro, che abbraccia l'altra porzione inferiore, e tutto l'allungo superiore della collina. Anticamente non esisteva che la sola parrocchia di santa Maria del Cerro: ciò si rileva dalla straordinaria antichità del fabbricato di detta chiesa, dall'avere ingerenza negli antichi legati il solo parroco di santa Maria, e dal privilegio che aveva la sola parrocchia di santa Maria di fare la processione del Corpus Domini.

Anzi in un documento del secolo XV si trova nominata Contrata Magnaghi la contrada che attualmente costituisce la parrocchia di s. Giulio; e la parte che forma la parrocchia di santa Maria viene chiamata Contrata s. Mariae apud Cerrum Cassani. Le pareti di quest'ultima chiesa sono tutte coperte di pitture fatte dal Morazzoni per disposizione testamentaria nel 1597 di Princivallo Visconti, le quali pitture rimasero intatte nel ristauro che ora si fece di quella chiesa, anzi si dovrebbe dire rinnovazione, dovuta alle cure indefesse dell'attuale sig. curato Ignazio Bianchi.

Si chiama poi santa Maria del Cerro, attesa una pianta di cerro chiamata dai botanici Quercus fastigiata, la quale deve avere esistito niente meno da sette od otto secoli, avendo essa avuto forza di dare, come la quercia di Teofilo, il nome alla parrocchia da quattro secoli a questa parte, come si legge dai documenti di que' tempi. Questa memorabile pianta da alcuni anni non esiste più, essendo stata rovesciata dai turbini.

La famiglia Gagnola, descritta nella matricola degli Ordinarj, abita in questo paese già da cinque secoli e mezzo, ed ora si è quivi ampliata assai.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

CASSANO MAGNAGO, vill. di Lombardia, nella prov. di Milano, dist. di Gallarate, sopra ameno colle, abbondante di viti che producono ottimi vini. Quivi cominciano le deliziose e fertili colline del Milanese, che verso occidente e maestro prolungansi sino al Verbano ed al lago di Varese. Eravi un forte castello, ora ridotto a campestre abitazione; venne fabbricato nel XIII secolo dall'arcivescovo Otto Visconti; la sua testa in marmo si vede tuttora incassata in un muro. Benché vi si annoverino appena 1,600 abitanti, questa terra è divisa in due parrocchie, san Giulio e santa Maria del Cerro; le pareti di quest'ultima chiesa, antica di otto secoli, sono tutte coperte di pitture fatte dal Morazzoni per testamentaria disposizione di Princivallo Visconti nel 1597. La denominazione del Cerro le deriva da una vicina pianta (Quercus fastigiata), che sino dall'origine della stessa chiesa ivi esisteva; non è guari fu rovesciata da un uragano.