GUIDA Parco Costiero Regionale Naturale “Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”
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Descrizione
Il Parco Costiero Regionale “Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase” è stato istituito con la Legge Regionale del 26 ottobre 2006, n. 30 e costituisce un’area protetta di interesse prioritario. Si sviluppa lungo la costa salentina per 57 km e tutta l’area racchiude un patrimonio culturale, geologico e paesaggistico di notevole importanza, che si caratterizza per la presenza di specie flogistiche e faunistiche. La superficie del Parco dal punto di vista geologico è costituito da una stratificazione che risale dal Cretaceo Superiore fino al Quaternario. La costituzione di tale Parco mira a ( art. 2):
- conservare e recuperare la biocenosi, con particolare riferimento alle specie animali e vegetali e agli habitat contenuti naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche;
- Salvaguardare i beni storici – architettonici;
- recuperare e salvaguardare il sistema costiero e della vegetazione autoctona con particolare riferimento alla "Quercus macrolepis";
- monitorare l’inquinamento e lo stato biologico;
- allestire infrastrutture per la mobilità lenta;
- promuovere attività di educazione, formazione e ricerca;
- promuovere e riqualificare le attività economiche per migliorare la qualità della vita delle popolazioni residenti.
I confini del Parco Regionale comprendono 12 comuni della provincia di Lecce, quali: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Ortelle, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase.
Inoltre, vi sono quattro siti di importanza comunitaria:
- La Costa Otranto fino a Santa Maria di Leuca
- Il Parco delle Querce di Castro
- Il Boschetto di Tricase
- Il Bosco Le Chiuse di Tiggiano
Habitat
L’habitat è costituito da ambienti che vanno dall’area costiera interna, con aspetti paesaggistici e vegetali diversi che coincidono con i pascoli percorsi da greggi, oliveti terrazzati, prati a "Barboncino mediterraneo" (Cymbopogon Hirtus) e quelli a Stipa (Stipa Capensis); boschi di Leccio, boschi di Quercia Vallonea, la pseudo-steppa che si trova sulla zona rocciosa più alta con le tipiche graminacee.
Flora
La flora è caratterizzata dalle specie arboree quali: la Quercia Vallonea, denominata la Quercia dei "Cento Cavalieri", diffusa nel Salento meridionale nei dintorni di Tricase dove vi sono esemplari centenari, di cui una di 700 anni la cui circonferenza alla base misura metri 4,25, con una chioma che copre 700 metri. Poco distante dalla Quercia sorge un boschetto di Vallonee chiamato Falanida. Le Orchidee spontanee come l' Orchis Laxiflora, l' Ophrys Apifera, l' Ophrys Candica, l' Orchis Palustris (o Orchidea di Palude) possono far sbocciare fino a 30 fiori di colore porpora o viola intenso e infine le Serapias Politisile, che arricchiscono il Parco con la loro bellezza. Le specie tipiche della flora rupestre sono i Fiordaliso di Leuca, la Campanula versicolor, l’Erica Pugliese, ed una rarità, l’Iris Revoluta dai fiori viola scuro; il Fico d'India, una pianta spontanea che nasce sia all'interno che lungo la costa; l' Olivo secolare, che caratterizza il paesaggio rurale.
Fauna
Alla fauna è da ricordare la presenza della foca monaca (Monachus Monachus), quasi scomparsa e che ora ha ripreso a popolare il Mediterraneo; le tartarughe Caretta Caretta; diverse specie di uccelli nella fase migratoria, tra cui il raro Falco della Regina e il Falco Pellegrino, l’ Airone grigio; diverse specie di rettili tra cui la lucertola, il geco; la mitica Taranta, divenuta simbolo della tradizione musicale del Salento.
La Fauna Ipogea e gli insediamenti umani ricordano antiche culture; essa è costituita dai muretti a secco, utilizzati per delimitare le proprietà terriere; le pajare o furnieddhi, particolari costruzioni trulliformi; le antiche masserie; le cripte ipogee.
Costa Rocciosa
L’ambiente, invece, riguardante la Costa rocciosa che va da Otranto a Santa Maria di Leuca è caratterizzato dalle alte falesie a picco sul mare e dalle numerosissime cavità legate al fenomeno del carsismo, che hanno creato grotte di interesse archeologico dove sono stati rinvenuti fossili risalenti al Paleolitico e Neolitico. Alcune di queste grotte sono visitabili con la barca, altre solo a nuoto. Qui abbiamo la vegetazione casmofitica, la lora rupicola e diverse specie di chirotteri. La litoranea che va fino a Castro presenta l'itinerario turistico più interessante dell’intera Regione.
Grotte
Le grotte di maggiore interesse sono:
- Grotta Zinzulusa a Castro Marina
- Grotta Romanelli a Castro Marina
- Grotta Palombara a Castro
- Grotta dei Cervi a Porto Badisco
Canaloni
Inoltre il fenomeno del carsismo ha creato anche dei canaloni scavati dalle acque dei fiumi, di cui i più notevoli sono:
- il Canale di Castro
- il Canalone del Ciolo a Gagliano del Capo
- i Canaloni di Leuca
- il Canale dei Cervi a Porto Badisco
- il Canale di Acquaviva a Diso
- il Canale del Rio a Marina Serra
- il Canale del Rio alla Guardiola di Corsano
Sentieri
Il Parco Regionale Costa Otranto –Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è ricco di sentieri che si possono percorrere per poter conoscere da vicino le bellezze di questa costa:
- Sentiero Castello Aragonese–Parco delle Querce a Castro
- Sentiero della Palombara, dal nome della grotta a Castro
- Sentiero del Ciolo a Gagliano del Capo
- Sentiero delle Cipolliane a Gagliano del Capo
- Sentiero Canale delle Menghe a Castrignano del Capo
- Sentiero Lungomare di Leuca
- Sentiero Orte-Palascìa a Otranto