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Foto Locri: 2012, 2009, 2008 |
Locri è situato in Calabria in Provincia di Reggio Calabria. Tra gli edifici religiosi: Cattedrale di Santa Maria del Mastro; Chiesa Matrice; Chiesa di San Biagio.
Confina con i comuni di: Gerace, Siderno, Portigliola e Antonimina.
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Ritratto della Città
Locri è un centro agricolo, commerciale e balneare che si affaccia sul Mar Ionio, in un'insenatura compresa tra Capo Stilo e Capo Bruzzano, l'antico Capo Zeffirio dove si ritiene che sbarcassero i coloni greci.
L'apertura della linea ferroviaria diede un notevole impulso allo sviluppo della città che ben presto si dotò di una struttura urbanistica a scacchiera ortogonale rimasta in buona parte immutata. Nel dopoguerra il centro abitato si espanse verso la Costa dei Gelsomini mentre, poco più a sud, si intensificarono gli scavi archeologici per portare alla luce i resti della città antica.
Questo straordinario patrimonio storico, splendidamente conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri, attira ogni anno a Locri un gran numero di turisti dalle diverse nazionalità. Questi, durante il periodo estivo, ne approfittano per rilassarsi sulle spiagge ben attrezzate e fare un bagno nelle acque limpidissime.
Il cuore della città, raggiungibile da Viale della Regina, è l'alberata Piazza Umberto I che ospita il Monumento ai Caduti di Fortunato Longo e il Palazzo Municipale costruito nel 1880 su un progetto dell'architetto fiorentino Alberto Spinola.
Tra gli edifici religiosi spicca la Cattedrale di S.Maria del Mastro (Matrice), una chiesa dei primi del '900 in stile romanico-lombardo il cui prospetto è stato restaurato nel 1968.
Storia
La storia di Locri è una delle più antiche ed affascinanti di tutta la Calabria e viene continuamente rinnovata dai numerosi ritrovamenti degli scavi archeologici situati a pochi chilometri dal centro abitato. Questi sembrano confermare che la fondazione dell'antica città di Locri Epizefiri (che significa appunto presso il Capo Zeffirio) avvenne all'incirca nell'VIII sec. a.C. ad opera di coloni greci provenienti dai territori della Locride, all'epoca divisa in Locride Occidentale (circoscrivibile alla zona del golfo di Corinto) e Locride Orientale (affacciata sul Mar Egeo).
Nel 660 a.C. un cittadino locrese, Zaleuco, redasse il primo codice europeo di leggi e pene, che rimase in vigore per più di 200 anni. Intorno al 550 a.C., invece, ebbe luogo un'importante battaglia nella quale i locresi, alleati con i reggini, sconfissero i crotonesi con il leggendario aiuto dei Dioscuri.
Lo sviluppo della città portò, nel 493 a.C., alla fondazione di due subcolonie, Hipponion (Vibo Valentia) e Medma (Rosarno), mentre, sotto Dionisio I, iniziò una lunga rivalità con Reggio con il sostegno di Siracusa. Il passaggio del potere nelle mani di Dionisio II fu, per la popolazione, tutt'altro che indolore tanto che, nel 346 a.C., fu organizzata una vera e propria rivolta che portò all'instaurazione di un governo democratico. E' questo il periodo di massimo splendore della città antica che si concretizzò in una florida attività edilizia e in un più generale processo di riorganizzazione storico-sociale.
Dopo l'occupazione di Annibale, tra il 216 e il 217 a.C., iniziò una fase di declino e Locri fu dichiarata municipium da Roma che iniziava ad espandere il proprio dominio verso sud e a mettere le basi per l'impero. Fu proprio in questa cornice che, nel II sec. d.C., si svilupparono i latifondi terrieri e furono fondate le prime ville.
Dopo essere stata nominata diocesi, iniziò, tra il VII e l'VIII secolo, anche a causa dei ripetuti attacchi da parte dei Saraceni, il rapido abbandono della città da parte dei suoi abitanti che si spostarono verso l'interno fondando su una rocca naturale Gerace. Solo nell' Ottocento si ebbe un ripopolamento della costa ed il nuovo centro abitato fu chiamato Gerace Marina. Nel 1934 fu cambiato il nome in Locri che, nel 2002, assunse il titolo ufficiale di città con decreto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Cinema e Teatri
Dove Mangiare
- Ristorante Il Delfino Blu, Corso Vittorio Emanuele, 52
- Ristor'art, Contrada Moschetta, 14
- Ristorante Mister Fantasy, Corso Vittorio Emanuele 1
Dove Dormire
- Hotel King, Contrada Caruso
- Hotel Costa Blu, Contrada Mandorleto
- Albergo Hotel Teseyon, Via Migliaccio Pietro, 9
- Residence Il Castello, Contrada Moschetta, 102
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via Matteotti, 44
- Biblioteca del Liceo scientifico Zaleuco, Via Vittorio Veneto
- Biblioteca dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria - Sezione di Locri, Via Matteotti, 356
Bibliografia
- Locri - Storia e Arte, Giuseppe Napoli, Edizioni Pegaso (1999)
- Locride Antica, Umberto Sarace Maresca, Editrice Artigianelli (1963)
- Storia e Cultura della Locride, AA.VV., Ed. La Sicilia (1964)
- Locri Antica, A. De Franciscis, L'Arte Tipografica (1958)
Lapidi Commemorative
Informazioni Utili
Memorie Storiche
In Corografia dell'Italia (1833) così viene descritto l'antica città:
LOCRI, città della Magnagrecia, e precisamente nel Brutium, 2 miglia inferiormente alla moderna Gerace, presso il mare Ionio, lungo la costa di Scyllaceum, presso il promontorio Zephyrrium. Le rovine di questa tanto vantata città possono anche oggidì essere percorse in ogni lato, ma di rimarchevole non vi si scorgono che alcuni tumuli, e quindi sembra che i Locriensi abbiano fabbricato meno per la vita presente, che per dopo la morte. Quelle ampie rovine presentano poi molte masse di mattoni e poche pietre, la qual cosa fa presumere che Locri sia stata distrutta prima del dominio dei Romani, i quali poi fabbricarono a loro modo la nuova Locri, che dai Barbari fu chiamata Gieraci. Era assai florida allorché il tiranno Dionigi, scacciato da Siracusa, vi esercito ogni sorta di violenze, le quali però ben presto vendicate furono dai Locriensi stessi scacciandone il presidio, e trattando in modo ingiurioso la moglie e le figlie del tiranno. Datasi ai Cartaginesi nell'anno 204 av. l'e. v. ciò pose a sdegno i Romani, i quali dieci anni dopo la sottoposero al proprio dominio. Fu patria di Zaleuco, che diede leggi a1 suoi concittadini, e di Timeo discepolo di Pittagora. Strabone e Virgilio fanno discendere i Locriensi da quei Greci che, ritornati da Troia con Aiace, furono spersi nel mare Ionio da una tempesta, della quale quest'ultimo nel suo poema ne fa una magnifica descrizione.