GUIDA Torino/Ritratto della Città/Falchera
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Ritratto della Città/Quartiere Falchera
- Situato nell'estrema periferia nord della città e dipendente amministrativamente dalla 6^ Circoscrizione è delimitato:
- - a nord dai confini del Comune di Mappano ;
- - ad est dai confini del Comune di Settimo Torinese ;
- - a sud dalla linea ferroviaria Torino – Milano e da un breve tratto del Torrente Stura di Lanzo ;
- - ad ovest dal raccordo autostradale Torino – Caselle Torinese ,
- e confina,oltre ai Comuni di Mappano e Settimo Torinese , con i Quartieri Falchera e Villaretto .
- Il nome del Quartiere deriva dalla presenza della Cascina Falchera (originariamente di proprietà dell’omonima Famiglia e risalente ad inizio XVIII secolo) ed il suo territorio comprende tre Rioni ( Borgo Vecchio, Falchera Vecchia e Falchera Nuova ) che si sviluppano in direzione est della Strada Provinciale per Cuorgnè ;il versante ovest con una minore espansione urbanistica ed architettonica (per lo più lungo Strada della Barberina è a carattere prevalentemente rurale costellato di terreni agricoli e pastorizi e di un discreto numero di Cascine (tra le più antiche si ricordano Cascina Ranotta e Cascina Antioca del XV secolo, Cascina Ca'Bianca del XVI secolo, Cascina Barberina ).Il piano dell’insediamento urbanistico redatto dagli Architetti Giovanni Astengo , Sandro Molli Boffa , Mario Passanti, Nello Renacco ed Aldo Rizzotti (a metà del xx secolo) prevedeva che i blocchi residenziali (di altezza massima pari a tre piani fuori terra) fossero disposti secondo una linea spezzata generante una serie di corti aperte con le facciate esposte a sud.La zona è caratterizzata anche,nella parte vecchia,da casette in stile inglese progettate da Giovanni Astengo (cui è anche dedicata la piazza centrale) e nella zona nuova dalle torri bianche e rosse.
- Nel particolare:
- - l’attuale Borgo Vecchio ,alle origini,prese forma nei pressi dell’importante Strada di Leinì (attuale Strada Provinciale di Cuorgnè ) che collegava la città con l'area nord del Canavese ,quale agglomerato di poche case rurali ed alcuni esercizi commerciali (botteghe artigianali,negozi di generi alimentari,un'osteria) e di una scuola elementare.Al di fuori di quest'asse,nuclei minori di case sorsero anche attorno ai vecchi cascinali della zona,soprattutto nei pressi della Cascina Barberina e Cascina Antioca e,nel lato est,in prossimità della Cascina Ranotta .Grazie alla sua particolare ubicazione,il Borgo era un punto sia di transito che di sosta per quei commercianti che,con i loro carretti,portavano le merci dal basso Canavese ai mercati della città;
- - Falchera Vecchia cominciò a sorgere subito dopo il Secondo Conflitto Mondiale nell'area a nord della ferrovia,ampiamente non urbanizzata, di fronte alle necessità di incrementare l'occupazione operaia con la costruzione di edifici dell’ INA Casa sotto la direzione dell'architetto e urbanista Giovanni Astengo .Caratterizzato da uno schema di condomini a tre piani e dalle facciate in mattone rosso, i caseggiati (articolati in tre o quattro ali che si raccolgono su ampie aree di verde pubblico) furono disposti a raggiera attorno a un centro comune,con il cuore nell'attuale Piazza Giovanni Astengo .Dal punto di vista urbanistico i nomi delle vie furono ispirati al mondo floreale (nomi degli alberi),escludendo da questa logica Viale Falchera , Piazza Giovanni Astengo , Strada della Barberina , Strada dell'Antioca e la Strada vicinale dell'Abbadia di Stura ,mentre il circondario della Cascina Ranotta sviluppò un'odonomastica tutta sua legata ai nomi dei fiumi;
- - Falchera Nuova sorse per espansione sul territorio settentrionale del Quartiere a seguito del costante aumento demografico in città ed è caratterizzata da edifici a quattro piani a schiera e da edifici a dieci piani a torre (realizzati per mezzo di sistemi di costruzione prefabbricata), disposti in maniera lineare e dalle facciate rosse o bianche.Verso la fine del XX secolo si dotò di strutture scolastiche (scuola materna,scuola elementare e scuola media) e di servizi sociali e commerciali.Dal punto di vista urbanistico mantiene la stessa onomastica stradale di Falchera Vecchia (ispirata ai nomi degli alberi) anche se la disposizione del tracciato stradale è notevolmente diversa rispetto a quella del vecchio quartiere.Le due eccezioni toponomastiche sono i casi di Piazza Tonino Miccichè ,dedicata ad un militante di Lotta Continua ucciso il 16 aprile 1975 da una guardia giurata durante le lotte per l'occupazione delle case e del Piazzale Volgograd .Nell'area a nord-est,in una porzione di territorio mai edificato,si stendono i Laghetti della Falchera , due grandi specchi d'acqua artificiali che, assieme ai campi circostanti, costituiscono l'estremo confine nord-est del quartiere,a ridosso della Tangenziale nord.