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Foto Cervino:
2012, 2009, 2008

Cervino è situato in Campania in Provincia di Caserta. Il 15 aprile si festeggia il Patrono, San Vincenzo Ferreri. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di Santa Maria delle Grazie; Chiesa di Sant'Anna alla Vittoria.

Confina con i comuni di: Maddaloni, Valle di Maddaloni, Santa Maria a Vico e Durazzano.

Storia

Il sito fu antropizzato già in epoca romana. Già il nome, infatti, deriva da un antico culto alla dea greco-romana Artemide-Diana e alla presenza di rovine di un tempio ad ella dedicato presente in questa zona. Il culto era diffuso in tutta la zona dei Tifatini e la leggenda narra che alcuni coloni provenienti dalla frazione di Talanica in Santa Maria a Vico, giunti in questo luogo, trovarono un cervo, che era proprio l'animale caro alla dea della caccia.

In realtà non abbiamo modo di sapere se in epoca romana esisteva solo un tempio di campagna od un vero e proprio insediamento. Cervino riemerge dal buio della Storia solo nel 1113 quando, nella bolla di Senne, il vescovo di Capua stabiliva che questi fondi facessero parte della diocesi di Caserta.

Probabilmente un primo e piccolo insediamento si era costituito già nel X secolo, quando l'Arcivescovo di Benevento, Landulfo, aveva circoscritto la Diocesi di Sant'Agata De' Goti al vescovo Madelfrido nella zona della valle di Maddaloni.

A quell'epoca, il primo nucleo si era costituito attorno alla parrocchia in località Morrilli e San Marzano. Nel 1158, il vescovo di Caserta Giovanni intitolava Cervino ai benedettini di Cava de' Tirreni. In quel momento l'abbazia era nel massimo momento di splendore, grazie agli ottimi rapporti con i nobili normanni di Salerno. Sotto l'abate San Pietro I, nipote di Alferio Pappacarbone, il fondatore e nobile salernitano di origine longobarda, l'istituzione accrebbe notevolmente il proprio patrimonio e fu visitata da Papa Urbano II che, nel 1092, consacrò la basilica.

L'abbazia ottenne la proprietà o il diritto di patronato su chiese e vari patrimoni, in Campania e in tutto il Mezzogiorno; i papi, in seguito, confermarono le donazioni e concessero il privilegio dell'esenzione. L'abbazia, così, anche dopo il periodo Normanno - e il passaggio della capitale a Palermo nel 1127 - riuscì a mantenere un ruolo di prestigio.

I benedettini rimangono a Cervino per quattro secoli: durante la loro epoca la parrocchia era a San Marciano. In seguito, dopo la pratica di concedere abbazie e proprietà in commendam, Cervino passò all'arcipretale di Durazzano e alla diocesi di Sant'Agata de' Goti, cui Durazzano dipendeva.

Fra il XV e il XVI secolo si assiste ad un discreto sviluppo urbano: fra il 1582 e il 1585 sorgeva, grazie alla liberalità di un anonimo nobile di Cervino, in località Santa Maria, la nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie, che sarebbe, poi, diventata la parrocchia del nuovo borgo. A quell'epoca i feudatari della zona erano i principi Gorgano che erano infeudati a Durazzano ed estendevano i loro possedimenti fino alle terre dei Carafa di Maddaloni.

Nel 1807, Cervino fu costituito in Comune, staccandosi dal comune di Durazzano, e furono comprese nei suoi confini Messercola e Forchia.

Nel 1855, Cervino entrò nella diocesi di Acerra.

Dopo l'Unità d'Italia, Cervino fu un centro attivo di brigantaggio; uno dei capi briganti in Terra di Lavoro era, infatti, Cipriano la Gala, sodale di Angelo Pascarella, detto Caporagnolillo, che era attivo proprio a Cervino. Nel 1865 fu incendiato il municipio, probabilmente proprio da Caporagnolillo; il brigante fu acciuffato nel 1866.

Dove Mangiare

  • Ristorante La Gondola, Via Zampani, 32